venerdì 12 marzo 2021

VITE CHE SONO MIE

 


13/01/1995

Il mio amore, la mia bontà, la mia pazienza arriva fino a un certo limite; da un punto in poi non si può più sopportare. In tutto ciò su cui ho messo la mano, per diritto doveva essere mio, ma dietro di me arriva il ladro e mi ruba quasi tutto ciò che è mio. Ora, quello che è rimasto è molto poco. Le anime che ho già preso sono pronte a risorgere. Saranno tutti risvegliati tranne quelli che non sono Miei. Coloro che sono stati sviati avranno il loro castigo perché non si sono preoccupati di Me. In nessun caso avrò pietà; chi Mi ha ferito non merita né amore né ricompensa.

          Benedetto, mio amato figlio, oggi ti parlerò delle vite che sono mie. Sono pochi, ma sono puri. Queste persone che avranno ciò che meritano, non mancherà nulla di ciò che ho promesso. In tutte le occasioni in cui la Mia Luce è stata accolta da tutte le persone che Mi hanno accettato, non ho mancato di fare ciò che doveva essere fatto. Ognuno di loro ha sempre la Mia Storia da raccontare, parlando di Me con il proprio cuore. Non si sono vergognati di Me. Io, Gesù, sono come il miele nella bocca di questa gente, perché la mia dolcezza è ineguagliabile. Nessuno ha più amore di Me. Ci sono alcuni che dicono di Me tutto quello che sono; ci sono altri che hanno approfittato del Mio Nome per commercializzare, e questi hanno già avuto la loro ricompensa. A volte, sono gettato nella spazzatura come un indigente, facendo di Me quello che vogliono. Sono un fastidio sulla faccia della terra. Le bombe e i proiettili dei cannoni vengono lanciati contro di me. Il mio sangue non smette di scorrere. Sento le grida da tutte le parti del mondo; la miseria è pietosa; gli ospedali non ce la fanno più; gli abusi sono terribili; le maternità fanno del bene ad alcuni, ma i meno privilegiati sono trattati come animali; i bambini sono talvolta strappati alle loro madri senza pietà. Un gioco di spinta e spintoni che fanno con i miei piccoli. Ah, gente senza anima e senza cuore. Non lo sopporto più. Le leggi, voi le avete cambiate, ma otterrete ciò che avete seminato, e in nessun modo posso avere pietà di tutte queste persone che continuano a farmi del male. Li ho avvertiti: "Ama il tuo fratello come te stesso" (Mc 12,31). Se solo non ci fosse tanto disprezzo, Io, Gesù, il Salvatore dell'umanità, avrei addolcito tante pene sulla terra, ma non mi hanno prestato attenzione. Oggi non mi resta altro che fare giustizia; giustizia che sarà fatta secondo ciò che ognuno ha fatto. Cercherò dove non ho piantato (Mt 25,26), cioè quello che mi è passato sopra. Il diavolo, il Mio nemico, è colui che lo sta causando; non ha smesso di infastidirmi per tutto questo tempo.

          Benedetto, figlio mio, la pace è mia, la consolazione la darò ai pochi che restano, ma è necessario che io faccia prima la pulizia, e la si sta facendo, cominciando dai grandi, che per me sono piccoli. I justiceiros avranno una punizione maggiore. Le loro ricchezze saranno finite. Le loro menzogne saranno dette alla luce del sole affinché tutti sappiano ciò che mi hanno nascosto. Metterò la Mia mano e comincerò a pulire i frutti che non ho piantato. Il seme era del diavolo, egli prenderà tutto ciò che è suo.

          Benedetto, figlio mio, a volte hai ancora un po' di dubbio che sono io, Gesù, che ti parlo. Figlio mio, tu sei tutto quello che ho voluto, senza di me non potresti scrivere nulla. Quello che fai è bello, ma sono io, Gesù, che ti ho fatto così. Il tuo valore, Benedetto, è nel tuo cuore. La porta del mio ingresso è dentro di te. Ti amo molto, lo sai più di chiunque altro. Ti amo, figlio mio.

          Oggi sei stato la prova delle mie parole, ma domani lo sarai ancora di più. Tu sei la luce, Benedetto, che rimarrà accesa fino al mio ritorno. Il mio Spirito rimane su di voi.

GESU'


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