martedì 1 febbraio 2022

La lotta contro i demoni e il combattimento spirituale - MEZZI PER IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

 


MEZZI PER IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

Nella lotta corporale si adoperano mezzi materiali: la spada, il fucile, ecc. Nella lotta contro il demonio non valgono le armi materiali. È necessario ricorrere a mezzi spirituali. Tali sono la preghiera e la penitenza. 


La calma. 

Nelle tentazioni impure la prima cosa da farsi è il mantenere la perfetta calma di mente. Il demonio cerca di portare il turbamento per far cadere più facilmente. Bisogna mantenersi nella serenità, pensando che finché la volontà è contraria alla tentazione, non si commette peccato; giova pensare pure che il demonio è come un cane attaccato alla catena, il quale può abbaiare ma non mordere. 

Il fermarsi a contemplare la tentazione o preoccuparsi, non fa altro che rendere peggiore la situazione. Distrarsi subito, occuparsi di qualche cosa, cantare qualche lode sacra. Questo mezzo d'ordinario è sufficiente a smorzare la tentazione e mettere in fuga il demonio. 

 

La preghiera. 

Non sempre basta la distrazione; occorre la preghiera. Con l'invocazione dell'aiuto di Dio aumenta la forza della volontà e facilmente si resiste al demonio. 

Suggerisco qualche invocazione: Dallo spirito di fornicazione, liberami, o Signore! - Dalle insidie del diavolo, liberami, o Signore! - O Gesù, mi chiudo nel tuo Cuore! Maria Santissima, mi metto sotto il tuo manto! Angelo mio Custode, aiutami nella lotta! 

L'acqua benedetta è un mezzo potente per mettere in fuga il demonio. Perciò nella tentazione è utile fare il segno della croce con l'acqua benedetta. 

Le pie riflessioni giovano a certe anime per superare la mala tentazione: Dio mi vede! Potrò morire subito! Questo mio corpo andrà a marcire sotto terra! Questo peccato, se lo faccio, apparirà al Giudizio Universale davanti a tutta la umanità! 

 

La penitenza. 

Alle volte non basta la sola preghiera; ci vuole altro e cioè la mortificazione o penitenza. 

- Se non farete penitenza, dice Gesù, perirete tutti! ( Vangelo di san Luca, capitolo 13 )- Penitenza significa imporsi dei sacrifici, delle rinunzie volontarie, soffrire qualche cosa, per tenere a freno le passioni corporali. O più semplicemente, accettare con spirito cristiano le sofferenze quotidiane della vita, offrendole con spirito umile a Dio, per la salvezza personale e anche per quella delle anime. 

Il demonio impuro fugge davanti alla penitenza. Perciò chi è fortemente tentato, faccia qualche penitenza speciale. Non si creda che la penitenza accorci la vita o guasti la salute; invece è il vizio impuro che logora l'organismo. I Santi più penitenti sono vissuti più a lungo. I vantaggi della penitenza sono diversi: l'anima resta inondata di gioia pura, sconta i peccati, attira gli sguardi misericordiosi di Dio e mette in fuga il demonio. 

Può sembrare un'esagerazione darsi alla dura penitenza; ma per certe anime è un assoluto bisogno. 

“In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendogli: «Chi è il più grande nel regno de' cieli?». E Gesù, chiamato un bambino lo pose in mezzo a loro, e disse: «In verità vi dico: se voi non vi cambierete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chi dunque si farà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi riceve un bambino come questo in nome mio, riceve me.                

Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel profondo del mare. Guai al mondo per causa degli scandali! È necessario infatti che avvengano scandali, guai però all'uomo per causa del quale avvien lo scandalo! Ora se la tua mano o il tuo piede è per te occasione di scandalo, taglialo via e gettalo lontano da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo che essere gettato nel fuoco eterno, con due mani o due piedi. E se il tuo occhio è per te occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che essere gettato nella Geenna del fuoco con due occhi. Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, poiché vi dico che i loro angeli, nei cieli, vedono continuamente il volto del Padre mio, che è nei cieli.” ( Vangelo secondo san Matteo, capitolo 18 ). 

