L'anfora vuota riempita d'olio
Terminata la riprensione, insieme a tutti i fratelli si raccolse in preghiera. Nel luogo stesso ove pregavano c'era un'anfora di terracotta, vuota e coperta. Mentre il santo insisteva nella supplica, il coperchio dell'anfora cominciò a sollevarsi per l'olio che cresceva: e crebbe a tal misura che, rimosso il coperchio, traboccò dai bordi del recipiente fino ad inondare il pavimento.
A quella vista Benedetto terminò la preghiera e nello stesso istante finì di fluire anche l'olio. Approfittò di questo per ammonire, con più persuasivi argomenti, il monaco disobbediente, perché imparasse ad avere più fiducia ed umiltà.
Il monaco così salutarmente corretto era pieno di confusione, perché Benedetto aveva comprovato con un miracolo quell'onnipotenza di Dio alla quale si era richiamato nel rimproverarlo. Nessuno in seguito osò più dubitare di quello che prometteva, dopo aver visto che, nello spazio di pochi istanti, in cambio di un vaso di vetro quasi vuoto, aveva procurato un'anfora colma d'olio.
Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno
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