martedì 21 maggio 2019

I Dieci Comandamenti



Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta


Il quarto Comandamento: “Onora il padre e la madre”. 


Gesù ha sempre onorato il Padre Suo del Cielo, come la Madre e il padre putativo della terra. 

Gesù ha sempre onorato il Suo Padre SS. e non ha mai avuto paura di gridare dai tetti che Lui era il Figlio di Dio e che era venuto sulla terra proprio per compiere la Sua Volontà. 
Un importante riscontro lo troviamo in diverse catechesi di Gesù fatte al suo popolo e soprattutto in risposta alle domande capziose di scribi e farisei o quando lo accusavano di compiere le opere che compiva con l’aiuto di Belzebù. 
Qui di seguito ve ne riporto una molto significativa, tratta da L’Evangelo come mi è stato rivelato Gesù ha appena guarito il paralitico della Piscina di Betsaida e poi va al suo posto e prega… 

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50Non so se il guarito vada spontaneamente dai giudei o se questi, essendo alla posta, lo fermino per chiedergli se quello che gli ha ora parlato è colui che lo ha miracolato. So che l'uomo parla coi giudei e poi se ne va, mentre questi vengono presso la scala da dove deve scendere Gesù per passare negli altri cortili e uscire dal Tempio. Senza salutarlo, quando Gesù giunge gli dicono: «Dunque Tu continui a violare il sabato, nonostante tutti i rimproveri che ti vengono fatti? E vuoi che ti si rispetti come inviato di Dio?». 
«Inviato? Più ancora, come Figlio. Perché Dio mi è Padre. 
Se non mi volete rispettare, astenetevene. Ma Io non cesserò di compiere la mia missione per questo. Non c'è un attimo in cui Dio cessi di operare. Anche ora il Padre mio opera, ed Io pure opero, perché un buon figlio fa ciò che fa il padre suo, e perché per operare sulla terra Io sono venuto».  
Della gente si avvicina per udire la disputa. Fra essa vi sono persone che conoscono Gesù, altre che ne sono state beneficate, altre che lo vedono per la prima volta; alcuni lo amano, altri lo odiano, molti sono incerti. Gli apostoli fanno nucleo col Maestro. Marziam ha quasi paura e fa un visetto prossimo al pianto.  
I giudei, una mescolanza di scribi, farisei e sadducei, gridano alto il loro scandalo:  «Tu osi! Oh! Si dice Figlio di Dio! Sacrilegio! Dio è Colui che è, e non ha figli! Ma chiamate Gamaliele! Ma chiamate Sadoc! Adunate i rabbi, che odano e confutino».  
«Non vi agitate. Chiamateli e vi diranno, se è vero che sanno, che Dio è uno e trino: Padre, Figlio e Spirito Santo, e che il Verbo, ossia il Figlio del Pensiero, è venuto, secondo che era profetizzato, per salvare Israele e il mondo dal Peccato. Il Verbo sono Io. Sono il Messia predetto. Nessun sacrilegio perciò se do al Padre il nome di Padre mio. Voi vi inquietate perché Io faccio miracoli, perché con ciò attiro a 
Me le folle e le convinco. Voi mi accusate di essere un demonio perché opero prodigi. Ma Belzebù è per il mondo da secoli e, in verità, non gli mancano gli adoratori devoti... 
Perché allora egli non fa ciò che Io faccio?».  
La gente bisbiglia: «È vero! È vero! Nessuno fa ciò che Egli fa ».
Gesù continua: «Io ve lo dico: è perché Io so ciò che egli non sa e posso ciò che egli non può. Se Io faccio opere di Dio è perché Io sono suo Figlio. Da sé uno non può arrivare a fare se non ciò che ha veduto fare. Io, Figlio, non posso fare se non ciò che ho veduto fare dal Padre essendo Uno con Lui nei secoli dei secoli, non dissimile nella natura né nel potere. 
Tutte le cose che fa il Padre le faccio Io pure che sono suo Figlio. Né Belzebù né altri possono fare ciò che Io faccio, perché Belzebù e gli altri non sanno ciò che Io so. Il Padre ama Me, suo Figlio, e mi ama senza misura così come Io lo amo. Perciò mi ha mostrato e mi mostra tutto quanto Egli fa, acciò Io faccia ciò che Egli fa, Io sulla terra, in questo tempo di Grazia, Egli in Cielo, da prima che il Tempo fosse per la terra. E mi mostrerà opere sempre maggiori acciò Io le faccia e voi ne restiate meravigliati.  
Il suo Pensiero è inesauribile nel pensare. Io lo imito essendo inesauribile nel compiere ciò che il Padre pensa e col pensiero vuole. Voi ancora non sapete quanto l'Amore crei inesauribilmente. Noi siamo l'Amore. E non vi è limitazione per Noi, né vi è cosa che non possa essere applicata sui tre gradi dell'uomo: l'inferiore, il superiore, lo spirituale. Infatti, così come il Padre risuscita i morti e rende loro la vita, ugualmente Io, Figlio, posso dare la vita a quelli che voglio, e anzi, per l'amore infinito che il Padre ha per il Figlio, mi è concesso non solo di rendere vita alla parte inferiore, ma bensì anche vita alla superiore liberando il pensiero dell'uomo e il suo cuore dagli errori mentali e dalle male passioni, e alla parte spirituale rendendo allo spirito la sua libertà dal peccato, perché il Padre non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, essendo il Figlio Colui che col proprio sacrificio ha comperato l'Umanità per redimerla; e ciò il Padre fa per giustizia, perché a Colui che paga con sua moneta è giusto sia dato, e perché tutti onorino il Figlio come già onorano il Padre.  
Sappiate che, se separate il Padre dal Figlio o il Figlio dal Padre e non vi ricordate dell'Amore, voi non amate Dio come va amato, con verità e sapienza, ma commettete un'eresia perché date culto a uno solo mentre Essi sono una mirabile Trinità. Perciò chi non onora il Figlio è come non onorasse il Padre, perché il Padre, Dio, non accetta che una sola parte di Sé sia adorata, ma vuole sia adorato il suo Tutto. 
Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato per pensiero perfetto di amore. Nega dunque che Dio sappia fare opere giuste.  
In verità vi dico che chi ascolta la mia parola e crede in Colui che mi ha mandato ha la vita eterna e non è colpito da condanna, ma passa da morte a vita, perché credere in Dio e accettare la mia parola vuol dire infondere in sé la Vita che non muore. Sta venendo l'ora, anzi per molti è già venuta, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e chi l'avrà sentita risuonare vivificatrice in fondo al cuore vivrà.» 
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a cura del Team Neval 
 
Riflessioni di Giovanna Busolini  




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