mercoledì 20 novembre 2019

TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO



La natura della materia. Questa è inerte di sua natura, nessuno lo può negare: « Purtuttavia, dice san Tommaso, vediamo da tutte le parti la materia in moto: questo non le può essere comunicato che da esseri na­turalmente operosi; e questi esseri sono, nè possono essere che potenze spirituali, le quali sovrapponendosi le une sulle altre, vanno a terminare negli angeli, e a Dio stesso, principio di ogni moto. Di qui derivano quelle parole di sant’Agostino: Tutti i corpi sono retti da uno spirito di vita dotato d'intelligenza; e quest’altre di san Gregorio: In questo mondo visibile nulla può esser 9]?esso in ordine ed in movimento fuor che mediante una creatura invisibile. Così il mondo dei corpi tutto* quanto, è fatto per esser retto dal mondo degli spiriti.1 » A questa prova tratta dal moto della materia si ag­giunge un fatto « che merita, dice ancora il Guizot, tutta l’attenzione degli avversari del soprannaturale. È riconosciuto ed accertato dalla scienza, che il nostro globo è anteriore all'uomo: ma in che maniera e con qual potenza il genere umano haincominciato sulla terra?
non vi possono essere che due spiegazioni intorno alla sua origine: v'è stato il lavoro proprio e intimo delle forze naturali della materia, o pure è stata l’opera di un potere soprannaturale, esteriore e superiore alla materia. Per la comparsa dell* uomo sulla terra è ne­cessario: la creazione spontanea o la creazione libera, o runa o l'altra di queste cause.
« Ma ammesse, il che per mio conto io non ammet­to, le generazioni spontanee, questo mondo di produ­zione non potrebbe, non avrebbe mai potuto produrre che esseri infantili, e di pochi istanti, e nel primo stato della vita nascente. Niuno, io credo, ha mai detto nè mai dirà, che per virtù di una spontanea genera­zione, l'uomo, vale a dire l'uomo e la donna, la coppia umana, sien potuti uscire, e che un giorno siano usciti, dal seno della materia, già formati, già grandi, in pieno possesso della loro statura, della loro forza, di tutte le facoltà loro, come il paganesimo greco ha fatto uscire Minerva dal cervello di Giove.
« Però soltanto a questa condizione 1* uomo, com­parendo per la prima volta sulla terra, avrebbe po­tuto vivervi, perpetuarvi^ e fondarvi il genere umano. 
Immaginiamoci il primo uomo che nasca nella prima età infantile, vivente ma inerte, privo d’intelligenza, impotente, incapace di bastare per un istante a sè stesso, tremolante e gemebondo, senza madre che lo in­tenda e che lo nutra. Quest'è frattanto il solo primo uomo che la generazione spontanea possa dare. Evi­dentemente, l'altra origine dell'uomo è la sola ammis­sibile, la sola possibile. Il fatto soprannaturale della creazione spiega solo l'apparizione dell'uomo quaggiù.... 
E i razionalisti sono costretti a fermarsi dinanzi alla cuna soprannaturale dell'umanità, impotenti a farne uscire l'uomo senza la mano di Dio.1 »

Monsignor GAUME

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