domenica 3 febbraio 2019

MONDO NUOVO PROFETIZZATO



di: Johannes De Parvulis


PIANIFICAZIONE DIVINA RIVELATA


Millennio felice, festivo, finale = Connubio mistico tra Dio e l’uomo.

Il cammino percorso fin qui ci ha fatto capire che alla fine della Settimana creativa di Dio, come pure alla fine della nostra settimana, esiste un giorno di riposo chiamato “domenica”. Siccome questi due piani settimanali si assomigliano nella struttura, ne abbiamo dedotto che la nostra domenica umana ha un corrispondente nella “Domenica” del Creatore, e viceversa. Poi abbiamo visto che a questi due Piani se ne aggiunge un terzo, quello della Settimana universale, la quale comporta sette millenni. Alla fine, riflettendo sulla struttura della Settimana universale abbiamo scoperto che il millennio attuale, terzo dell’era cristiana e settimo della storia umana, è l’equivalente di una domenica: la “Domenica” della Settimana universale.

Partendo dal fatto che il millennio attuale è l’equivalente di una domenica, quante probabilità ci sono che detta “domenica” sia il Millennio felice, festivo, finale di cui S. Giovanni parla nell’Apocalisse? [21] A mio avviso le probabilità sono del cento per cento. Il Millennio suddetto non può essere se non il Millennio descritto da S. Giovanni. Che senso dare alle parole “felice, festivo, finale” applicate al Millennio? È mia convinzione che nel corso di questo millennio Dio e l’uomo s’incontreranno per diventare misticamente quello che l’uomo e la donna diventano umanamente durante il loro amplesso nuziale. E, in verità, che cos’è un connubio nuziale se non un pallido riflesso di questo più grande e splendido Connubio mistico? Possedere Dio ed essere da Lui posseduti! ... Per quale strepitoso miracolo la Maestà divina permette di essere posseduta dall’uomo? Non esistono parole per descrivere l’immenso privilegio che costituisce per l’uomo, semplice creatura, il fatto di poter un giorno essere immerso nella perfezione assoluta del suo Creatore. Alla creatura umana sarà concessa l’unione intima col suo Creatore, e tale unione, sembra bene, si realizzerà anche nel tempo, prima ancora che l’eternità abbia inizio!... [22]

Questo ci rivela lo scopo vero di ogni Apocalisse. Ogni Apocalisse, relativa o assoluta che sia, [23] permette un avanzamento qualitativo. Per esempio, se è normale che il grano maturo sia falciato, raccolto, e poi battuto (la battitura non è mai stata fine a se stessa, ma ha sempre avuto come scopo di separare il grano buono dalle varie scorie), altrettanto normale è che alla fine delle tappe principali della storia umana ci sia una falciatura di “grano”, seguita da relativa battitura. Il grano falciato cade come morto, ma essendo maturo la sua “morte” non è morte vera, ma una promozione, un avanzamento. Con essa inizia una vita nuova, e di livello superiore, quella che lo conduce nel granaio del Signore per poi diventare pane.

Nel caso attuale il grano da falciare – e da battere – è quello maturatosi nel campo del Signore. E il granaio? Il granaio è il Regno di Dio, il Regno messianico. È quel Millennio che Dio ci ha preparato affinché la felicità sia vissuta non solo in Cielo ma anche in Terra. Come il buon grano viene trasportato nel granaio, così accadrà per coloro che Dio giudicherà meritevoli. Saranno ammessi a vivere nell’Era nuova, la quale nascerà dall’odierna Apocalisse. [24]

Queste persone sono privilegiate perché sarà loro concesso quello che dopo il Diluvio fu concesso a Noè, e che più tardi fu concesso anche a quegli Ebrei che ereditarono la Terra Promessa. Anche per noi ci sarà una “Terra Promessa”, preparata da Dio. Si tratta del Regno messianico. Le persone degne l’avranno ottenuto dopo sei mila anni di deserto purificatore. Grazie a queste persone, alla santità d’innocenza del Paradiso terrestre iniziale farà eco la santità di penitenza del Paradiso terrestre finale. [25]


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