 

Una tentazione. 

A proposito di tentazione e di penitenza riporto un esempio di Santa Gemma Galgani. Ecco la narrazione fatta da lei stessa: ‘Una notte mi sentii presa da una forte tentazione. Uscii di camera e andai dove nessuno potesse vedermi o sentirmi; presi la corda, che ogni giorno porto sino a mezzogiorno; la riempii tutta di chiodi e poi me la legai tanto strettamente ai fianchi, che alcuni chiodi mi entrarono nella carne. Il dolore fu così forte, che non potei resistere e caddi a terra. Trascorso un po' di tempo, mi apparve Gesù. Oh, com'era contento Gesù! Mi sollevò da terra, mi allentò la corda, però me la lasciò ... Poi gli dissi: Gesù mio, dove eri tu, quando mi sentivo tentata in quel modo? - E Gesù rispose: Figlia mia, ero con te, e molto vicino. - Ma dove? - Nel tuo cuore! - Oh, Gesù mio, se tu fossi stato con me, non avrei avuto simili tentazioni! Chi sa, Dio mio, quanto ti avrò offeso? - Forse tu ne avevi piacere? - Dolore immenso invece ne avevo. - Consolati, figlia mia, non mi hai offeso per niente!’ - 

L'esempio dei Santi sia di sprone a tutti a fare penitenza. 

 

La Confessione. 

Se grande è la strage che conduce Satana nel campo della purezza, non è molto inferiore quella che compie nel far profanare il Sacramento della misericordia di Dio, cioè la Confessione. Sa il demonio che, commesso un grave peccato, non resta altra strada di salvezza che la Confessione. Perciò si affatica affinché l'anima peccatrice non vada a confessarsi, oppure affinché nella Confessione taccia qualche peccato mortale, oppure affinché, pur confessandosi, non abbia il vero dolore, unito al proponimento di fuggire le occasioni gravi di peccato. 

 

Quando i giusti vengono tentati 


Turbamenti.  

Il demonio gode quando può disturbare i buoni; uno dei principali assalti è il turbamento, cioè l'inquietudine della coscienza. Il turbamento spirituale è come una nebbia attorno all'anima. Ci si sforzi di non turbarsi mai. 

Il demonio è solito disturbare le anime buone con i dubbi contro la fede, per fare comprendere che è inutile il sacrificio e la preghiera, poiché forse Dio non esiste e non ci sarà un'altra vita; fa pensare che l'Ostia Consacrata non è Gesù ... Non è rara questa tentazione, anche nelle anime elette. Santa Teresa del Bambino Gesù era assalita dal demonio su questo argomento; fu costretta a scrivere il «Credo», firmarlo col proprio sangue, portarlo sul petto e rinnovare così gli atti di fede ad ogni palpito del suo cuore. 

Gli assalti diabolici contro la fede si superano disprezzandoli e dicendo di tanto in tanto: Gesù, ti amo e credo quanto tu hai rivelato. – 

 

Quando Gesù venne tentato. 

Il demonio assale tutti; tentò anche Gesù Cristo. Non era possibile che Gesù peccasse; sarebbe stato un assurdo; peccare significa offendere Dio, e Gesù, Dio-uomo, non avrebbe potuto offendere se stesso! Tuttavia Gesù Cristo permise che Satana lo tentasse, per farci comprendere che il demonio non risparmia nessuno e per insegnarci il modo con cui vincere le tentazioni. Ecco il testo del Vangelo: 

