domenica 7 febbraio 2021

Di Cristo o del mondo

 


I tre nemici del Regno

La perfezione cristiana consiste (positivamente) in una trasfigurazione completa dell'uomo in Cristo, che implica (negativamente) una rinuncia alla vita secondo la carne, il mondo e il demonio. In questa continua conversione il elemento affermativo e negativo, reciprocamente possibile, vanno sempre uniti. È la chiave del mistero pasquale: in Cristo, morte e risurrezione; in noi, partecipare alla sua croce, per partecipare alla sua santa vita nuova.
Ebbene, la Rivelazione tende a trattare insieme i tre nemici, anche se parla di loro separatamente. Cristo, ad esempio, nella parabola del seminatore, indica allo stesso tempo i nemici della Parola vivificante: sono il Maligno, che strappa il seme; la carne, cioè, la debolezza dell'uomo peccatore; e il mondo che, con i suoi fascino e richieste, soffoca il seminato nel cuore umano (Mt 13,18-23).


La carne  

La carne, l'uomo carnale, è l'uomo, nell'anima e nel corpo, come viene da Adamo: limitato, come creatura, e incline al male e debole per il bene, come peccatore.

Ma l'uomo carnale si aggrappa ai propri modi di sentire, pensare, volere e vivere, resistendo così allo Spirito Santo, che vuole purificarlo e rinnovare tutti questi modi nella fede, speranza e carità. Vediamo, quindi, che senza la mortificazione della carne, il rinnovamento nello Spirito è impossibile (ibid. 307-337).


Il demonio 

Il diavolo, o meglio i demoni, sono gli angeli caduti, che combattono in gli uomini contro l'opera del Salvatore. Perciò, quando nel Padre nostro chiediamo la liberazione dal male, siamo consapevoli che «il male non è una astrazione, ma designa una persona, Satana, il Maligno, l'angelo che si oppone a Dio», e alla sua opera di grazia tra gli uomini (Catechismo 2851) (Sintesi 291-306).


Il mondo  

Vediamo, infine, il significato della categoria biblica e tradizionale del mondo.
Nel linguaggio cristiano, derivato dalla Bibbia, la parola mondo (kosmos, mundus), ha varie accezioni fondamentali. Le due principali sono quella di mondo-cosmo, la creazione, l'opera buona di Dio, l'insieme delle creature, e il mondo-peccatore, che è quello stesso mondo in quanto infedele dai errori e peccati degli uomini. Altre varianti, su quelle due accezioni di base, appariranno nel testo (+Paolo VI, 23-II-1977; Sintesi 338-360). Il Catechismo della Chiesa descrive ampiamente i due concetti:

Perciò quello che la Parola divina afferma dell'«uomo», è esattamente ciò che che dice del «mondo»: che non ha rimedio senza la grazia di Cristo, che non c'è per lui salvezza ma nel nome di Gesù (At 4,12); che «come tutti noi siamo sotto il peccato» (Rm 3,9) -«tutti si smarriscono ugualmente ostinati, non c'è uno che operi bene, né uno solo» (Sal 13,3)-, perciò «il mondo intero è in potere del Maligno» (1Gv 5,19; +Ap 13,1-8). Questo è ciò che, con tutta verità e con tutto l'amore, dice Dio agli uomini, insieme a loro offre un Salvatore.


Il secolo

Il secolo (aion, sæculum) viene ad avere nella Scrittura un senso simile al  mondo (+Sant 4,4). «I figli del secolo», che formano il mondo, rimangono contrapposti ai «figli della luce» (Lc 16,8; +Rm 12,2; 1Cor 2,6; 3,18). Ora bene, come nella mentalità latina il termine mundus esprimeva ordine e bellezza, nella tradizione dei Padri occidentali si usa di più il termine sæculum per esprimere il senso peggiorativo del mondo.


Tre combattenti alleati

Abbiamo già visto come demoni, mondo e carne combattono uniti contro lo Spirito. Ognuno lo fa a modo suo, e non si può sconfiggere uno senza battere gli altri due.

-La carne e il mondo sono quasi uguali: è, in un caso e nel l'altro, l'uomo, ferito dal peccato, considerato personalmente (carne) o collettivamente (mondo) agiscono, naturalmente, in complicità permanente.
Infatti, non appena la persona si sveglia spiritualmente e inizia a tendere verso la perfezione, sperimenta allo stesso tempo il peso della carne e la resistenza del mondo. Prima, quando non cercava la perfezione evangelica, La carne e il mondo erano così connaturali che non sentiva più il suo peso e il suo legame.
Ma ora avverte, come dice il Vaticano II, che non si può andare avanti e verso l'alto senza «portare il peso della croce che la carne ed il mondo gettano sulle spalle di coloro che cercano la pace e la giustizia» (GS 38a).
-Mondo e demonio, da parte loro, agiscono anche intimamente uniti. Già ci ha ricordato che il demonio è chiamato nella Scrittura il «principe di questo mondo» (Gv 12,31), anzi il «dio di questo mondo» (2Cor 4,4).

Anche se è ovvio, dato che ci stiamo lavorando, sarà opportuno ricordare che la lotta spirituale cristiana viene paralizzata quando si crede appena nell'esistenza reale dei suoi nemici. Quale combattimento spirituale può mantenere quel cristiano che non crede nel demonio, né nella peccatrice condizione carnale dell'uomo, e che non vede il mondo come una struttura di peccato, che del peccato procede e al peccato inclina?... È un cristiano destinato ad essere vinto dal demone, la carne e il mondo.

Continua...

 PADREJOSE MARIA IRABURU

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