sabato 27 luglio 2019

DIO E’ AMORE



In ogni confessione i peccati accusati sono tutti perdonati ed abbiamo la certezza del perdono di Dio, la Grazia divina torna ad abitare nelle nostre anime come se i peccati non fossero mai stati commessi. Gesù ha affidato il ministero del perdono alla Chiesa ed attraverso la assoluzione sacerdotale siamo tranquilli che Dio ci ha perdonato, siamo riconciliati con Lui attraverso la mediazione della Chiesa e possiamo serenamente accostarci al Sacramento della Eucaristia, nel quale riceviamo non un segno o un simbolo, ma Gesù stesso in corpo, sangue, anima e divinità, cioè nella sua umanità e divinità, ovverossia nella completezza della sua persona divina e umana. 

Fuori dalla confessione possiamo, anzi dobbiamo chiedere perdono a Dio. Tutte le volte che cadiamo nella colpa è bene subito umiliarci al cospetto di Dio e domandare a Lui perdono con piena contrizione del cuore, senza perdere tempo ed attendere l'occasione per confessarci. 

Ma non possiamo mai essere certi che Dio ci abbia perdonato, se non nella Confessione, nella quale per intercessione e mediazione della Chiesa otteniamo certamente il perdono sacramentale da parte del Signore.Ma voglio riprendere alcuni concetti relativi al peccato d'origine, perchè il suo ruolo è centrale nella storia del combattimento tra il bene ed il male, anche perchè con Adamo ed Eva inizia sulla terra la storia del peccato. 

Essi erano ricolmi della Grazia Divina, ma non erano nella pienezza, non erano nella visione beatifica di Dio.Voglio con questo dire che essi pur essendo per Grazia inclini al bene, piuttosto che al male, disponevano del libero arbitrio, cioè della libertà di disporre ogni loro azione secondo la loro volontà ed il loro intelletto. 

E' difficile capire come abbia agito il tentatore, e come abbiano potuto fidarsi di lui, tradendo la benevolenza del Creatore che essi conoscevano essendo nella comunione con LUI per Grazia. Una cosa è certa, il Signore volle sottoporre i nostri progenitori alla stessa prova di fedeltà alla quale sottopose gli angeli prima che il mondo fosse creato. 

Gioacchino  Ventimiglia

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