martedì 19 marzo 2019

Le spose di Gesù



Il Dio dell’alleanza 


Cristo e la Chiesa

Già l’antico popolo d’Israele veniva designato con il nome di Chiesa (2 Esdr 13, 1; Num 20, 4; Dt 23, 1 ss). Perciò , non dobbiamo stupirci se il nuovo popolo di Dio viene chiamato Chiesa (Mt 16, 18). A partire dalla venuta di Cristo «tutta la vita cristiana porta il segno dell’amore sponsale di Cristo e della Chiesa. Già il battesimo, che introduce nel popolo di Dio, è un mistero nuziale; è, per così dire, il lavacro di nozze (Ef 5, 26-27), che precede il banchetto di nozze, l’Eucarestia» (Cat 1617). E ogni cristiano deve portare o indossare il vestito nuziale (Mt 22, 11). Deve portare l’amore di Cristo nel cuore e vivere la sua alleanza nuziale con lui .
L’amore di Cristo e della Chiesa è espresso frequentemente mediante l’immagine della sposa e dello sposo. Gesù ha definito se stesso come lo sposo (Mc 2, 19; Mt 9, 15; 22, 1-14; 25, 1-13). L’apostolo Paolo presenta la Chiesa ed ogni fedele in particolare come una sposa «sposata» con Cristo (2 Co 11, 2). La Chiesa è sposa di Cristo, sposa dell’agnello immacolato (Ap 22, 17; 21, 2-9; 19, 7; LG 6). Essa è «lo strumento della redenzione di tutti... il sacramento universale della salvezza attraverso il quale Cristo svela e insieme realizza il mistero dell’amore di Dio verso l’uomo. Essa è il progetto visibile dell’amore di Dio per l’umanità. Progetto che vuole la costituzione di tutto il genere umano nell’unico popolo di Dio, la sua unione nell’unico corpo di Cristo» (Cat 776). Per questo, possiamo dire, veramente, che «il mondo fu creato in vista della Chiesa, che è il fine di tutte le cose» (Cat 760).
Nell’Antico Testamento, l’alleanza tra Dio e il suo popolo Israele fu immagine delle nozze tra Cristo e la sua Chiesa. Ora il matrimonio di Cristo e della Chiesa è immagine di ciò che deve essere il matrimonio cristiano tra due sposi ed anche del matrimonio tra Dio e l’anima, specialmente l’anima consacrata, che si è impegnata in un’alleanza speciale con Dio riguardo alla santità. 
La Chiesa, vergine per l’integrità della sua fede, sposa e madre, è figura dell’anima consacrata, sposa di Gesù, vergine e madre delle anime. E come la Chiesa obbedisce a Cristo, così l’anima consacrata deve obbedirgli in tutto. «Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua, accompagnato dalla parola al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata" (Ef 5, 25-27). «Grande mistero è questo del matrimonio-alleanza ma io lo applico a Cristo e alla Chiesa» (Ef 5, 32) e si può anche applicare a Cristo e all’anima consacrata.
La consacrata è come una piccola sposa, piccola chiesa dentro la grande Chiesa, sposa di Cristo. Perciò deve preoccuparsi e sentire come suoi tutti i problemi della chiesa universale. Essa è parte del Corpo Mistico e da lei dipende in certo qual modo l’avvenire della Chiesa e del mondo intero.

Padre Angel Peña

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