1. AL TEMPO DI GIOSIA
Vocazione di Geremia
4Mi fu rivolta questa parola del Signore:
Non vi è profezia, se non vi è ascolto della Parola del Signore. Il Signore dice o rivolge la sua Parola perché il profeta la riferisca.
Nell’anno 627, mentre regnava in Gerusalemme Giosia, a Geremia il Signore iniziò a rivolgere la sua Parola. La prima Parola è sulla vocazione del Profeta.
5«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».
È la prima volta che nella Scrittura si ode una cosa simile: Geremia è conosciuto dal Signore prima che Lui lo avesse formato nel seno materno.
È consacrato profeta prima che uscisse alla luce. Fin dal seno materno Geremia è conosciuto e consacrato profeta delle nazioni.
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Si noti bene: Geremia, che è conosciuto e consacrato prima che fosse concepito e prima che uscisse dal grembo, è consacrato profeta delle nazioni.
Lui non è profeta solo per il suo popolo, ma profeta di tutte le nazioni. Lui deve fare ascoltare ad ogni nazione qual è la Parola del Signore sopra di esse.
Sulla conoscenza del Signore prima del concepimento, che non vale solo per Geremia, ma per ogni uomo, ecco quanto rivela il Salmo.
Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le
mie vie.
La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Meravigliosa per me
la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile.
Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per
abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano e la luce intorno a me sia notte», nemmeno le tenebre per te sono tenebre e la notte è luminosa come il giorno; per te
le tenebre sono come luce.
Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce
pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti
nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te. Se tu, Dio, uccidessi
i malvagi! Allontanatevi da me, uomini sanguinari!
Essi parlano contro di te con inganno, contro di te si alzano invano. Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano! Quanto detesto quelli che si oppongono a te! Li odio con odio implacabile,
li considero miei nemici.
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità (Sal 139 (138) 1-24).
Il Signore si rivela il solo Signore di ogni uomo. Lui crea ogni uomo per un fine particolare. Geremia è stato formato per essere profeta.
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MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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