26 maggio 1923
"Dopo la Comunione ho visto Gesù che sembrava un mendicante che non osasse parlare... gli ho domandato perchè si mostrasse così", Egli ha teso la mano: "Quello che voglio?... Non lo sai? ... Nient'altro che il tuo cuore Josefa" - "Ma Signore, tu sai bene che è tutto tuo! da tanto tempo te l'ho dato e non ho altro amore che Te!".
Il Suo Cuore si è tutto infiammato, allora con ardore mi ha detto:
- "Lo so oggi voglio rapirtelo!... E al suo posto metterò una scintilla del mio che ti divorerà e infiammerà senza posa".
Impressionata per l'ardore con cui il Signore ha pronunciato quelle parole Josefa presagisce che qualche cosa di grande sta per accadere tra lei e Gesù: - "Josefa, lascia che ti strappi il cuore".
Senza darmi il tempo di rispondere Gesù me lo strappò, sentii un violento dolore, e prendendo una fiamma ardente dal fuoco del Suo Cuore la fece cadere sul mio petto.
Mentre avviene questo dono misterioso, il Signore dice: "La fiamma del mio Amore ti servirà come cuore, ma non ti impedirà di sentire, nè di amare, anzi! Più l'amore è forte più è delicato e ora viviamo Io per te e tu per Me".
Poi è sparito portandosi via il mio cuore.
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