domenica 8 settembre 2019

Un Mondo secondo il Cuore di Dio



A sostegno di questo insegnamento è portata molto spesso anche l’autorità di Santa Teresa. Ma è molto probabile che, lungi dal negare o dal mettere in dubbio quanto essa stessa in altra occasione afferma così esplicitamente, la Santa in questi casi si rivolga a persone che si trovano in un diverso stato, che non permette loro ancora di capire. Peraltro è a tutti nota la situazione esistente al riguardo nel suo tempo. Per comprendere il suo reale pensiero è molto importante ciò che essa dice di aver osservato nel suo rapporto con il Signore, come cioè al Signore non piacesse che le creature si opponessero a ciò che Egli stesso voleva indicare direttamente all’anima. 

Ma un caso tipico che ci fa conoscere che un reale offuscamento si è dato su questo punto è quello di Santa Margherita Maria Alacoque. Racconta uno dei suoi biografi che in una certa occasione il Signore ebbe a dirle: «Per l’innanzi adatterò le mie grazie allo spirito della regola, alla volontà della tua superiora e alla tua debolezza. Abbi per sospetto tutto ciò che potrebbe sviarti dall’esatto compimento di tutto questo. 
Desidero che questo sia ciò che preferisci a tutto il resto, compresa la volontà delle tue superiore alla mia» (Mgr. Gauthey: Vida de la Beata Margarita Maria, nn. 72, 179 e 180). Questo indica quale fosse, quasi generalmente, la comprensione di questo insegnamento nei secoli XVII e XVIII, comprensione che da allora in qua non ha fatto altro che impoverirsi fino a giungere a trasformare le parole stesse del Sacro Cuore alla santa in uno strumento per mantenere legate alla “Permissione” le anime religiose, ostacolando così, o stroncando, le loro ansie di liberazione. 

Tuttavia l’insegnamento di questo fatto è molto chiaro: è la necessità che ha l’uomo, per poter piacere a Dio, di operare nella Volontà di Dio e non nella Permissione. Siccome la Santa, per la incomprensione di questo nel suo ambiente e per la insufficienza della sua evoluzione personale, non poteva operare nella Volontà, e neppure conoscerla per compierla, il Signore stesso le dà un comando in virtù del quale, senza passare attraverso le creature, realizza ciò che Dio le ordina, la Volontà di Dio. Dio non può compiacersi in niente che non sia la sua Volontà. In ciò che le creature le ordinano la Santa compie la Volontà del Signore e non quella delle creature, anche nel caso esse le ordinino qualcosa che si opponga a ciò che direttamente Egli le aveva chiesto. 

Fintanto che la volontà dell’essere umano è orientata alle creature (regole, costituzioni, superiori, ecc.) obbedisce alle creature e attraverso di esse a Dio. L’essere umano, in questo stato, non è libero. Non si vuol dire che ciò sia cattivo; però la sua evoluzione non l’ha ancora portato alla libertà. Fintanto che la volontà dell’essere umano continua a stare nelle creature, neppure Dio può liberarlo, perché Egli rispetta sempre la volontà delle sue creature libere. Il comando che il Sacro Cuore dà alla Santa la toglie dalle creature e la mette al di sopra di esse; senza lasciare di compiere ciò che le creature le chiedono, essa fa la Volontà di Dio, il quale le ha fatto conoscere direttamente la sua Volontà, ciò che deve fare. 
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JOSÉ BARRIUSO 

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