domenica 29 settembre 2024

Russia: La rianimerò come ho rianimato Lazzaro

 


Vassula!1 Oh Vassula! una delle Mie figlie dilette giace morta! una sorella tua!

Chi è morta, Signore?

Mia figlia diletta, la Russia; vieni! vieni e te la mostrerò;

(Dio mi ha condotta, in spirito, sul limite di un deserto. Con l’indice, il braccio teso, mi ha mostrato Sua figlia e mia sorella che giaceva morta in mezzo al deserto sotto un sole cocente, il suo corpo emaciato dalla tirannia. Sembrava abbandonata anche nella morte. Era morta tutta sola, senza alcuno vicino a lei che potesse consolarla. A questa vista penosa, sono scoppiata in lacrime di pietà. Ho pianto amaramente quando l’ho vista.)

Oh, non piangere; Io la farò rivivere, Vassula; la risusciterò per la Mia Gloria; la rianimerò come ho rianimato Lazzaro;

Oh mio Dio, quanto dolore mi dai…

il dolore che provi è nulla in confronto al Mio; Io l’amo, Vassula, anche tu abbi pietà di lei; non la lascerò giacere morta ed esposta ai venti roventi; Vassula, ama tua sorella, abbi pietà di lei, valle incontro, amala, amala, poiché è così poco amata da tutti!

Vassula, essa Mi aveva abbandonato e si era rivoltata contro di Me; si è ribellata a Me quando è diventata grande ed era giunto il suo tempo d’amare; l’ho chiamata per dividere con lei il Mio mantello, ma invece lei se n’è andata; credendosi matura, ha pensato di potersi nutrire da sola; mi ha voltato le spalle e se n’è andata, come una sposa infedele è fuggita;

Mia diletta, sai che cosa vuol dire perdere una figlia? il Mio Cuore è stato straziato; ho pianto; come se ciò non fosse stato sufficiente, con superbia e senza il minimo rimorso, ha dichiarato apertamente guerra a Me, suo Padre, e a tutti i santi martiri! non ha più creduto in Me, ha smesso di adorarMi, di sperare in Me e d’amarMi! sembrava aver dimenticato tutto quello che in altri tempi avevamo condiviso; le avevo donato figli e figlie, ma nel suo furore, ha massacrato i Miei figli e li ha offerti in olocausto a Satana; e come se ciò non bastasse, si è rivolta a Satana e con lui ha fatto il patto d’essergli fedele e di adorarlo, purché le concedesse quello che lei desiderava; Satana ha accettato a condizione di essere lasciato libero di agire; allora Satana l’ha completamente staccata da Me; essa gli ha permesso di rompere i nostri legami; ha posto in lui la sua fiducia; perfido com’è, ha dapprima condotto Mia figlia in terre paludose, dove avrebbe avuto bisogno di appoggiarsi a lui nel terrore di sprofondare nelle sabbie mobili; essa gli ha chiesto di permetterle di appoggiarsi interamente a lui;

Vassula, come Gerusalemme che un tempo ha abbandonato la Mia Casa, la Mia Casa di Santità, per diventare una figlia senza moralità, offrendo in sacrificio i suoi figli, uno dopo l’altro, la Russia, Mia figlia, ha ritenuto saggio fare altrettanto; ha preso i Miei Santi Doni offrendoli a Satana che li ha trasformati tutti in armi; Satana l’ha accecata con la sua gloria e, nella sua cecità, l’ha allontanata dai terreni umidi e l’ha collocata in mezzo al deserto per farla morire di sete; l’ho vista camminare nuda e dibattersi nel suo stesso sangue, l’ho chiamata, ma essa non voleva ascoltarMi; l’ho richiamata, ma non ha voluto sentire il Mio Appello; anzi, Mi ha provocato, chiamando le sue sorelle più giovani a sostenere la sua morale; ad un loro rifiuto le avrebbe costrette con la spada; non ho forse detto: “chi di spada ferisce, di spada perisce?”

ho razionato il suo pane perché avesse bisogno del Mio Pane, ma ha preferito ostinarsi nella sua fame, piuttosto che nutrirsi di Me; esausta ed affamata, ha indotto le sue giovani sorelle a seguire le sue opere malvagie in segreto, perché la sua vanità era ispirata dalla Vanità stessa che è Satana; le sue terre non fruttificavano più abbastanza per nutrirla; è divenuta, per così dire, “una dipendente” dal Mio nemico;

figlia Mia, ora basta; continuerò questo messaggio domani; vieni lascia che ti benedica, figlia Mia;

nutriti di Me; noi?

Sì, Signore.

Vassula 4 Gennaio, 1988



1 Dal tono di Dio si avvertiva urgenza unita a tristezza.


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