LA GRANDE PROMESSA
In una delle primissime apparizioni, il Signore promise all'apostola del suo Cuore «di spargere abbondantemente su tutti coloro che l'onoreranno i tesori di grazie, dei quali il suo Cuore è ricolmo ».
Nelle molte altre rivelazioni il Signore specificò le grazie e i doni che avrebbe concesso ai devoti del suo Cuore adorabile. La pietà dei fedeli le ridusse a dodici, che sono le principali e alle quali fanno capo le altre; promesse, che il Signore certo mantiene; grazie che certamente concede, perché Dio è sommamente fedele e non può venir meno alle sue promesse.
1. Concederò loro (ai miei devoti) tutte le grazie necessarie al loro stato.
2.Metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Li consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Sarò loro rifugio in vita e specialmente in morte.
5. Spargerò copiose benedizioni sopra tutte le loro imprese.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della misericordia. [30]
7. I tiepidi diventeranno fervorosi.
8. I fervorosi saliranno presto a grande perfezione.
9. Benedirò i luoghi ove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore.
10. Darò ai sacerdoti la forza per smuovere i cuori più induriti.
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, donde non verrà cancellato mai.
Quanto è buono Gesù, che promette grazie così numerose, preziose ed abbondanti a chi è devoto del suo Cuore adorabile, e quanto vivo e intenso non dovrebbe essere il nostro desiderio di riceverle; e per riceverle basta contraccambiare con amore Gesù, che tanto ci ha amato, propagare il culto del suo sacratissimo Cuore, e tenere esposta nella propria casa la sua immagine, onorandola, ciò che purtroppo molti non fanno.
A queste undici promesse va aggiunta l'ultima, la più meravigliosa, la cosiddetta «Grande Promessa ».
Ecco che cosa scrive la Santa. Il manoscritto è conservato gelosamente nel Convento della Visitazione a Paray le Monial: «Un venerdì, dopo la santa Comunione, [31] Gesù disse, se non erro 5 , queste parole all'indegna sua schiava. Ti prometto, nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, che il suo amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì di ogni mese, per nove mesi consecutivamente, la grazia della penitenza finale; essi non morranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i santi Sacramenti, ed il mio Cuore sarà il loro sicuro asilo in quegli ultimi momenti».
Possiamo essere ben certi che questa promessa sia stata fatta realmente da Nostro Signor Gesù Cristo a Santa Margherita Maria Alacoque, e proprio in questi termini e non in altri. Le prove in favore della sua autenticità sono molte. Questa promessa venne esaminata rigorosamente dalla Chiesa ed approvata, e il Romano Pontefice Benedetto XV la riporta per intero nella bolla di canonizzazione di S. Margherita Maria Alacoque facendo notare che «queste appunto furono le parole, che il Signore rivolse alla sua serva fedele».
La Chiesa non ha definito l'autenticità della Grande Promessa, ma ci ha dato, colla sua autorità, la maggior garanzia che [32] essa sia stata fatta dallo stesso Gesù, e che sia perciò una promessa divina, a cui cioè il Redentore non viene meno.
V'è chi si meraviglia che questa promessa sia rimasta ignota fino al 1869, quando appena il P. Franuori incominciò a difenderla. Nessun motivo di meravigliarsene: la promessa fu fatta davvero a Santa Margherita Maria, come ce lo attesta lo scritto di suo proprio pugno; ma il Signore, che pur ha rivelato alla sua serva tutto ciò che riguarda il culto del suo Cuore divino, volle che le singole parti, che concorrono a dare forma concreta a questo culto, si sviluppassero e prendessero consistenza nel corso degli anni: le rivelazioni vennero fatte dal 1673 al 1691, ma la festa del Sacro Cuore viene concessa alla Francia soltanto nel 1765; Pio IX la estende al mondo intero, ma è Pio XI appena che le dà il maggior sviluppo liturgico. Allo stesso modo, per la volontà del Signore, mentre il primo Venerdì del mese fu consacrato al Suo Sacro Cuore sin dalle prime manifestazioni, la pratica dei nove primi Venerdì - la Grande Promessa - doveva incominciare appena nel grande meriggio del culto del divin Cuore, in sul declinare del secolo decimonono, quando l'incredulità andava dilatandosi, gli odì [33] nazionali s'intensificavano, la massoneria trionfava, si voleva distruggere la Chiesa e il Papato, si preparavano tristi giorni per la Sposa immacolata del Redentore e per il Pastore supremo del gregge cristiano ed era necessario infondere molto amore nei cuori ed intensificare la vita cristiana, dando alle anime speciali conforti ed aiuti. Fu in questi tristi momenti, alla vigilia dell'infausto 1870, che il Cuore adorabile di Gesù volle ricordare al mondo la sua Grande Promessa.
Nessun commento:
Posta un commento