“Gesù venne condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato per quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, comanda a queste pietre di trasformarsi in pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: " Non di solo pane vive l'uomo, ma d'ogni parola che esce dalla bocca di Dio "». Allora il diavolo lo trasportò nella città santa e, postolo sul pinnacolo del tempio, gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù di qui, perché sta scritto: " Egli ha dato per te ordini ai suoi angeli, i quali ti sosterranno sulle loro mani, affinché il tuo piede non urti contro la pietra "». Gesù gli rispose: «Sta scritto: " Non tentare il Signore Dio tuo "». Di nuovo il diavolo lo portò su di un monte assai elevato e mostrandogli tutti i regni della terra e la loro magnificenza, gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, prostrandoti davanti a me, mi adorerai». Ma Gesù gli rispose: «Va' via, Satana; poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo"». Allora il diavolo si allontanò da lui, mentre gli angeli gli s'accostarono e lo servivano.”  (Vangelo di san Matteo, capitolo 4 ) 

 

San Pietro e San Paolo. 

Le due colonne della Chiesa Cattolica sono san Pietro e san Paolo. Costoro non furono risparmiati da Satana, anzi ne furono un grande bersaglio. 

Gesù infatti disse: Satana ha domandato di crivellarvi come il frumento; ma io ho pregato per te, o Pietro, affinché non venga meno la tua fede. E quando tu ti rimetterai, conferma i tuoi fratelli. - 

Sappiamo che san Pietro fu tentato per mezzo di una serva e per tre volte rinnegò Gesù Cristo. Dopo se ne pentì e pianse amaramente. 

San Paolo predicava, convertiva i pagani, affrontava con gioia ogni tormento, ancora vivo fu trasportato a contemplare il Paradiso sino al terzo Cielo e poté vedere la felicità che Dio riserva a coloro che lo amano. Con tutto ciò, non fu lasciato libero dal maligno. Il demonio lo assaliva potentemente, tanto che egli ebbe a dire: “Un servo di Satana mi schiaffeggia. Per la qual cosa continuamente ho pregato il Signore affinché si allontanasse. Ma il Signore mi disse: Paolo, ti basta la mia grazia, poiché la potenza divina si attua nella debolezza umana.” - 

Giuda Iscariota, Apostolo di Gesù, fu tentato dal demonio in modo tremendo. Avendo Satana conosciuto che egli era inclinato all'attacco al denaro, poco per volta lo convinse a tradire lo stesso Gesù Cristo. Dice il Santo Vangelo che dopo l'ultima Cena fatta dal Signore con gli Apostoli, Satana entrò nel cuore di Giuda. Questi rimase accecato dagli inganni diabolici e si presentò ai nemici di Gesù per accordarsi sul modo di consegnarlo a loro. Per trenta denari lo tradì. Dopo se ne pentì, ma non pensò a rimettersi come san Pietro, bensì si disperò ed andò ad impiccarsi. 

Come si vede, Satana è potente e non teme di assalire anche le persone più sante. 

 

Sant'Antonio Abate.  

Giovane ventenne, sant'Antonio, vendette quanto possedeva, lo diede ai poveri ed andò nel deserto a far penitenza. Prevedendo il demonio che egli si sarebbe santificato, cominciò a tentarlo, dapprima in modo invisibile e poi visibilmente. 

Un giorno il demonio prese la forma di un uomo orribile e si gettò piangendo ai piedi dell'eremita. - Chi sei tu? - chiese il Santo. - Chi sono? Il demonio dell'impurità. Ho ingannato e sedotto molti Cristiani; da te però mi vedo vinto. - Si vede che sei molto debole! Di te non ho paura, poiché il Signore mi difende sempre. - A queste parole l’uomo orribile sparì. 

Un'altra volta il demonio si presentò con delle verghe e percosse a lungo sant'Antonio. Il Santo disse: Io non ti temo, o Satana, ti sfido! - Irritato il demonio, assalì la grotta dell'eremita. In un istante la grotta si riempì di animali di diverse specie: leoni, orsi, serpenti, scorpioni. Il santo se ne stava con il cuore elevato a Dio e diceva ai demoni: Dovete essere molto deboli e vili, poiché venite in tanti contro di me solo! - Detto ciò, vide risplendere nella grotta una luce celeste e quella squadra di mostri infernali scomparve. 

