La Battaglia Finale del Diavolo
Il Papa giunse a Fatima il 13 maggio 2000 per beatificare Giacinta e Francesco. L’arrivo del Santo Padre a Fatima fu una specie di conferma vivente del conflitto tra le due visioni della Chiesa, di cui stiamo discutendo. Mentre evocava la Chiesa di tutti i tempi, il Papa pronunciò un‘omelia, dopo le beatificazioni. In questa omelia furono richiamate molte cose che la Chiesa sembrava aver dimenticato nei suoi ultimi quarant’anni:
Secondo il disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, “una Donna vestita di sole” (Ap. 12:1). Essa parla loro con voce e cuore di mamma: li invita ad offrirsi come vittime di riparazione, dicendosi pronta a condurli, sicuri, fino a Dio. …
Più tardi Francesco, uno dei tre privilegiati, osservava: “Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo sì, che noi non lo potremo mai dire”. Dio: una luce che arde, però non brucia. Fu la medesima percezione che ebbe Mosè, quando vide Dio nel roveto ardente. …
“Allora apparve un altro segno nel Cielo: un enorme drago” (Ap. 12:3). Queste parole che abbiamo ascoltate nella prima lettura della Messa ci portano a pensare alla grande lotta tra il bene e il male, nonché a costatare come l’uomo, mettendo Dio da parte, non possa raggiungere la felicità, anzi finisca per distruggere se stesso. …
Il Messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all’umanità affinché non stia al gioco del “drago”, il quale con la “coda trascinava giù un terzo delle stelle del Cielo e le precipitava sulla terra” (Ap. 12: 4).
L’ultima meta dell’uomo è il Cielo, sua vera casa dove il Padre celeste, nel suo amore misericordioso, é in attesa di tutti. Dio vuole che nessuno si perda; per questo, duemila anni fa, Ha inviato sulla terra il Suo Figlio a “cercare e salvare quel che era perduto” (Lc. 19:10)…
Nella sua sollecitudine materna, la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, per chiedere agli uomini di “non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già molto offeso”. È il dolore di mamma che l’obbliga a parlare; è in palio la sorte dei Suoi figli. Per questo Ella chiede ai pastorelli: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell’inferno perché non c’è chi preghi e si sacrifichi per loro”.
L’esplicito collegamento fatto dal Papa tra il Messaggio di Fatima ed il Libro dell’Apocalisse, e tra l’incontro di Dio con i pastorelli di Fatima e quello di Mosè dinanzi al roveto ardente, portano con sé un grande riconoscimento, da parte del Pontefice, delle apparizioni a Fatima come vere e proprie profezie divine per i nostri tempi. All’improvviso, Fatima era di nuovo al centro dell’attenzione di tutta la Chiesa.
Per prima cosa vi fu l’incredibile riferimento del Papa al Messaggio di Fatima in quanto momento biblico, come vero compimento del capitolo 12,1 dell’Apocalisse, che parla di una “Donna vestita di sole”. Qui Papa Giovanni Paolo II fece riferimento a Paolo VI il quale, nella sua lettera apostolica Signum Magnum, rilasciata a Fatima il 13 maggio 1967, aveva dichiarato:
Il portento grande che l’Apostolo san Giovanni vide nel cielo:
una donna vestita di sole, non senza fondamento la sacra liturgia interpreta come riferentesi alla beatissima Vergine Maria, Madre di tutti gli uomini per la grazia di Cristo redentore. … Prendendo occasione dalle cerimonie religiose che si svolgono in questi giorni a Fatima, in Portogallo, in onore della Vergine Madre di Dio, dov’ella è venerata da numerose folle di fedeli per il suo cuore materno e compassionevole, Noi desideriamo richiamare ancora una volta l’attenzione di tutti i figli della Chiesa sull’inscindibile nesso vigente tra la maternità spirituale di Maria, … e i doveri degli uomini redenti verso di lei, quale madre della Chiesa
Ancor più sorprendentemente, durante la sua omelia Papa Giovanni Paolo II aveva collegato esplicitamente il Messaggio di Fatima con l’Apocalisse, capitolo 12,4, nel quale si profetizza che la “coda del drago” porterà con sé un terzo delle stelle dal Cielo e le precipiterà sulla terra. Padre Gruner ha aggiunto in merito che: “In termini biblici, le ‘stelle del Cielo’ sono coloro che vengono posti in Cielo per illuminare il cammino del prossimo, verso il Paradiso. Questo passaggio è stato tradizionalmente interpretato, nei commentari Cattolici, nel senso che un terzo del clero – ovvero Cardinali, vescovi, sacerdoti – cadranno dal loro stato consacrato e opereranno, in realtà, per il demonio”. Per esempio, il Commentario Haydock alla Bibbia Douay-Rheims fa notare che l’immagine di un terzo delle stelle del Cielo è stata interpretata con riferimento a “vescovi e persone eminenti, che cadranno sotto il peso della persecuzione e dell’apostasia … il diavolo è sempre pronto, fin tanto che Dio glielo permette, a portare guerra contro la Chiesa ed i fedeli servitori di Dio”.
