giovedì 7 febbraio 2019

INFERNO



I quattro principali supplizi dell'inferno.

« Figlia mia, disse Iddio a S. Caterina da Siena, la lingua non è sufficiente a narrare 1a pena di queste anime tapinelle. Vi sono tre vizi principali: Amor proprio di sè, d'onde esce il secondo, cioè la propria riputazione, e dalla propria riputazione procede il terzo, cioè la superbia, con falsa ingiustizia e crudeltà, e con altri immondi e iniqui peccati, che dopo questi seguitano. Così ti dico che nell'inferno vi sono quattro tormenti principali, ai quali seguitano tutti gli altri tormenti. Il primo è che i dannati si veggono privati della mia visione, che per loro è pena così grande che, se loro fosse possibile, eleggerebbero piuttosto il fuoco e i crociati tormenti e vedere me, anzichè stare fuori delle pene e non vedermi.

« Questa pena ne produce una seconda, che è il verme della coscienza che la rode incessantemente. Il dannato vede che, per colpa sua, si è privato della mia vista e della compagnia degli angeli e che si è reso degno della compagnia e della vista del demonio.

« Questa vista del demonio è la terza pena, e questa pena raddoppia la sua sventura. I Santi trovano la loro felicità eterna nella mia visione; vi gustano, nella gioia, la ricompensa delle prove che sopportarono con tant'amore per me e con tanto disprezzo per se stessi. Quei disgraziati invece trovano incessantemente il loro supplizio nella visione del demonio, perchè vedendolo essi si conoscono maggiormente e comprendono quello che meritarono colle loro colpe. Allora il verme della coscienza li rode più crudelmente e li divora come un fuoco insaziabile. Ciò che rende questa pena terribile si è ch'essi veggono il demonio nella sua realtà, e la sua figura è così spaventosa che l'immaginazione dell'uomo non potrebbe mai concepirlo.

« E se bene ti ricorda, io te lo mostrai un solo istante in mezzo alle fiamme e tale istante fu sì penoso che avresti preferito, poichè ritornasti in te, di andare per una strada di fuoco fino al giorno del giudizio piuttosto che rivederlo; eppure quello che vedesti non può farti comprendere quant'egli è orribile, perchè la giustizia divina lo mostra assai più orribile ancora all'anima che è separata, e l'orrore di quella visione è proporzionato alla grandezza della sua colpa. « Il quarto supplizio dell'inferno è il fuoco. Questo fuoco arde e non consuma, perocchè l'anima non si può consumare. L'essere suo non è cosa materiale, che possa essere consumata dal fuoco, poichè è incorporea; ma, giustizia vuole che questo fuoco la arda e la torturi senza distruggerla, e questo supplizio è in rapporto con la diversità e la gravità delle sue colpe.

« Questi quattro principali tormenti sono accompagnati da molti altri, come dal freddo, dal caldo e dallo stridore di denti. Ecco come saranno puniti quelli che, dopo essere stati convinti d'ingiustizia e di errore durante la loro vita, non si saranno convertiti e, nell'ora della morte, non avranno voluto sperare in me e piangere l'offesa che mi avevano fatta, più che la pena che avevano meritata » (Dialogo, xxxviiI). 

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