In una visione Dio fece vedere a sant'Antonio tutto il mondo coperto di lacci e di trappole tese dal demonio. Impressionato, il santo chiese a Dio: Come si possono evitare tanti inganni di Satana? - Iddio rispose: Antonio, con la sola virtù dell'umiltà. - 

Molti altri uomini si unirono a sant'Antonio per fare vita eremitica. Il santo parlava spesso a costoro delle insidie del nemico delle anime e diceva: Le armi per vincere il demonio sono: la vita pura, la preghiera, il digiuno, il segno della Croce e il disprezzo delle tentazioni. - 

 

Nell’ora della morte terrena. 

Durante la vita noi non siamo lasciati in pace da Satana; in punto di morte gli assalti infernali s'intensificano. 

D'ordinario il demonio lavora attorno ai moribondi in modo invisibile; spinge i buoni alla disperazione, portando loro innanzi le miserie commesse in vita, ingrandendole; spinge i cattivi alla bestemmia o all'indifferenza, suggerendo che non c'è un'altra vita e che è cosa ridicola il confessarsi. 

Alle volte il demonio si presenta visibilmente, per riuscire meglio nel suo scopo. 

 

San Martino. 

Era sul letto di morte San Martino. Egli aveva trascorsa la vita nell'esercizio della mortificazione e in opere di bene. Infatti era tranquillo. I discepoli che lo assistevano, pregavano per lui. 

Il demonio volle tentarlo prima di morire e gli si presentò in forma sensibile. San Martino lo guardò con occhio di disprezzo e poi gli disse: Perché sei venuto, o infernale nemico? ... Che cosa aspetti? ... In me non trovi niente di funesto che abbia fatto! - E mentre diceva questo, l'anima sua lasciava la terra e dagli Angeli veniva portata a Dio. 


GIUDIZIO FINALE 

All'avvicinarsi della fine del mondo, i demoni lavoreranno con maggiore intensità a rovina delle anime. Questo risulta dalle parole di Gesù Cristo: ‘Allora sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno tali prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.’ 

Man mano che si avvicinerà il giorno del Giudizio Universale, le sofferenze dell'umanità aumenteranno. ‘I dolori di quei giorni, dice Gesù, saranno tali, quali mai sono stati da che il mondo esiste’. - 

Satana, approfittando di ciò, manderà i suoi demoni sulla terra per spingere gli uomini alla bestemmia contro la Divinità, per togliere o diminuire la fede. Inoltre Satana susciterà degli uomini malvagi e darà loro tanta potenza da fare operare cose meravigliose. Tanti, sedotti, si allontaneranno da Gesù e seguiranno l'anticristo. Sarà quella la lotta finale. - Chi avrà perseverato, dice Gesù, sino alla fine, questi sarà salvo. - 

Avvenuta la risurrezione universale, tutta l'umanità comparirà davanti a Gesù Cristo Giudice. La schiera dei buoni sarà alla destra; quella dei cattivi alla sinistra. Gli Angeli, guardando gli eletti potranno dire con gioia: Eternamente voi starete con noi in Cielo. - I demoni circonderanno i dannati e diranno: Anche voi avete perduto Dio... - 

Il Giudice supremo pronunzierà l'eterna sentenza per i buoni. Ai dannati dirà: Andate, o maledetti, nel fuoco eterno, preparato a Satana ed a tutti i suoi seguaci! - 

Oh, come si addoloreranno quel giorno tutti i cattivi! Come malediranno i demoni tentatori! Ma a niente gioverà questo. Dovranno dire: Ci siamo dannati, ma la colpa è stata nostra. 

Conoscevamo che il demonio ci tentava e l'abbiamo seguito volontariamente. In eterno ne porteremo la pena! – 


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