«Come in Cielo, così in Terra»
La lotta contro gli ambienti corruttori
In una società secolarizzata come quella contemporanea,che rifiuta ufficialmente Dio, si organizza in base ad una sorta di «anti-Decalogo» e pretende di realizzare il rovescio delle evangeliche Beatitudini, la salvezza eterna dei suoi cittadini diventa molto ardua. Pio XII ammonisce infatti che il Regno di Cristo sulle anime è costantemente avversato dal «nefasto sforzo» di coloro che pretendono di scacciare Cristo e cancellare il Vangelo dalla società umana 102.
Un potentissimo ostacolo al Regno di Cristo nelle anime è costituito certamente dagli ambienti sociali ostili alle virtù, anche se talvolta essi si ammantano di un’apparente indifferenza o ipocrita tolleranza. Negli ambienti dominati da questo spirito mondano, la virtù fiorisce molto difficilmente e il suo esercizio esige un impegno eroico, spesso riservato a pochi coraggiosi. L’uomo, dominato dal naturale istinto di socievolezza, cerca di vivere in armonia con i vicini e tende ad adattarsi alla mentalità dominante. Per sottrarsi alla sottile influenza di un ambiente anticristiano, l’uomo deve lottare continuamente, innanzitutto reprimendo le proprie inclinazioni che lo spingono al conformismo, e poi contrastando le seduzioni e le imposizioni dell’ ambiente, mantenendo o riconquistando l’indipendenza di giudizio e la libertà di scelta.
Ad esempio, chi vive in una società dominata dal relativismo religioso e dal permissivismo morale, anche se all’inizio non condivide queste posizioni, col tempo giungerà facilmente a considerarle, se non giuste, perlomeno indifferenti o degne di rispetto. Eppure il relativismo e il permissivismo erano considerati dalle generazioni passate come una grave offesa a Dio: ed avevano pienamente ragione!
Spesso la pratica delle virtù trova il suo maggior ostacolo nel rispetto umano, che possiamo considerare come un indebito cedimento all’ istinto di socievolezza. L’impressione che coloro che ci circondano non condividano le nostre idee e i nostri desideri di virtù, può essere rovinosa. Se avvertiamo che coloro che veneriamo e amiamo ci tolgono la stima per colpa della nostra fedeltà al Vangelo, allora siamo fortemente tentati di ripudiare tutto quanto ci pone in contrasto con loro, fossero anche le verità più sublimi e i doveri più gravi. Vi sono uomini che vanno in guerra non per patriottismo, ma per la sola paura di essere considerati come codardi dalla società; così, vi sono alcuni che si sottraggono al combattimento cristiano, o addirittura passano all’avversario, non per convinzione, ma per la sola paura di essere disprezzati o isolati.
Per difendersi dal rispetto umano i mezzi principali da usare sono ovviamente quelli soprannaturali, che ci fortificano nella pratica delle virtù. Ma sono necessari anche i mezzi naturali, e il primo è far sì che la dominante opinione pubblica anticristiana venga sostituita da una opinione autenticamente cristiana. Un ambiente cristianizzato costituisce infatti un prezioso stimolo alla difesa e alla pratica delle virtù, per tutti coloro che non si sentono in grado di resistere continuamente alle cattive tendenze dominanti.
Ebbene, il Regno sociale del Cuore di Gesù è reso possibile proprio da una decisiva influenza della Fede nell’ opinione pubblica cristiana, e quindi anche nelle istituzioni civili e politiche che la possono alimentare e difendere, allo scopo di facilitare la salvezza delle anime. Si tratta di rendere conformi al Decalogo ed al Vangelo tutti gli ambienti della vita civile, dalla famiglia fino allo Stato. Cercare il Regno sociale del Sacro Cuore, insomma, consiste nel realizzare un apostolato congiunto e simultaneo su due fronti determinanti: quello individuale e quello sociale; l’uno soccorre l’altro e i successi dell’uno rendono possibili quelli dell’altro E’ tipico del devoto al Sacro Cuore l’elevare le proprie aspirazioni, fino a desiderare che il Redentore sia glorificato dall’intera società umana, ispirando la cultura, gli ambienti e le istituzioni umane. Questa elevatezza di orizzonti e nobiltà di propositi è uno dei maggiori doni del Cuore divino, perché allarga il cuore umano, facilita la pratica delle virtù e avvia alla 103.
Guido Vignelli
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