lunedì 15 aprile 2019

PADRE PIO DA PIETRELCINA



 Collaboratore di Cristo redentore


Contemplati da questo angolo visuale, tutti i dolori del corpo e dell'anima si accettano volentieri e gioiosamente, perché sono l'indice rivelatore d'una dignità eccelsa e d'un destino nobilissimo, e perciò padre Pio si commuove e si sprofonda nell'umiltà davanti alla manifestazione del Signore di aver bisogno della sua cooperazione per compiere la redenzione dell'umanità:  
"Nella mia debolezza il Signore mi consola; e mi fa esultare "nella mia infermità". Credete pure, padre mio, che delle sofferenze me ne fo una felicità. 
Gesù stesso vuole le mie sofferenze, ne ha bisogno per le anime. Ma mi domando quale sollievo potrò dargli colle mie sofferenze?! Quale destino! Oh il dolcissimo Gesù a quanta altezza ha sollevata l'anima mia'" (14 10 1912),  
Nel cuore di padre Pio la voce di Dio che chiama al sacrificio ed all'immolazione per i fratelli si fa sempre più insistente. E l'anima, che ardentemente desidera sacrificarsi per la gloria di Dio e per riparare l'ingratitudine degli uomini vorrebbe che la sua azione salvifica si propagasse ovunque come la luce, illuminando le menti e riscaldando i cuori. Iddio si compiace di questi desideri e, benché ancora velatamente, gli preannunzia che la mèta sarà raggiunta attraverso misteriosi patimenti dello spirito e del corpo. 
Si intravede ormai la sanguinante partecipazione alla passione, che avrà il suo culmine con l'impressione delle stimmate.  


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