Su questo collegamento, Padre Gruner ed altri hanno citato il commento sull’Apocalisse capitolo 12,3-4, scritto da Padre Herman B. Kramer e contenuto nel Libro del Destino. Quest’opera venne pubblicata con un imprimatur tutto sommato assai provvidenziale, avvenuto nel 1956, solo 6 anni prima dell’apertura del Vaticano II. Riferendosi al simbolo del terzo delle stelle celesti, Padre Herman Kramer afferma che: “si tratta di un terzo del clero” e che “‘un terzo’ delle stelle seguirà il drago” – intendendo con questo un terzo del clero, cioè le “stelle”, le anime consacrate nella Chiesa.243 Quindi, un terzo del clero Cattolico cadrà al servizio del diavolo, agendo per distruggere la Chiesa dal suo interno. Padre Herman Kramer scrisse che il drago rosso – un chiaro segno del demonio, ma che potrebbe anche simbolizzare il Comunismo nel suo colore caratteristico – può arrecare alla Chiesa un danno gravissimo, corrompendola dal suo interno.
Il Commento prosegue aggiungendo che, per mezzo di questo clero apostata, il demonio rafforzerà nella Chiesa “l’accoglimento di morali non cristiane, di false dottrine, i compromessi con gli errori, e l’obbedienza al potere secolare in violazione della propria coscienza”. In aggiunta, Padre H. Kramer afferma che “il significato simbolico della coda del drago potrebbe indicare che il clero corrotto dall’apostasia avrà un giorno una posizione influente nella Chiesa, dopo aver guadagnato la propria posizione attraverso l’ipocrisia, l’inganno e l’adulazione”. Tra le persone del clero che seguiranno il drago – cioè il demonio – vi saranno anche coloro che “si saranno rifiutati di predicare la verità o di mostrare ai peccatori il buon esempio, e che cercheranno invece la popolarità nel lassismo e nella schiavitù del rispetto umano” così come “coloro i quali si occupano solamente dei propri interessi e non combatteranno le azioni malvagie compiute nella Chiesa” ed i vescovi che “odiano i sacerdoti giusti che osano dire la verità”.244 Padre Herman Kramer aggiunge infine quanto segue, in merito allo stato della Chiesa Cattolica, come profetizzato dall’Apocalisse 12,3-4:
“La democrazia apostolica fondata da Nostro Signore potrebbe essersi trasformata in una monarchia assoluta, nella quale è l’episcopato a regnare come un despota orientale. I sacerdoti potrebbero essere ridotti ad uno stato di servitù e di adulante servilismo. Il regno basato sulla ragione, sulla giustizia e sull’amore potrebbe venir soppiantato dal volere assoluto dei vescovi, i cui atti e le cui azioni verrebbero accettate senza discussioni, senza ricorrere ai fatti, alla verità o alla giustizia. La coscienza potrebbe perdere il suo diritto di guidare le azioni dei sacerdoti e potrebbe venire ignorata o addirittura condannata. La diplomazia, gli espedienti ed altri trucchi potrebbero venir tenuti in conto come le virtù più importanti”.245
Ma niente di tutto questo viene menzionato in quelle parti del Messaggio di Fatima che sono state fin qui rivelate. Essendosi riferito così chiaramente all’Apocalisse 12,3-4, aveva forse il Papa dato al mondo uno sguardo sui contenuti del Terzo Segreto? Lo avrebbe finalmente rivelato nella sua completezza?
Purtroppo, l’omelia terminò così. Non sarebbe stato il Papa a discutere del Terzo Segreto. Quanto repentino era iniziato, così velocemente quel momentaneo ritorno alla visione della Chiesa di tutti tempi da parte del Papa ebbe fine, ed un noto esponente della nuova visione della Chiesa si alzò in piedi. Era il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato Vaticano – lo stesso Cardinale Sodano che aveva cercato, fallendo, di impedire che il Papa giungesse a Fatima per beatificare Giacinta e Francesco. Per qualche strana ragione fu Sodano, e non il Papa, ad annunciare che il Papa aveva deciso di rivelare il Terzo Segreto di Fatima:
Nella solenne circostanza della Sua venuta a Fatima, il Sommo Pontefice mi ha incaricato di darvi un annuncio. Come è noto, scopo della Sua venuta a Fatima è stata la beatificazione dei due “pastorinhos”. Egli tuttavia vuole attribuire a questo Suo pellegrinaggio anche il valore di un rinnovato gesto di gratitudine verso la Madonna per la protezione a Lui accordata durante questi anni di pontificato. È una protezione che sembra toccare anche la cosiddetta terza parte del Segreto di Fatima.
