C'è nel mondo una grande carestia. Carestia non di pane: ne abbiamo fin troppo al punto che la sua sovrabbondanza ci ha fatto dimenticare Dio. Carestia non di oro: esso è così tanto che il suo luccichio ci ha accecati al punto da non lasciarci più vedere lo scintillio delle stelle. C'è nel mondo la carestia di una cosa più importante, che sta per mancare in tutti i paesi del mondo: si tratta della carestia di uomini veramente grandi.
In altre parole: il mondo oggi soffre di una terribile malattia di mediocrità. Stiamo morendo di mediocrità.
La grande urgenza di oggi sono i grandi uomini. La vita dell'uomo grande di oggi si svolge sotto il segno del piccolo: un piccolo che è eroico, un piccolo che giunge fino al sacrificio, un piccolo che è grande. In politica sono ben pochi quelli che seguono i giusti principi: si segue l'opinione pubblica. La maggior parte dei nostri politici, anziché guidare la gente verso nobili mete, la guida per le loro ignobili strade. E ciò che si dice della politica, vale anche per la religione.
La religione sta mettendo le pantofole. I suoi "profeti" sono troppo accondiscendenti alle idee moderne solo perché sono moderne, non importa più se siano giuste o sbagliate. I nostri "profeti" evitano di prendere posizione quando si tratta della Verità, per timore di farsi dei nemici. Essi inalberano le loro vele a ogni vento di popolarità e non oserebbero dire una parola contro un pregiudizio corrente, contro un errore che trionfa. Essi sono beati di una beatitudine che Cristo non ha mai promesso e se ne beano perché sono deboli. Non sono le istituzioni che mancano oggi: ci mancano i grandi uomini! (...)
La grandezza non è qualcosa di esterno all'uomo stesso. È piuttosto qualcosa di interno all'uomo. La grandezza è una qualità del cuore e dell'anima con cui l'uomo riesce a conquistare non tanto il dominio sul cuore, quanto piuttosto il dominio sulle sue passioni. La grandezza consiste nell'avere il senso della giustizia, dell'ordine e della carità. Se ci poniamo da questo punto di vista noi dobbiamo riconoscere che l'uomo, mentre è divinamente attrezzato per dominare la natura, al contrario è ben meschinamente equipaggiato per dominare sé stesso. Eppure, è proprio in questo autodominio che sta la vera grandezza.
Oggi il mondo ha uno struggente bisogno di uomini convinti che la più grande vittoria dell'uomo è la vittoria su se stessi; che il vero lavoro è realizzato non tanto nell'attività quanto piuttosto dal silenzio; di uomini che cercano prima il Regno di Dio e la sua Giustizia e che attuano la legge per cui solo attraverso la morte del corpo si giunge alla Vita Eterna dello Spirito; di uomini che affrontano gli orrori del Venerdì Santo per sfociare nella gioia smagliante della Domenica di Pasqua; di uomini che, simili a lampi, bruciano i legami di interesse che legano le nostre energie al mondo; di uomini che con voce coraggiosa come San Giovanni Battista, risveglino la nostra natura sonnolenta dai lacci del nostro pigro riposo; di uomini che vincono le loro vittorie non già scendendo dalla Croce e venendo a compromessi col mondo, ma bensì affrontando dure sofferenze per giungere a conquistare il mondo.
In una parola: noi abbiamo bisogno di Santi, perché i Santi sono gli uomini veramente grandi... semplicemente perché essi sarebbero grandi della Grandezza di Cristo.
(Fulton J. Sheen, da "Moods and Truths-La più grande urgenza")
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