giovedì 5 settembre 2019

Ritorno a casa



Cristiani, atei ed ebrei
convertiti alla fede cattolica


I convertiti dal Protestantesimo


Robert Hugh Benson (1871-1914)

L’anglicano Robert Hugh Benson nel suo libro Confessioni di un convertito scrive: Per 25 anni vissi in un ambiente clericale e per nove anni fui pastore in una città. Mio padre era capo principale (arcivescovo di Canterbury) della comunità anglicana d’Inghilterra. La mia formazione religiosa fu molto completa.
Un amico, sacerdote cattolico, mi disse che la maggior difficoltà che incontrò convertendosi fu di veder invalidata la propria ordinazione sacerdotale. Fino ad allora ero stato un pastore ritualista, che lavorava con abnegazione tra i poveri di una importante città inglese e che per anni celebrò ciò che ritenne essere il santo sacrificio della messa. Mi raccontò che agli inizi era quasi spaventato nel far la prima comunione... Senza dubbio, nel momento in cui la particola consacrata toccò la sua bocca avvertì la differenza. Mi disse che da quell’istante non dubitò un secondo, poiché fino ad allora aveva ricevuto pane e vino non accompagnati da una grazia sacramentale. E che questo nuovo dono era né più né meno che il Corpo di Cristo. 
Ora posso dire che ritornare alla chiesa anglicana dalla Chiesa cattolica significherebbe scambiare la certezza con il dubbio, la fede per l’agnosticismo, la sostanza per le ombre, la luce brillante per la scura penombra, l’evento universale per una dottrina provinciale e carente di storia. Gli errori dell’anglicanesimo, e del protestantesimo in generale, sono la prova che la loro dottrina non è divina, gli errori del cattolicesimo dimostrano solo che vi è un lato umano oltre che divino.
Benson si convertì nel 1903 e dopo aver studiato a Roma fu ordinato sacerdote cattolico. Da allora si dedicò alla stesura di libri per diffondere la fede cattolica, divenendo cappellano dell’Università di Cambridge. 

Padre ángel Peña

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