giovedì 20 giugno 2019

Il Sacro Cuore



La richiesta del Sacro Cuore al Re di Francia

Comunemente si pensa che il messaggio del Sacro Cuorea Margherita Maria abbia un carattere esclusivamente religioso. Invece contiene anche una richiesta sociale di portata epocale, sebbene ben poco conosciuta.
L’anno prima della morte, nel 1689, la santa ricevette da Gesù una ultima rivelazione, con il compito di trasmettere una sua precisa richiesta al Re francese, il celebre Luigi XIV, detto «il Re Sole». Ella la pubblicizzò in due lettere, inviate alla madre De Saumaise, sua antica superiora, di famiglia altolocata e con legami negli ambienti di corte. La richiesta doveva essere tramessa mediante il padre gesuita De La Chaise, confessore del sovrano, che essendo stato superiore di san Claudio de la Colombière, conosceva il messaggio di Paray-le-Monial. 
Nelle due lettere, la santa rivelò una sorta di strategia divina che mirava a realizzare la rinascita spirituale dell’epoca.
Nell’ardente desiderio di convertire le anime, il Sacro Cuore voleva essere venerato in modo speciale dalle élites, le quali, mediante il loro esempio, potevano facilitare la diffusione della fede e delle virtù nell’ intera società. Con l’irraggiamento del suo esempio su tutta la Francia e sugli altri regni europei, Luigi XIV poteva diventare una guida di questa apostolica impresa, come in altri tempi lo fu il suo antenato san Luigi IX. 
Ma quale era la richiesta?
Nella prima lettera, Margherita Maria scrisse che Gesù le aveva detto, riferendosi al Re: «Fa’ sapere al figlio primogenito del mio Sacro Cuore 35 che, come la sua nascita temporale fu ottenuta grazie alla devozione ai meriti della mia santa Infanzia 36, così la sua nascita alla grazia e alla gloria eterna verrà ottenuta mediante la consacrazione che egli farà di se stesso al mio adorabile Cuore, che vuole trionfare sul suo e, mediante questo, sui cuori dei grandi della terra». Il Redentore chiedeva dunque al Re di consacrarsi al Sacro Cuore, convertendosi sinceramente. 

Ma gli proponeva anche d’impegnarsi in una missione di apostolato sulle élites e, tramite queste, sul popolo francese e sull’intera Cristianità. Così continuava infatti il messaggio divino: «Il Sacro Cuore desidera entrare con pompa e magnificenza nei palazzi dei prìncipi e dei Re, per esservi oggi onorato tanto quanto venne oltraggiato, umiliato e disprezzato durante la sua Passione. Egli desidera di vedere i grandi della terra tanto abbassati e umiliati ai suoi piedi, quanto allora venne annichilito» 37. 

Va notato che la consacrazione non doveva restare confinata nel suo aspetto privato, ma doveva ridondare nella vita pubblica del regno. Aggiungeva infatti il messaggio a Luigi XIV: «Il Sacro Cuore vuole regnare nella sua reggia, essere raffigurato sui suoi stendardi e inciso sulle sue armi, per renderle vittoriose su tutti i suoi nemici, abbattendo ai suoi piedi le teste orgogliose e superbe, per farlo trionfare su tutti i nemici della Chiesa» 38.

Nella seconda lettera alla madre De Saumaise, del 28 agosto 1689, Margherita Maria descrisse gli omaggi religiosi che il Re doveva compiere. Ella scrisse: «Volendo riparare le amarezze e le angosce sofferte, fra le umiliazioni e gli oltraggi della sua Passione, dal Cuore adorabile del suo Figlio nei palazzi dei potenti della terra, l’Eterno Padre vuole stabilire il suo imperio nella Corte del nostro gran sovrano, servendosi di lui per eseguire un gran progetto, da realizzare in questo modo: far costruire un tempio nel quale venga esposto un quadro raffigurante il Cuore divino, affinché Esso possa ricevervi la consacrazione e gli omaggi del Re e di tutta la Corte. (...) Gesù ha scelto lui (= il Re) come suo fedele amico, per ottenere dalla Santa Sede Apostolica l’autorizzazione della Messa in suo onore, con tutti i privilegi che devono accompagnare la diffusione di questa devozione. In questo modo, Egli vuole dispensare i tesori delle sue grazie di santificazione e di salvezza, cospargendo di benedizioni tutte le imprese del Re, rivolgendole a sua gloria e rendendone vittoriose le armi» 39. 
Riassumendo, le richieste rivolte da Gesù a Luigi XIV erano queste:
1. il Re deve consacrarsi con la sua famiglia al Sacro Cuore e offrirgli pubblici omaggi;
2. egli deve chiedere ufficialmente alla Santa Sede di autorizzare la Messa del Sacro Cuore e di concedere privilegi per l’universale diffusione di questa devozione;
3. egli deve far costruire una basilica dedicata al culto del Sacro Cuore;
4. egli deve porre la Francia sotto la protezione del Sacro Cuore, raffigurandolo sugli stendardi e sulle armi del regno;
5. egli deve promuovere nell’ intera Europa i diritti di Gesù Cristo come Re dei Re e sovrano dei sovrani 40.
Dio non chiede mai l’impossibile. Difatti, la richiesta di Gesù avrebbe potuto essere esaudita dal Re. La devozione al Sacro Cuore era già conosciuta e praticata nell’ aristocrazia e perfino nella famiglia regale: Maria Teresa, sposa di Luigi XIV, era membro della Confraternita del Sacro Cuore, e lo era anche la zia del Re, l’esiliata Regina Maria Beatrice d’Inghilterra, iniziata a quella devozione da san Claudio de la Colombière. Inoltre la Francia era abituata ad avere una sacra insegna nazionale: il vessillo del suo patrono san Dionigi veniva portato con pompa nelle cerimonie più solenni e nelle battaglie più importanti 41.
Nella seconda lettera, Margherita Maria suggerì alla madre De Saumaise la via per far arrivare la richiesta al Re: «Siccome Dio, per l’esecuzione di questo progetto, ha scelto il rev.mo padre De La Chaise, per via del potere datogli sul cuore del nostro gran sovrano 42, toccherà dunque a lui far trionfare questa iniziativa» 43. Secondo la santa, era opportuno far conoscere alla Corte le richieste di Gesù tramite la superiora del convento visitandino di Chaillot. Questo infatti era sede della Confraternita del Sacro Cuore, era situato vicino alla reggia di Versailles e aveva relazioni con la Corte, in quanto fondato dalla Regina Enrichetta di Francia, zia di Luigi XIV; inoltre la sua superiora, madre Croiset, d’illustre famiglia e di conosciuta pietà, godeva dell’ amicizia di Maria Beatrice d’Inghilterra e della stima del Re stesso. Madre Croiset, il padre De La Chaise, le Regine Maria Beatrice e Maria Teresa, tutti e quattro devoti del Sacro Cuore, potevano dunque fare una santa alleanza per informare e convincere il Re. 

Guido Vignelli

Nessun commento:

Posta un commento