mercoledì 1 maggio 2019

CRISTO CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL’AMORE



IL CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL'AMORE E LE SUE NOZZE ETERNE

La definizione di "5° Tempo" che abbiamo dovuto dare a questa ultima parte della nostra riflessione, è solo per adattarci al modo di pensare di noi che siamo ancora di questo mondo: infatti dopo la fine del mondo e della storia umana, dopo la fine del peccato, della morte di Satana dentro lo stagno di fuoco, dopo la fine dunque, anche del tempo, non si dovrebbe più parlare di tempo, perché sarebbe sopravvenuta un'altra realtà, dove la vita non sarebbe più un passaggio, cioè un perpetuo passare da alfa a beta, da beta a delta, etc., ma un eterno stare, quale è appunto la vita eterna, definita da Boezio: 'Tota simul et perfecta possessio'un possesso simultaneo e totale del Tutto!
E il fatto, del quale ora vogliamo parlare, è meraviglioso oltre ogni dire, e lo si potrà comprendere bene solo se sapremo vederlo dentro questo contesto di eternità. Si tratta, come è detto sopra, delle Nozze eterne dell'Agnello cioè del Crocifisso, capolavoro dell'Amore, con la Nuova Gerusalemme, cioè con l'umanità da Lui redenta e salvata nella Vita Eterna; ne parla Giovanni (Ap 21,9): "Poi venne uno dei sette Angeli e mi parlò: "Vieni, ti mostrerò la Fidanzata, la Sposa dell'Agnello". Lui stesso in precedenza aveva visto: "La città santa, la Nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come sposa adorna per il suo Sposo". Ma questo tema di Dio e di una sua Sposa ritorna spesso, fin dai primi tempi, nella Sacra Scrittura: sarà bene dunque riportarne i punti più significativi.
Isaia (54,5): "Esulta, o sterile, non temere, non vergognarti, perché tuo Sposo è il tuo Creatore: Signore degli eserciti è il suo nome".
Isaia (62,4): "Nessuno ti chiamerà più abbandonata, ma tu sarai chiamata Mio Compiacimento, poiché il Signore si compiacerà di te. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto: come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà di te".
Matteo (9,15): "E Gesù disse loro: non possono gli invitati a nozze essere in lutto, mentre lo sposo è con loro".
Giovanni (3,29): "Chi possiede la sposa è lo sposo: ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo". - (L'immagine nuziale che nell'Antico Testamento è applicata tra Dio e Israele, Gesù se l'è appropriata).
2Corinzi (2,2): "Io infatti provo per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi ad un unico Sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo". - (Paolo, amico dello Sposo, gli presenta la Chiesa sua fidanzata) - (A partire da Osea 2, l'amore di Yaveh per il suo popolo viene rappresentato dall'amore dello sposo e della sposa).
Apocalisse (19,1-10): "Alleluia! Perché sono giunte le nozze dell'Agnello: la sua sposa è pronta" - Nel Nuovo Testamento Gesù presenta l'era messianica come uno sposalizio (cfr Lc nozze del Figlio de re), soprattutto qualificandosi Egli stesso come lo Sposo (Mt 9,15 e Gv 3,29) mostra che l'alleanza nuziale tra Dio e il suo popolo si realizza pienamente in Lui.
Alla fine, ecco che tutto sembra risolversi: nelle ultime pagine dell'Apocalisse, ecco la nuova Gerusalemme che discende dal Cielo con la solennità della Sposa dell'Agnello, in vista del prossimo incontro con Lui, che risponde agli incalzanti: 'Vieni, vieni!' dicendo: "Verrò presto!". "Verrò presto!": dunque non è ancora venuto e la Chiesa continua ad aspettarlo: "nell'attesa della sua venuta". Dovranno infatti realizzarsi quei tragici fatti da noi già contemplati, con i quali e dopo i quali si determinerà la fine del tempo e l'avvento dell'eterno! Infatti il mistero delle nozze dell'Agnello e della nuova Gerusalemme, cioè dell'umanità redenta da lui, poiché sono Nozze eterne, non hanno alcun confronto con le nozze nel tempo: queste hanno il grande compito di diffondere nello spazio e nel tempo i membri della eccelsa razza umana, e avviarli poi verso i loro eterni destini: le Nozze eterne dell'Agnello invece hanno il compito di cogliere ciò che nel tempo ciascuno ha maturato di eterno per portarlo alla perfezione, poiché eternità vuol dire: "Tota simul et perfecta possessio!".
Ecco poi come l'Apocalisse (21,3) definisce le Nozze dell'Agnello: "Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro, ed essi saranno suo popolo, ed Egli sarà "Dio con loro"'. Parole, queste, che ci ricordano il grande problema dell'Alleanza: quell'Alleanza che Dio, fin dai primi tempi, aveva stabilito con il popolo ebraico, e che poi Cristo aveva rinnovato elevandola alla dignità di Eterna Alleanza, perché fondata sul suo Sangue, quello da lui sparso nel grande Sacrificio voluto dal Padre per la nostra Redenzione: quel Sacrificio cioè che Lui stesso aveva voluto e sognato fin dal principio, vedendosi già appeso a quella Croce, abbracciato ad essa in un abbraccio sponsale, inteso a meritare di essere l'Agnello Sposo della nuova Gerusalemme, quella che Lui già prevedeva discendere dal Cielo come una Sposa incontro a Lui!

Padre Virginio Carlo Bodei O.C.D.

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