Il discepolo
Difficoltà morali e fisiche. Indubbiamente la direzione costituiva un mezzo efficace di santificazione, un appoggio morale nelle molteplici prove, a cui era sottoposto lo spirito, ed a garanzia sicura contro eventuali illusioni.
Nessuna meraviglia pertanto che satana vi si opponesse tenacemente, cercando di spezzare le relazioni con i direttori, in modo particolare con due insolite tattiche: o insinuando nell'anima la inutilità di ricorrere al direttore, o facendole travedere il pericolo contro l'umiltà, col rendere palesi i doni gratuiti ricevuti da Dio, ed i perduti guadagni con lo sperperare il tempo invece di pregare, ecc.
La reazione, però, di padre Pio era immediata e senza incrinature di sorta: "Mi rallegro nel dover manifestare tutti i favori affatto gratuiti che questo Gesù ha fatto all'anima mia" (14 10 1912; cf. anche 18 11 1912).
Né si contentava di reagire alle insinuazioni diaboliche riferendo candidamente i favori divini al direttore, ma passava decisamente al contrattacco, permettendosi di intavolare discorsi ironici col nemico:
"A tale diabolica suggestione io risposi in modo evidentemente sarcastico: "debbo confessarvi [a satana] il mio torto.
Fino al presente sono stato in un falso supposto: non vi credevo tanto bravi nella direzione di spirito. Mi duole intanto di non potervi assumere per mio direttore, poiché il padre mio
esercita questa carica da molto tempo e le nostre relazioni sono giunte a tal punto che troncarle così di botto non mi riesce. Girate, girate che troverete delle anime che vi assumeranno a direttore del loro spirito, essendo voi bravo in tale materia""
(14 10 1912)
Accanto a questa coazione morale da parte di satana, si riscontra pure la violenza fisica, perché di fronte alla tenace resistenza del tentato il diavolo passa a vie di fatto:
"Chi sa quanta forza debbo farmi nel comunicarle le mie cose. Dolori fortissimi di testa da non poter quasi vedere dove pongo la penna [mentre scrivo]" (29 3 1911).
Anzi tende ad inutilizzare le lettere del direttore, rendendole illeggibili, imbrattando i fogli, procurando dei disguidi postali (14 10 1912) e perfino tormentandolo fisicamente quando le scrive o quando le riceve:
"Questa è la guerra che a tutt'oggi mi si muove ancora. Vuole [satana] assolutamente la cessazione di ogni relazione e comunicazione con voi. E mi minaccia che se mi ostinerò a non dargli retta, farà cose con me che mente umana non potrà immaginare giammai".
"Costoro [gli impuri apostati], babbo mio, non potendo vincere la mia costanza nel riferirvi le loro insidie, si sono appigliati a quest'ultimo estremo, vorrebbero indurmi nelle loro reti col privarmi dei vostri consigli, che voi mi venite suggerendo per mezzo delle vostre lettere, unico mio conforto, ed io a gloria di Dio ed a loro confusione lo sopporterò"
PADRE PIO DA PIETRELCINA
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