domenica 2 febbraio 2020

GESU' EUCARISTIA



l’amico che ti aspetta sempre

LA COMUNIONE


a) La comunione cosmica

Ogni Comunione è una comunione universale, proprio perché comunicandoci in Cristo ci uniamo a tutti gli uomini e a tutto l’universo. Diceva Teilhard de Chardin in «L’ambiente divino»: «Non c’è che una sola Messa e una sola Comunione. Questi diversi atti non sono che punti, diversamente centrali nei quali si divide e si fissa, per la nostra esperienza nel tempo e nello spazio, la continuità di un unico gesto. In fondo c’è solo un unico avvenimento che si svolge nel mondo: l’Incarnazione, realizzata in ciascuno grazie all’Eucaristia. Tutte le comunioni di una vita costituiscono una sola comunione. Le comunioni di tutti gli uomini presenti passati e futuri costituiscono una sola comunione...
Dio mio quando mi avvicino per fare la Comunione, fa’ che mi accorga che mi apri le braccia e il cuore insieme a tutte le forze riunite del cosmo. Cosa potrei fare per rispondere a questo abbraccio universale? Per rispondere a questo bacio dell’universo? A quest’offerta totale che mi viene fatta posso rispondere solo con un’accettazione totale. Al contatto eucaristico (al bacio di Gesù Eucaristia) reagirò con tutto lo sforzo della mia vita, di oggi e di domani. In me potranno scomparire le sante specie, ma ogni volta mi lasceranno sempre più immerso nella tua onnipotenza. Pertanto, si giustifica con un vigore e un rigore insospettato il precetto implicito della Chiesa che bisogna, sempre e dovunque, comunicarsi. L’Eucaristia deve invadere la mia vita. Grazie all’Eucaristia la mia vita deve trasformarsi in un contatto con te senza confini e senza fine».
Lo comprese bene una religiosa tedesca, convinta che «ogni comunione con Gesù e tutte le comunioni di tutti gli uomini di tutti i tempi sono una sola comunione con Cristo, una comunione cosmica, la comunione di tutti i santi in Cristo. In questo modo, tutti uniti in Cristo, veniamo trasformati e contemporaneamente trasformiamo l’universo, portando tutto alla pienezza del suo amore. Tutti dobbiamo collaborare alla realizzazione del regno di Cristo in tutti gli uomini e in tutte le creature. Quale gioia sentirci strumenti del suo amore, per realizzare il suo progetto di salvezza universale e per trasformare tutto l’universo nella comunione del suo amore». Un’altra religiosa italiana mi scriveva «quando mi comunico ricevo insieme a lui tutto il suo Corpo mistico, ricevo ogni uomo e ogni donna, ogni bambino o vecchio, ogni persona vicina o lontana, ricevo i santi o i peccatori... Ogni Comunione mi fa sentire come una madre che accoglie nel suo seno tutta l’umanità. Così mi sento presente in ogni angolo della terra e, pur vivendo in clausura, per questo amore a Gesù giungo fino ai confini dell’universo».
La tua Comunione riguarda tutti e in qualche misura coinvolge l’intera umanità. Ecco perché partecipando alla Messa e accostandoti all’Eucaristia devi portare tutti gli uomini nel tuo cuore e pregare per loro. La tua Comunione tocca direttamente tutti coloro che appartengono al Corpo di Cristo. E chi appartiene al Corpo di Cristo? Sant’Agostino diceva: «Chi ama si rende membro del Corpo di Cristo, poiché grazie all’amore si diventa parte viva del Corpo di Cristo» (in Gv Ev 10, 3). Secondo quest’affermazione apparterrebbero alla Chiesa, Corpo di Cristo, non solo i cattolici ufficiali, bensì anche i cristiani anonimi di cui parla il teologo Rahner, cioè tutti coloro che vivono con amore e hanno Dio nel loro cuore, poiché anch’essi, pur senza saperlo, sono uniti a Cristo. Tutti insieme formiamo con lui il Cristo totale, di cui ci parla lo stesso sant’Agostino. Lo stesso santo ci dice che, nella Messa, «la Chiesa offre e viene offerta nella stessa oblazione con Gesù» (De Civ Dei 10, 6).
«Tutti siamo [siete] UNO in Cristo Gesù» (Gal 3, 28). Da qui la responsabilità di amare tutti gli uomini, in particolare i poveri e i bisognosi. La comunione, o comune unione, ci porta a sentire tutti i fratelli in Cristo e, per questo, a sentirci responsabili della loro salvezza.
Ricevendo l’Ostia santa entriamo in diretto contatto con l’umanità e con la divinità di Gesù Cristo. Se siamo preparati e ben disposti quest’unione ci trasforma e trasfigura in Cristo. «Chi si comunica si unisce a Gesù Cristo come si fondono due pezzi di cera sciolta, infatti dalla loro unione non risulta che un tutto formato dai due» (santa Maddalena Sofia Barat). Possiamo comprendere, dunque, che una Comunione vale più di un’estasi, più di una visione e, ovviamente, più di tutti i tesori del mondo. La Comunione è entrare in contatto diretto con Dio stesso. La Comunione trasporta tutto il paradiso nel nostro cuore e in quei momenti fa diventare la nostra anima il centro dell’universo, perché lì c’è Dio.
Facciamo della nostra vita una Messa e una comunione cosmica, in unione con tutti gli esseri. Secondo Teilhard, Gesù continua a celebrare la sua Messa cosmica sull’altare dell’universo e noi siamo parte di questa grande MESSA. Per celebrarla bene e diventare parte attiva di questo universo in espansione verso Dio, è necessario fare della nostra vita una Messa attraverso l’offerta costante e l’unione permanente con Gesù. Rinnoviamo la nostra Messa con Gesù:

Padre mio, ancora una volta in questo giorno, 
al posto del pane e del vino, ti offro la mia vita in unione con Gesù. Ti offro la mia famiglia e tutte le mie cose. 
Voglio anche offrirti il dolore e le sofferenze di tutti 
gli uomini. Tu me li hai affidati e pertanto mi sento padre 
(madre) di ogni uomo. Guarda i loro peccati e purificali nelle sembianze terrene con il Sangue benedetto di Gesù. Guarda le loro gioie e le loro speranze... 
guarda tutto il bene e tutto l’amore di tutti gli uomini 
e accoglilo con Gesù, tuo amato Figlio.
Ti offro anche, Padre santo, tutta la creazione 
con le sue piante, i suoi animali, le sue cose belle, 
dall’umile passerotto fino alle più raggianti stelle, 
dal più piccolo atomo fino alle più grandi galassie. Tutto ti offro in questa messa cosmica che celebro ininterrottamente 
con Gesù, nel suo divin Cuore e per le mani di Maria.

Ti consacro la mia vita come una piccola ostia d’amore, perché sia sempre come una piccola lampada 
davanti al tuo Trono. Che il pane e il vino del mio amore, delle mie speranze e gioie, del mio lavoro e del mio dolore, salgano a te con tutta l’umanità e tutta la Creazione... Ricevi, Padre, la messa della mia vita e santificami. 
Voglio essere l’amico di Gesù.

Angel Peña

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