La Battaglia Finale del Diavolo
Ha inizio un’opposizione destinata a durare a lungo
***
Si può ben capire il motivo per cui il principe di questo mondo, come Gesù Cristo chiamò il diavolo, non voglia accettare di buon grado la distruzione del suo prospero regno sulla terra. Né questo progetto Divino per la Pace nel mondo potrebbe essere accettato da quegli uomini e da quelle associazioni e società segrete, le cui ricchezze ed il cui potere verrebbero virtualmente azzerati se tale progetto venisse posto in essere e si avverasse la conversione della Russia e il Trionfo del Cuore Immacolato – e quindi della Fede Cattolica.
Su queste basi possiamo comprendere assai meglio i motivi della tenace opposizione al Messaggio di Fatima, sorta già durante le apparizioni, ed il perché questa continui tuttora, contando tra le fila di chi si oppone alle richieste della Vergine Maria persino alcuni importanti uomini di Chiesa.
Al tempo delle Apparizioni di Fatima, Arturo de Oliveira Santos era il Sindaco di Ourem, la cittadina alla quale facevano parte amministrativamente Fatima ed Aljustrel (il villaggio dove vivevano i tre pastorelli che avevano visto la Madonna). Lo abbiamo già incontrato nel capitolo 1: fabbro di professione, massone ed ateo, era chiamato in genere “lo Stagnaio” dai suoi conoscenti. La sua educazione era tanto superficiale quanto grandi erano le sue ambizioni. Arturo Santos, giovanotto intrepido ed autonomo, divenne editore della gazzetta locale
Ouriense, dove esprimeva, con un certo talento e una lingua pungente, le sue opinioni anti-monarchiche ed anti-religiose. All’età di 26 anni si iscrisse alla Loggia Massonica del Grande Oriente di Leiria.
Come fece notare il grande storico Cattolico William Thomas Walsh, Santos divenne esperto del sapere esoterico di una religione sincretistica e naturalistica, com’era quella massonica, principale avversaria della Chiesa Cattolica nei tempi moderni e che, come aveva già dimostrato pianificando e realizzando la rivoluzione portoghese del 1910, andava vantandosi d’aver compiuto un grosso passo in avanti verso l’eliminazione della Cristianità dalla penisola Iberica. Walsh ci informa che nel 1911, il capo della Loggia Massonica del Grande Oriente, Magalhaes Lima, aveva predetto che in pochi anni nessun giovanotto avrebbe mai più voluto studiare in seminario per diventare sacerdote, in Portogallo, mentre il potente Massone Alfonso Costa rassicurava i suoi confratelli ed altri delegati provenienti dalle logge Francesi, affermando che la fine del cattolicesimo, da lui definito “la causa principale delle tristi condizioni in cui era caduto il nostro paese”, sarebbe avvenuta al massimo durante la generazione successiva. Tutti gli indizi portavano a credere che una simile premonizione fosse esatta, purtroppo, anche se di certo non lo era l’accusa rivolta alla Chiesa.
Il Professor Walsh fa notare che nel 1911 i nuovi padroni del Portogallo confiscarono le proprietà della Chiesa, fecero imprigionare ed esiliare centinaia di sacerdoti e suore e dettero cinque giorni di tempo al Cardinale Patriarca di Lisbona per lasciare la città, con l’ordine di non farvi mai più ritorno. I sacerdoti ed i religiosi esiliati fuggirono in Francia ed in altri paesi. Alcuni si inginocchiarono a Lourdes e pregarono la Madre di Dio perché aiutasse la loro infelice nazione, un tempo orgogliosa di chiamarsi “la terra di Santa Maria”, e ora un triste spettacolo di miscredenti e anarchici e nel quale nuove rivoluzioni erano all’ordine del giorno.
Arturo Santos fondò una nuova loggia Massonica ad Ourem, dove aveva spostato il suo negozio, e nel 1917 ne era diventato presidente. Tramite alcuni amici della fratellanza era riuscito a diventare sindaco di Ourem. Questo incarico portava con se anche quello di presidente dell’amministrazione e della Camera di commercio della città. Con tutti questi titoli, e l’autorità che ne conseguiva, Santos divenne l’uomo più temuto ed influente di quella parte del Portogallo.
Durante la sua amministrazione, sempre meno persone ascoltavano la Messa e ricevevano i Sacramenti; vennero registrati molti più divorzi e vi fu persino un calo delle nascite. Quando, su suo ordine, vennero arrestati sei sacerdoti e messi sotto isolamento per otto giorni, i laici Cattolici che risiedevano nella camera e nel Consiglio cittadino erano troppo indaffarati nel curare i propri lucrosi affari col regime, e non ebbero quindi né il tempo né la voglia di protestare abbastanza da essere ascoltati. Per lo Stagnaio ed i suoi amici, la lotta per il “progresso e l’illuminazione”, come preferivano chiamare questa guerra contro la Chiesa Cattolica, non era stata ancora vinta.44
Nell’agosto 1917 tutti i portoghesi conoscevano la storia delle Apparizioni di Fatima, anche se in varie versioni. I giornalisti della stampa anti-clericale si divertivano a scrivere versioni comiche della vicenda. Come ricorda Padre de Marchi, queste erano le affermazioni che giravano sulla stampa anti-clericale dell’epoca: “questi fanciulli sono delle marionette dei Gesuiti. E se non dei Gesuiti, allora del clero in generale o del Papa in particolare – perché richiamano le persone ignoranti ed incolte alla Cova da Iria per poterli derubare dei loro soldi; e se non hanno soldi, allora li derubano della loro autonomia politica, affinché la costruzione sociale della nuova Repubblica illuminata possa essere sabotata a tutto vantaggio di Roma e delle forze reazionarie. La stampa andava a nozze con queste affermazioni. I Massoni se ne deliziavano”.45 Tutti i nuovi sostenitori di questo Nuovo Ordine trovavano la situazione piuttosto comica.
Ma Arturo Santos, Sindaco di Ourem, non la pensava affatto così, visto che l’aperta manifestazione devozionale avveniva proprio all’interno della sua contea. Alcuni dei suoi elettori cominciavano già a pensare che la Madonna stesse realmente apparendo, a Fatima, e lui stesso non riusciva a trovare una spiegazione da dare ai suoi colleghi politici se questi eventi religiosi Cristiani, decisamente contrari al sogno di Santos di costruire una Repubblica Atea, avessero continuato a manifestarsi nella sua stessa contea. Alla fine, Santos si decise a calare il possente pugno della “legge” contro i tre veggenti.
***
Padre Paul Kramer
Nessun commento:
Posta un commento