lunedì 1 aprile 2019

L'IRA



EGO TE ABSOLVO


I SETTE VIZI CAPITALI 


L'IRA o COLLERA è una deviazione di quest'istintivo sentimento che porta a difenderci quando siamo assaliti, respingendo la forza con la forza. 

L'ira come passione è un violento disagio di reazione, determinato da un patimento o da una contrarietà fisica o morale. Questa contrarietà fa scattare una violenta emozione che tende la forze allo scopo di vincere le difficoltà; si è allora portati a scaricar l'ira sulle persone, sugli animali o sulle cose. 

L'ira come sentimento è un desiderio ardente di respingere e di punire l'aggressore. Ma l'ira, vizio capitale, è smoderato desiderio di punire il prossimo. L'ira è spesso accompagnata da odio, che cerca non solo do respingere l'aggressore ma di trarne vendetta, onde è sentimento più meditato e più durevole e che ha quindi poi gravi conseguenze.» (Tanquerey) 

L'ira ha vari gradi: 

L'IMPAZIENZA E MALUMORE si hanno quando si manifesta il malcontento alla prima contrarietà, al primo cattivo successo. 

L'IMPETO DI COLLERA si ha quando uno si irrita oltre misura, manifestando il malcontento con gesti disordinati. 

LA VIOLENZA si ha quando si sfoga non solo in parole, ma anche con colpi. 

IL FURORE è pazzia passeggera. 

L'ODIO implacabile è quello che non respira che vendetta e giunge fino a desiderare la morte dell'avversario. 

L'ira che giunge all'odio e il rancore alla vendetta, se deliberata e volontaria, è di natura sua peccato mortale, viola gravemente la carità e spesso pure la giustizia. Se l'odio non è deliberato il peccato è veniale. 

« Chi avrà detto « stolto » al suo fratello, merita d'esser gettato nelle fiamme del fuoco ». 

« Come noi rimettiamo ai nostri debitori» così avremmo il perdono per le nostre colpe dal Padre Celeste. Un vero cristiano secondo lo Spirito di Gesù prega per quelli che l'hanno offeso ed evita di ripensare alle offese ricevute e a tutto ciò che vi riferisce. Anzi ringrazia Dio che l'ha trovato degno di soffrire ed accrescere il merito e il Suo amore. 

Se la giustizia lo richiede, chi è stato offeso può e, talora, deve domandare riparazione, per le vie stabilite dalle leggi. 

G. Crux

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