Le Anime del Purgatorio
Povere anime - Il Purgatorio - Le Indulgenze
E = Esorcisti
B = Belzebù
E: Nel nome della Beatissima Vergine Maria, nel nome di tutti i Santi e nel nome di tutti gli Angeli Custodi, ai quali rivolgiamo le nostre preghiere...!
B: Anche le anime nel Purgatorio possono pregare. Se non possono più far altro, possono pregare. Possono anche borbottare ingenuamente qualche cosa in favore della Chiesa. Se però viene loro intimato, allora devono farlo e lo fanno pure. Sanno cosa è in ballo oggi. Loro sanno appunto molto, specialmente quelle che si trovano nei ranghi superiori.
E: Significa che le Anime nel Purgatorio vogliono contribuire a pregare per la Chiesa?
B: Quelle che stanno giù, giù, che noi sollecitiamo ancora - ci sono ben molti gradini, se si vuole così - hanno poca competenza, generalmente vengono terribilmente tribolate. Quelle che stanno cosi giù - se sono stati uomini molto cattivi e hanno peccato molto - non sanno alle volte se si trovano nell’inferno o se verranno salvati. Quelle possiamo ancora sollecitarle: si trovano nel cosiddetto Lago inferiore.
E: E ritorneranno esse a galla?
B: Soltanto se per loro, si prega e si sacrifica pazzamente molto... Molti ci rimangono fino alla fine del mondo e sono felici... e glorificano alla fine Dio in umiltà riconoscenti che Egli le abbia lasciate precipitare laggiù. É come, così si potrebbe dire, la connessione fra purgatorio e inferno.
E: Ma è ancora il Purgatorio?
B: È ancora il Purgatorio, ma in generale ci sono soltanto quelli che avrebbero meritato l'inferno, ma che vennero salvati nell’ultimo momento per mezzo di penitenza, molta penitenza da parte di persone che si sono sacrificate. Non parliamo volentieri; voi non dovere pregare per le Anime nel Purgatorio. Non ci piace del tutto [opinione dei demoni]. QUELLI (mostra in alto) intendono in cielo - Giuda dovette dirlo già il 31 ottobre - che le Anime del Purgatorio ci rimettono molto adesso [opinione dei demoni]: Ma è bene che soffrano e crepino, lo dobbiamo noi pure. Non dovete adesso più ricevere le indulgenze che la Chiesa ha concesse, quando pregate per loro. È bene che crepino, anche noi nell’inferno dobbiamo sopportare cose terribili.
E: Nel nome... ti chiedo: È possibile di ricevere come prima l’indulgenza «toties - quoties» alla festa di Tutti i Santi e di tutti i Defunti?
B: Quello che il Papa ha istituito una volta, un altro non lo può annullare così...
E: Nel nome... dì la verità e soltanto la verità!
B: Se fate un regalo a qualcuno, un regalo molto grande... non parliamo volentieri di questo… - le indulgenze sono regali immensi, tesori immensi per le povere Anime nel Purgatorio - sono tesori immensi. Se si fa un regalo a qualcuno e se questo regalo piace, e chi lo riceve ne ha un piacere immenso e se ne occupa continuamente e ne ricava un profitto, allora il donatore non può venire e dire: Senti, ho fatto una stupidaggine. Hai giocato abbastanza con questo regalo, adesso devi restituirmelo... Questo perdinci non va. Allora il beneficato direbbe: Ma tu sei matto. Credi che io restituisca un regalo che mi hai fatto! Allora direbbe: Gli anni sono trascorsi. Sono più di dieci anni da quando mi hai dato il regalo. Io lo tengo semplicemente. Non puoi citarmi per questo davanti al giudice. Avresti dovuto pensarci prima di farmi il regalo... Così è pure per le indulgenze. Le indulgenze che un Papa ha conferito una volta, così lasciano dire QUELLI IN ALTO (mostra in alto, non lo può ritirare un altro. E per esempio solo perché c’era scritto sotto «Dolcissimo Cuore di Gesù dà loro pace eterna», o «Dolce Cuore di Gesù fa che t’ami sempre più», «100 giorni» o «300 giorni» - o «sette anni» o simile - solo per questa ragione non è ancora il caso per il Papa di abolire queste indulgenze. Di fatti in quei giorni, la faccenda non venne messa in scena tanto dal Papa. Si vorrebbe insomma abolire tutto. Si diceva allora: Ma la gente già non capisce cosa voglia dire 300 giorni e sette anni e l’indulgenza plenaria. Loro credono che si tratti di un’abbreviazione di 300 giorni di fuoco del purgatorio o qualche cosa di simile. Si potrebbe ben dire nella predica: questi 300 giorni ricordano delle pene ecclesiastiche secondo il vecchio uso. Così, una volta, per tanti giorni venivano puniti i grandi peccatori… e non potevano entrare in chiesa, ma dovevano restare fuori in piedi. Quanto hanno dovuto espiare, altrettanto valeva l’indulgenza. Questo dobbiamo dire ancora che questi 300 giorni o sette anni erano ben poco in confronto a quello che dovevano sopportare nella penitenza della Chiesa. Era un regalo incredibile per le povere anime nel Purgatorio e anche per gli uomini.
