sabato 28 maggio 2022

Come si purifica il cuore

 


Per andare avanti su questo cammino di santità è necessario incoraggiare il raccoglimento interiore (evitare di camminare con i sensi svegli, di essere dispersi nelle cose, senza la presenza di Dio...), la mortificazione dei sensi interni (immaginazione, ricordi e pensieri inutili...) e dell'esterno, sforzandosi quotidianamente alla presenza di Dio, cogliendo l'occasione degli eventi e delle disavventure di ogni giorno.

È necessario purificare il cuore, perché solo i puri di cuore hanno la capacità di vedere Dio. L'impurità, l'attaccamento ai beni della terra, concedendo al corpo tutti i suoi capricci offuscano l'anima alle cose di Dio. L'uomo non spirituale non percepisce le cose dello Spirito di Dio, perché sono stoltezza per lui e non può conoscerle, perché possono essere giudicate solo secondo lo Spirito. L'uomo spirituale è il cristiano che porta lo Spirito Santo nella sua anima in grazia, e ha la sua mente e il suo pensiero rivolti a Cristo. La sua vita pulita, sobria e mortificata è la migliore preparazione per essere degna dimora dello Spirito, che dimorerà in lui con tutti i suoi doni.

Quando lo Spirito Santo trova un'anima ben disposta, se ne impossessa e la conduce su sentieri di preghiera sempre più profondi, fino a quando "le parole sono povere... e lascia il posto all'intimità divina, in uno sguardo a Dio senza riposo e senza fatica. Viviamo allora come prigionieri, come prigionieri. Mentre ci eseguiamo con la massima perfezione possibile, all'interno dei nostri errori e limiti, dei compiti della nostra condizione e del nostro ufficio, l'anima desidera fuggire. Va a Dio, come il ferro attratto dalla forza del magnete. Cominci ad amare Gesù, più efficacemente, con un dolce stupore".

San Josemaría Escrivá descriveva il cammino delle anime, nelle occupazioni più normali della vita e qualunque fosse la loro cultura, professione, stato, ecc., fino ad arrivare alla preghiera contemplativa. Per molti, il cammino parte dalla frequente considerazione della Santissima Umanità del Signore, che si raggiunge attraverso la Vergine – necessariamente passando per la Croce – e termina nella Santissima Trinità. "Il cuore ha bisogno, dunque, di distinguere e adorare ciascuna delle Persone divine. In un certo senso, è una scoperta, quella fatta dall'anima nella vita soprannaturale, come quelle di una criaturica che sta aprendo gli occhi all'esistenza. E si intrattiene amorevolmente con il Padre e con il Figlio e con lo Spirito Santo, e si sottomette facilmente all'attività del Paraclito vivificante, che si dona a noi senza meritarlo: i doni e le virtù soprannaturali!"

Al termine della nostra preghiera ci rivolgiamo alla Madonna, che ha avuto la pienezza della fede e i doni dello Spirito Santo, e le chiediamo di insegnarci a trattare e ad amare il Paraclito nella nostra anima sempre, ma in modo particolare in questo Decenario, e che non restiamo a metà strada su quel cammino che conduce alla santità, a cui siamo stati chiamati.

Religión, La Voz Libre

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