GESÙ, come il malato della piscina di Gerusalemme, sono dinanzi a Te con le ferite della vita passata.
Te le ho ricordate, ma Tu già le conoscevi.
Ti ho pregato con fiducia di guarirmi, ma Tu già hai avuto compassione delle mie sofferenze e hai desiderato di guarirmi.
Come al paralitico dì anche me: "Alzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina".
Rialzami, fammi riprendere le forze necessarie, fammi riprendere il cammino della vita, con libertà e serenità.
Tu sei "Gesù", colui che salva. Tu sei il mio Salvatore. Salvami da tanti mali della vita passata che ancora gravano sul mio cuore e anche sul mio corpo.
Ti lodo e ti ringrazio, perché sono certo che lo stai facendo.
Il mio ringraziamento concreto è un rinnovato impegno: che il cammino della vita sia fatto secondo la tua parola e il tuo esempio.
Grazie, Gesù.
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