E: Anche toties - quoties?
B: Tutte le indulgenze sono un regalo immenso. Ma tutto quello che un Papa d’una volta aveva disposto, un altro Papa non può scioglierlo, se lui stesso non ha voluto scioglierlo in modo espresso. C’era lui, ma non lui solo; c’erano anche degli altri. Egli non c’entrava tanto; tutto quanto venne semplicemente manipolato e messo in scena, affinché le anime nel Purgatorio non ricevessero più tali preghiere.
E: È la stessa cosa per le messe tridentine? Nel nome...!
B: Ah! Non parlatemene della messa tridentina...
E: Nel nome… dì la verità e soltanto la verità!
B: Perdinci, che dobbiamo sempre dire la verità e soltanto la verità. Ma questo è una cosa pazza che vorremmo evitare. Durante tutto il tempo ci venite con la verità e con questo esempio.
E: Gesù dice: «Io sono la verità e la vita». Noi vogliamo la verità e quello che dice Gesù e la Beatissima Vergine. Parla nel loro nome la verità e soltanto la verità!
I sacramenti
B: ...I sacramenti... Appunto di questi non vogliamo parlare. Questo è un tema che non vorremmo attaccare. Adesso è già com’è!
E: Nel nome... dì soltanto quello che vuole la Beatissima Vergine!
B: Che adesso lo diciamo o no, le cose sono già come sono e voi non potete più cambiarne niente.
E: Dipende da: che vuole la Beatissima Vergine? Dì la verità e soltanto la verità...!
B: Ah! se foste rimasti a casa! Che cosa volete?
E: Vogliamo compiere la volontà della Madre di Dio. Dì perciò quello che ci vuol dire la Madre di Dio sui sacramenti!
Sacramento della Penitenza
E: Dì cosa vuol dire la Madre di Dio nel nome...!
B: Il sacramento della Penitenza… anche questo è pazzesco. Esso non viene in prima linea dal Papa, queste assoluzioni in massa, queste funzioni penitenziali. Egli non ha neppure detto che queste rimpiazzano una vera confessione. Qui si tratta di una invenzione nostra [dell’inferno]. La gente perde senza una vera confessione ogni coscienza morale. Di conseguenza peccano poi di più. Pensano: Se adesso non dobbiamo più inginocchiarci nel confessionale davanti ad un tale vecchio in sottana... e non dobbiamo più dire i nostri peccati... si vive molto più comodi. Così possiamo permetterci più facilmente una scappatina o baciare con fervore le guance di una persona maritata... giacché non lo dobbiamo raccontare a un pretaccio. ESSI IN ALTO non amano, che sì dica pretaccio. Ma per noi [demoni] essi sono appunto in questa situazione pazzi cretini, sporchi e pretacci. Inoltre la gente pensa ancora: non è necessario che ci inginocchiamo umilmente e diciamo, «ho fatto questo e quello, ero da questa o quella e anche da una sposata, abbiamo questo o quello sulla coscienza». Pensano semplicemente che oggi possono permetterselo. I sacerdoti dicono oggi loro stessi, che si può fare delle funzioni penitenziali e allora sarà tutto rimesso. Per quale ragione dobbiamo fare ancora grande penitenza e sottoporti a umiliazioni? Possiamo peccare oggi molto più liberamente. Ci mettiamo semplicemente in ginocchio qui davanti come ci pare e piace e ci lasciamo dare l’assoluzione per la nostra parte durante le funzioni penitenziali. Allora tutto ci sarà rimesso, se lo dice il sacerdote. Il sacerdote lo dice ben lui stesso: la funzione penitenziale rimpiazza ora la confessione. Così è, e poi voi credete che la gente, attraverso le funzioni penitenziali, faccia quello che dovrebbe fare come nella vera confessione? Credete voi che i cinque o sei atti si fanno ancora, per esempio: Preghiera, esame di coscienza, contrizione, confessione, penitenza e riparazione? Non vorremmo dire questo.
E: Beten (pregare) - besinnen (esaminare la coscienza) - bereuen (pentirsi) - bekennen (confessare) - büssen (espiare). Parla nel nome...!
B: Espiare: non si vuole soltanto fare la penitenza, si vuole anche espiare la pena dei loro peccati. Lo potrebbero per mezzo di molte, molte indulgenze. Allora verrebbero rimessi loro questi 300 giorni o sette anni, o chissà cosa, a secondo come il Papa ha concesso queste indulgenze. Queste indulgenze valgono ancora oggi! La gente non lo sa, Bisognerebbe di nuovo divulgarlo da tutti i pulpiti,
E: Nel nome del Padre... continua a dire quello che vuol dire la Madre di Dio!
