domenica 29 settembre 2024

Un Mondo secondo il Cuore di Dio

 


LIBERTÀ E AUTORITÀ 

 

Dio ha creato l’uomo completamente libero, dandogli il dominio su tutta la creazione. Sarebbe interessante conoscere la forma di governo che avrebbe avuto l’uomo, se egli non avesse peccato. La cosa più probabile sarebbe che ogni uomo avrebbe avuto una dipendenza diretta da Dio e da Lui sarebbe stato governato. Il dominio che Dio gli aveva dato, doveva essere un dominio amoroso sugli esseri infraumani; mai quel dominio si sarebbe esteso ad un altro suo simile: l’uomo è proprietà esclusiva di Dio. Questa sarebbe stata la forma pura di governo se l’uomo non avesse sofferto lo squilibrio morale causato dal peccato. 

L’uomo ha utilizzato male la sua libertà. Ha rifiutato la tutela di Dio e con lo squilibrio delle sue passioni è arrivato a profanare la cosa più sacra che Dio aveva concesso all’essere umano: la libertà. L’uomo non si è accontentato di dominare gli esseri inferiori a sé; il suo principale desiderio è stato di dominare gli altri uomini. Questo dominio, esacer- bato dal demonio, ha dato luogo ad un’altra schiavitù: innumerevoli esseri umani sono schiavi di una élite, che è riuscita ad imporsi sugli altri. Questa schiavitù si è universa- lizzata oggi più che mai, così che l’immensa maggioranza degli uomini vive sotto di essa senza rendersene conto. Per giustificare questa schiavitù, si dice che è un “controllo della libertà” e ciò in relazione sia all’ordine economico dei popoli, sia al bene spirituale degli uomini. 

Il Vangelo parla ripetutamente dell’autorità. Orbene, se essa non è totalmente compenetrata di tutto il Vangelo, sorgerà subito in questa autorità il desiderio di dominare. 

In qualsiasi ordine di cose, l’autorità che non pretenda imporsi ai sudditi, ma che rispetti la loro libertà, è l’autorità che più assomiglia al modo con cui Dio governa gli uomini. Bisogna riconoscere che per ciò è necessaria una grazia molto grande. Perché la malvagità e il libertinaggio sembrano esigere pressantemente che l’autorità si imponga in un modo dittatoriale. E questa malvagità è la giustificazione apparente perché nell’autorità si risvegli un innato desiderio di domina- re, desiderio che è anch’esso una conseguenza del peccato e aspetta solo l’occasione per manifestarsi. 

Di conseguenza, l’autorità, prima di dominare gli altri, deve dominare sé stessa, stando soggetta a Dio. Egli, che ha perfetto dominio sopra Sé stesso, governa perfettamente gli uomini, e non toglie loro mai la libertà. Il primo dovere dell’autorità umana è di imitare Dio, cosa che non potrà realizzare se non è identificata con la sua VOLONTÀ per arrivare a comprendere la divina intangibilità della libertà umana. 

L’autorità, se rispetta la libertà dei propri sudditi, deve passare attraverso l’umiliazione di fallire molte volte nelle sue funzioni, fallimento apparente, ma che è conforme al modo di operare divino. Anche Dio passa attraverso l’umiliazione di questi apparenti fallimenti, così che molti credono che Egli non esista e l’hanno eliminato dal governo del mondo. Il fatto è che la sua autorità divina è umile e rispetta la libertà degli uomini, fino a quel punto che solo la sua perfettissima Giustizia conosce. Egli è pienamente democratico, in quanto rispetta la libertà delle sue creature. Non ha fretta, ha davanti un’eternità per fare le sue cose. 

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JOSÉ BARRIUSO


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