venerdì 18 gennaio 2019

I SAPIENTI E I PICCOLI



“In quel tempo rispondendo Gesù disse: «Ti do pieno riconoscimento Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te”. (Mt. 11,25-26) 
In questo passo, chiama sapienti gli scribi e i farisei… Chiamandoli sapienti non parla della vera e lodevole sapienza, ma di quella che essi credevano di avere per la loro bravura; per questo non ha detto: Le hai rivelate agli stolti, ma: “ai piccoli”, vale a dire i non artefatti, i semplici. Mostra non soltanto che quelli non godevano di questi beni immeritatamente, ma anche giustamente, e ci insegna in ogni modo a sbarazzarci dell’arroganza e ad aspirare alla semplicità… “Perché così,” dice, “è piaciuto a te”, vale a dire: così ho deciso. Ma perché queste cose furono tenute nascoste a quelli? Ascolta Paolo che dice: “Cercando di stabilire la propria giustizia, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio” (Rm. 10,3)... Perciò gli scribi e i sapienti, che pensavano di essere intelligenti di per sé, fallirono per il loro orgoglio. Dunque, vuol dire se per questo motivo quelle cose furono tenute loro nascoste, temete anche voi e restate piccoli… Del resto quando dice: “hai nascosto”, non afferma che tutto dipende da Dio, ma come quando Paolo dice che li ha abbandonati in balia di una intelligenza depravata e ha accecato i loro pensieri (Rm. 1,28), non lo dice per fra veder che egli opera queste cose, ma ch'essi ne forniscono l’occasione, così anche in questo caso dice “hai nascosto”.

 in “Omelie (38,1-2) sul vangelo di Matteo/2” di s. Giovanni Crisostomo Patriarca ortodosso di Costantinopoli del IV-V sec.)

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