sabato 7 marzo 2020

IL PURGATORIO NELLA RIVELAZIONE DEI SANTI



« NOVISSIMA TUA!... »


La sentenza

Non bisogna poi figurarsi questo giudizio come se si svolgesse  gradatamente, in un ordine successivo, come nei tribunali di  questa terra. La imperfezione della intelligenza umana non può  arrivare che passo passo e per una serie di investigazioni alla  conoscenza della verità, ma alla luce divina le cose vanno ben  diversamente. «Un batter d'occhio»: In ictu oculi e la causa  sarà bell'ascoltata. Non vi sarà bisogno di testimoni; perchè il  giudice stesso era presente allorché furono commesse le colpe; non vi sarà bisogno dell'interrogatorio, poichè un solo sguardo  basterà all'anima per rivedere tutte e singole le azioni della sua  vita, tutte le sue colpe e tutti i suoi meriti, tutto ciò che servirà a  condannarla e ciò che varrà ad assolverla; non vi sarà bisogno  di difesa: sarebbe inutile ogni tentativo per commuovere la  persona del Giudice. La sentenza sarà in relazione dello stato  dell'anima giudicata: Iddio non si lascia commuovere come gli  uomini, egli agisce in base alla sua infinita giustizia ed ai suoi  eterni decreti, e come ad una data misura di meriti sarà  attribuito un dato grado di gloria, così ad una data misura di  colpe sarà assegnato un grado corrispondente di castigo, sicchè  l'anima nel momento stesso che conoscerà il suo stato,  conoscerà pure la sua sentenza. Questa sentenza sarà differente  secondo i vari stati in cui si troveranno le anime in punto di  morte. Per colui che muore in peccato mortale, Iddio  pronunzierà la sentenza dei reprobi: - Va, maledetto, nel fuoco  eterno preparato per satana e per gli angeli ribelli. Tu preferisti  obbedire a lui sulla terra, va dunque, miserabile, a partecipare  dei suoi supplizi nell'inferno. 

Mentre a colui che muore nello stato di grazia, e che non ha da  subire alcuna espiazione per i falli passati, sarà riservata la  parola dell'amore e della beatitudine: - Coraggio - gli dirà il  Signore, coraggio, servo buono e fedele, fosti fedele nel poco,  ed ora ti pongo in possesso di un bene molto più grande: vieni  a gustare la gloria del tuo Signore. Finalmente coloro che  morendo bensì nello stato di grazia, hanno ancora macchie di  peccati veniali, o non hanno espiato abbastanza le colpe  passate, con le parole dell'amore udiranno che l'ingresso al  Paradiso è differito: - Povera anima; dirà il Signore, un giorno  tu godrai della mia gloria, poichè sei cara al mio cuore; ma  siccome non sei ancora perfettamente pura, va a purificarti nel  fuoco espiatore; la durata dei tuoi patimenti sarà proporzionata  al numero e alla gravità dei tuoi falli. 

Sac. Luigi Carnino,

Nessun commento:

Posta un commento