All’improvviso, quello che sembrava così strano, divenne chiaro a tutti. Il compito del Cardinale Sodano era quello di preparare i fedeli ad accettare l’idea che il Messaggio di Fatima, incluso il Terzo Segreto, doveva ormai essere considerato una cosa del passato. Questo sarebbe passato attraverso “l’interpretazione” del Terzo Segreto da parte del cardinale:
Tale testo costituisce una visione profetica paragonabile a quelle della Sacra Scrittura, che non descrivono in senso fotografico i dettagli degli avvenimenti futuri, ma sintetizzano e condensano su un medesimo sfondo fatti che si distendono nel tempo in una successione e in una durata non precisate. Di conseguenza la chiave di lettura del testo non può che essere di carattere simbolico …
Secondo l’interpretazione dei “pastorinhos”, interpretazione confermata anche recentemente da Suor Lucia, il “Vescovo vestito di Bianco” che prega per tutti i fedeli è il Papa. Anch’Egli, camminando faticosamente verso la Croce tra i cadaveri dei martirizzati (vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e numerosi laici) cade a terra come morto, sotto i colpi di arma da fuoco. (Enfasi aggiunta)
Come avrebbero presto imparato i fedeli, si trattava solo di menzogne. Il “Vescovo vestito di Bianco” della Visione non è “come morto” ma viene ucciso – come afferma chiaramente il testo della visione – in quella che sembra una vera e propria esecuzione da parte di militari, insieme a molti altri vescovi, sacerdoti e religiosi, tra le rovine di una città.
Perché inserire la parola “come [morto]” all’interno dell’“interpretazione”? Il Cardinale Sodano subito ci fornisce la sua interpretazione:
Dopo l’attentato del 13 maggio 1981, a Sua Santità apparve chiaro che era stata “una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola”, permettendo al “Papa agonizzante” di fermarsi “sulla soglia della morte” …
I successivi avvenimenti del 1989 hanno portato, sia in Unione Sovietica che in numerosi Paesi dell’Est, alla caduta del regime comunista che propugnava l’ateismo …
Anche se le vicende a cui fa riferimento la terza parte del “segreto” di Fatima sembrano ormai appartenere al passato, la chiamata della Madonna alla conversione e alla penitenza, pronunciata all’inizio del ventesimo secolo, conserva ancora oggi una sua stimolante attualità. (enfasi aggiunta)
Ovviamente, Sodano stava cercando di preparare un’“interpretazione” del Messaggio di Fatima che lo seppellisse una volta per tutte: Il Messaggio terminava col tentato omicidio del 1981 e la “caduta del Comunismo” del 1989 – eventi che “ora sembrerebbero far parte del passato”. Per assicurarsi questo risultato, sarebbe stato preparato un “Commento” prima della rivelazione del testo del Terzo Segreto:
Per consentire ai fedeli di meglio recepire il messaggio della Vergine di Fatima, il Papa ha affidato alla Congregazione per la Dottrina della Fede il compito di rendere pubblica la terza parte del segreto, dopo averne preparato un opportuno commento.
Ma perché questo commento non era stato approntato in tempo per la cerimonia del 13 maggio? Dopo tutto, le notizie dell’imminente rivelazione del Terzo Segreto erano circolate almeno sin dal marzo 2000. In quel mese, il Vescovo Serafim aveva annunciato che il Papa gli aveva rivelato, durante una sua visita a Roma, che avrebbe fatto “qualcosa di speciale per Fatima”246 in occasione della sua futura visita nella cittadina portoghese, per la cerimonia del maggio 2000.
Abbastanza curiosamente, il Papa chiese al Vescovo Serafim di non dire niente di tutto questo mentre si trovava a Roma, ma di aspettare fino a che non fosse tornato a Fatima. Ma il Papa voleva farlo sin dal novembre del 1999, quindi perché non venne preparato nessun “Commento” tra il novembre del ‘99 ed il maggio del 2000? Sicuramente, un simile commento avrebbe potuto essere preparato in un tale lasso di tempo.
Ci vengono in mente due spiegazioni. O il Papa non aveva detto niente al Cardinale Sodano in merito alla sua decisione di rivelare il Terzo Segreto – in qual caso il Papa non aveva fiducia in Sodano – oppure il Papa lo aveva detto a Sodano e quest’ultimo pensò di essere in grado di impedire quella rivelazione, durante la cerimonia del 13 maggio 2000. Questo spiegherebbe perché Sodano non allestì un commento, in precedenza, perché probabilmente riteneva che non sarebbe stato necessario, dal momento che avrebbe potuto impedire in qualsiasi momento la divulgazione del Terzo Segreto. Ma il Papa lo aveva scavalcato ed ora il Segreto doveva essere “gestito” in qualche modo, affinché la questione di Fatima potesse essere messa a tacere per sempre.
Padre Paul Kramer
Nessun commento:
Posta un commento