B: LEI (mostra in alto) dice che la funzione penitenziale non rimpiazza giammai la confessione. L’abbiamo già dovuto dire una volta.
Giammai, nemmeno approssimativamente essa rimpiazza la confessione. La vera, intera, inalterata confessione deve essere rimessa al suo posto. Dovrebbe essere divulgato da tutti i pulpiti.
E: Nel nome... dì la verità che devi dire, come lo vuole la Madre di Dio! Dì quello che devi dire sulla confessione!
B: Bisognerebbe preparare la gente molto meglio alla santa confessione. Non sarebbe troppo se ci si preparasse un’ora intera. Appunto per la confessione noi [demoni] abbiamo grandi competenze. Noi tentiamo gli uomini in ogni maniera. Cerchiamo di impedire loro di avere un vero pentimento. Se non ci riesce e l’uomo viene preso dal pentimento, allora veniamo noi o tre altri diavoli che lo incalzano e lo influiscono finché egli non abbia più voglia di migliorarsi. Per molti ci diamo la pena che non riconoscano pienamente i loro peccati. Anche qui incarichiamo certi diavoli. Se tutti questi gradini sono superati, se il penitente ha già pregato bene lo Spirito Santo, ha riconosciuto i suoi peccati, ha esaminato la coscienza e si è pure pentito - il pentimento è la parte essenziale della confessione - allora attacchiamo al proponimento e facciamo che non l’abbia e che riceva meno grazie. Se un uomo si propone qualche cosa contro il suo difetto principale, allora ci sono anche certe grazie. Con vantaggio confessa al sacerdote il suo difetto principale. Questo è un’umiliazione, e dove ci sono umiliazioni possono rientrare grazie che altrimenti non possono affluire. Se non potemmo portare l’uomo fino a questo punto e se entra nel confessionale dopo il proponimento... allora incarichiamo gli ultimi diavoli affinché sia preso all’ultimo momento... nel confessare i peccati... da una grande paura che lo trattenga dal confessare... anche se sono soltanto peccati veniali. Quando si tratta di peccati gravi è in ogni caso tremendo se non vengono confessati. Non si raggiunge lo stato di grazia se si ritengono peccati gravi coscientemente. Ma anche per i peccati piccoli che si sa, ma che non si confessano ci sono meno grazie. In tal modo non si fanno gli sforzi per cambiare vita e migliorarsi. Se arriviamo a questo punto con fedeli devoti - si tratta il più delle volte di devoti e molto devoti - e il penitente è inginocchiato nel confessionale e ha veramente detto tutto come sapeva e voleva, anzi, se ha aggiunto Dio sa che cosa allora una tale confessione è buona. Coll’«aggiungere Dio sa che cosa», intendo che ci sono degli uomini che dicono peccati o colpe delle quali non sono del tutto sicuri che siano peccati. Se confessano questi ugualmente al sacerdote - il che spesso richiede da loro molta umiltà - dopo sono più calmi. Per questa umiliazione e onestà ricevono anzi alcune grazie in più (ringhia miseramente). Una tale confessione è buona, ha meritato il nome di confessione. Allora il penitente riceve la grande (per noi demoni) tremenda assoluzione: «Ego te absolvo...».
Perdinci, come odiamo questo! Ancora oggi lo odiamo. (Belzebù parla con voce calmata). Ma adesso non dobbiamo più temere in tale misura l’assoluzione individuale. Perché adesso c’è la funzione al posto della confessione e con ciò il sacramento di confessione non è più tale... perdinci, che abbiamo dovuto dire pure questo! QUELLA IN ALTO (mostra in alto) intende che si dovrebbe divulgare da tutti i pulpiti che la vera confessione è di nuovo richiesta. Una funzione penitenziale non è una confessione. Una funzione penitenziale è un processo di massa, è una messa in scena che dà semplicemente l’impressione, che ora tutto sia rimesso e perdonato. Noi (demoni) diciamo: Andatevene in pace a casa, ricevete tranquillamente il Corpo del Signore. Adesso avete ben in voi la pace nelle capanne [nelle anime]. Potete essere tranquilli - questo è un danno terribile per QUELLI IN ALTO (mostra in alto). Un tale punto di vista va molto a danno dell’uomo. Per noi naturalmente no. Meno c’è timore di Dio, tanto più noi esultiamo.
Santo, santo, santo
Sei Tu, o Dio delle schiere degli Angeli
I cieli e la terra sono pieni
Della Tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli!
Benedetto colui che viene Nel nome del Signore!
Osanna nell'alto dei ci eli!
Bonaventura Meyer
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