mercoledì 2 settembre 2020

VITA DI CRISTO



La Circoncisione  

«Passati gli otto giorni, in capo ai quali il bambino doveva essere circonciso, gli venne posto il nome di Gesù com'era stato chiamato dall' angelo prima di esser concepito nel seno materno» (Luca 2: 21)  

La circoncisione era il simbolo del patto stretto da Dio con Abramo e il di lui seme, e aveva luogo l'ottavo giorno dalla nascita.  

La circoncisione presumeva che la persona circoncisa fosse un peccatore, e adesso il Bambino prendeva il posto dei peccatori: qualche cosa avrebbe fatta nel corso della Sua vita. La circoncisione era un segno, una prova della qualità di membro d'Israele. La sola nascita umana non bastava a immettere un bimbo in seno ad Israele: un altro rito occorreva, qual è consegnato nel Libro della Genesi:  «Disse ancora Dio ad Abramo: "Tu poi osserverai il mio patto; e così la tua discendenza dopo di te, nelle sue generazioni. Ed ecco il patto mio, che custodirete, tu ed i tuoi discendenti: ogni maschio di fra voi sarà circonciso; la vostra carne circonciderete, in segno d'alleanza fra me e voi"» (Genesi 17: 9-11).  

La circoncisione, dell’Antico Testamento, era una prefigurazione del battesimo, del Nuovo Testamento. Entrambi simboleggiano una rinunzia della carne al peccato della carne. La prima consisteva in una ferita del corpo; il secondo, nella purificazione dell'anima.  

La prima incorporava il bambino nella comunità di Israele, il secondo incorporava il bambino nella comunità del nuovo Israele, ossia nella Chiesa.  

Il termine «circoncisione» fu in séguito usato nelle Scritture per spiegare il significato spirituale dell'applicazione della Croce alla carne mediante l'autodisciplina.  

Mosè, nel Libro del Deuteronomio, parlò, in termini inequivocabili, della necessità di circoncidere il cuore; e anche Geremia impiegò la stessa espressione; mentre S. Stefano, nell'ultimo messaggio da lui pronunziato prima di essere ucciso, disse ai suoi ascoltatori che essi erano incirconcisi nei cuori e nelle orecchie.  

Sottoponendosi a questo rito, di cui non abbisognava in quanto era senza peccato, il Figlio di Dio impose all'uomo di appagare le esigenze della Sua nazione, allo stesso modo ch'Egli avrebbe osservato tutte le altre norme ebraiche.  

Egli festeggiò la Pasqua; osservò il sabato; partecipò ai conviti, e obbedì all'Antica Legge finché non fu il momento di perfezionarla realizzandone e spiritualizzandone le oscure prefigurazioni secondo che Dio aveva disposto.  

Nella circoncisione del Divino Infante c'era una vaga allusione, un vago accenno al Calvario, a riguardare quella precoce donazione di sangue.  

L'ombra della Croce era già sospesa su un Bambino d'otto giorni d'età. Sette volte Egli avrebbe versato il Proprio sangue, e quella fu la prima, perché le altre sarebbero state l'Agonia nell'Orto, la Flagellazione, l'Incoronazione di Spine, la Via della Croce, la Crocifissione, la Trafittura del Cuore. Sennonché, ogniqualvolta si aveva un'indicazione del Calvario, si aveva anche un segno di gloria, e difatti, nel momento stesso in cui Egli anticipava il Calvario versando il Proprio sangue, Gli venne conferito il nome Gesù.  

Un bambino di soli otto giorni principiava già a versare il Proprio sangue a compimento della Sua già perfetta condizione umana. Di vermiglio si tinse la Sua culla, e significò un indizio del Calvario. Il Prezioso Sangue cominciava il suo lungo pellegrinaggio. Trascorsi otto giorni dalla Sua nascita, Cristo obbediva ad una legge di cui Egli stesso era l'Autore, una legge che in Lui appunto avrebbe trovato la sua ultima applicazione. Nel sangue umano c'era stato il peccato, ed ecco ora il sangue cominciare a versarsi per sopprimere il peccato.  

Come l'oriente assume al tramonto i colori dell'occidente, così la circoncisione riflette il Calvario.  

Dev'Egli cominciar subito la Sua opera di redenzione? La Croce non può aspettare? Vi sarà tempo a sufficienza. Venuto direttamente dalle braccia del Padre a quelle della Sua madre terrena, sulle braccia di lei Egli è portato al Suo primo Calvario.  

E, molti anni dopo, di nuovo dalle braccia di lei sarà preso dopo la mortificazione della carne sulla Croce, dopo che avrà compiuto l'opera del Padre. 

Venerabile Mons. FULTON J. SHEEN 

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