Dopo la colpa, la via del Sangue
Né la mente, né il cuore, né le labbra sanno formulare l'espressione corrispondente alla sublimità delle operazioni di Dio. Da tre giorni l'anima
è insistentemente attratta alla contemplazione del Verbo generato nel seno del Padre. E una elevazione ineffabile a cui non può trasportare che la grazia, non potendo da noi, non solo penetrare, ma neppure avvicinarci
ai Misteri di Dio [...]
Contemplando la generazione eterna del Verbo nel seno del Padre, si rende omaggio al Padre e allo Spirito Santo: si onora il Mistero dell'Unità e della Trinità
di Dio, dai quali si espandono, come torrenti di luce, gli infiniti Misteri della Potenza, della Misericordia, della Grazia, dell'Amore per noi; i Misteri eccelsi, inconcepibili, intrinseci della sua Gloria [...].
Dalla contemplazione del Verbo nel Cuore di Dio, la grazia mi porta a contemplare il Cuore di Dio nel Verbo Incarnato. Gesù mi porta a piè della sua Croce; la sua
delizia è la sua passione, perché essa ripara alla nostra immensa cecità.
Accanto al suo Cuore, palpitante di misericordia, intendo che la via più sicura, più breve e più rapida per tornare al seno di Dio, dopo la colpa, è
quella del Sangue. In esso, siamo rigenerati, e, per esso, possiamo risalire alla contemplazione della generazione del Verbo.
Comprendo ora che la elevazione nei Misteri è più fruttuosa di qualunque forma di preghiera, di qualunque altro slancio dell'anima. Voglio adorarti, Signore, come
i Santi, come gli Angeli, come la Vergine! q. 12
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