INTRODUZIONE ALLA VITA DELLA REGINA DEL CIELO
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15. Per volontà del Signore e ordine dell'obbedienza ho scritto questa divina Storia per la seconda volta. Nella prima infatti, poiché la luce con cui conoscevo i suoi misteri era oltremodo abbondante e feconda, e grande era la mia limitatezza, la lingua non bastò, né i termini e la velocità della penna furono sufficienti a dire tutto. Trascurai alcune cose ma col tempo e con la nuova comprensione, adesso mi ritrovo meglio disposta per scriveile, anche se lascerò sempre molto da dire di quello che intendo e che ho conosciuto perché non sarà mai possibile scrivere tutto. Oltre a ciò, ho conosciuto nel Signore anche un'altra ragione e cioè che, quando scrissi la prima volta, spesso il materiale e l'ordine di quest'Opera mi assorbivano; inoltre le tentazioni e i timori furono così grandi e tanto eccessive le tempeste dei pensieri e delle suggestioni che mi combattevano facendomi credere temeraria nel metter mano a un'opera così sublime, che alla fine mi ridussi a bruciarla. Non credo che ciò sia avvenuto senza speciale permesso del Signore, perché in uno stato così turbolento secondo me non era possibile dare all'anima quello che era conveniente e quello che l'Altissimo voleva darle scrivendo nel mio cuore e imprimendo nel mio spirito il suo insegnamento celestiale, come mi si domanda di fare adesso e come si può ricavare dall'avvenimento seguente.
16. Nel giorno dedicato alla purificazione di nostra Signora, dopo aver ricevuto il santissimo Sacramento, (poiché ricorreva l'anniversario della mia professione) volli celebrare questa santa festività con umiltà di cuore e rendimento di grazie all'Altissimo, che mi aveva accettato come sua sposa senza che lo meritassi. Nell'esercitare questi affetti, sentii dentro di me un mutamento efficace con abbondantissima luce che mi trasportava e mi costringeva fortemente e soavemente alla conoscenza dell'essere di Dio, della sua bontà, delle sue perfezioni e dei suoi attributi, e al disinganno della mia stessa miseria. Questi oggetti, che apparivano al mio intelletto tutti nello stesso tempo, mi causavano vari effetti. Il primo era quello di rapire tutta la mia attenzione e la mia volontà; il secondo di annichilirmi facendomi abbassare fino a terra di modo che il mio essere si disfaceva e sentivo un dolore veementissimo di contrizione per i miei gravi peccati, col fermo proposito di emendarmi e di rinunciare a quanto è del mondo, sollevandomi sopra ogni cosa terrena all'amore del Signore. In questi affetti restavo quasi esanime, il dolore maggiore era consolazione e il morire vivere. Il Signore, avendo compassione del mio deliquio, per sua sola misericordia mi disse: «Non perderti d'animo, o figlia e sposa mia, perché, per perdonarti, lavarti e purificarti dalle tue colpe, ti applicherò i miei infiniti meriti e il sangue che per te ho sparso. Fatti forza per giungere alla perfezione che desideri mediante l'imitazione della vita della mia Madre santissima. Scrivila un'altra volta, per aggiungervi quello che manca e per scolpire nel tuo cuore il suo insegnamento. Non irritare più la mia giustizia e non respingere la mia misericordia bruciando ciò che scrivi, cosicché la mia indignazione non debba toglierti la luce che, senza tuo merito, ti è stata data per conoscere e manifestare questi misteri».
17. Subito vidi la Madre di Dio e della pietà che mi disse: «Figlia mia, ancora non hai raccolto il frutto conveniente per l'anima tua dall'albero della vita della mia storia, che hai scritto. Ancora non sei arrivata al midollo della sua sostanza, né hai raccolto a sufficienza di questa manna nascosta, né hai raggiunto l'ultimo stadio di perfezione come è necessario perché l'Onnipotente scolpisca ed imprima nell'anima tua tutte le mie virtù e le mie perfezioni. Io devo darti la qualità e l'ornamento conveniente per tutto quello che la divina destra vuole operare in te. Ho domandato che, per mia mano e intercessione, mi dia il permesso di adornarti con la grazia abbondantissima che egli mi ha comunicato e di disporre la tua anima perché tu ti rimetta a scrivere la mia vita tenendo conto non tanto della forma esteriore quanto piuttosto del contenuto, comportandoti in ciò passivamente, senza porre ostacolo a ricevere la corrente della divina grazia, che l'Onnipotente mi indirizzò, affinché passi in te quella parte che il volere divino deciderà. Tu però fa' in modo di non troncarne il corso, né di limitarla per la tua pusillanimità e imperfezione». Subito conobbi che la Madre della pietà mi rivestiva di una veste più bianca della neve e più rifulgente del sole; poi mi cinse con una ricchissima cintura e disse: «Questa è partecipata dalla mia purezza». Domandò al Signore scienza infusa per adornarmi di essa quasi come di bellissima chioma, nonché altri donativi e preziosi regali, dei quali non giungevo a conoscere il valore sebbene vedessi che erano grandi. Dopo avermi così adornata, la divina Signora mi disse: «Lavora fedelmente e diligentemente per imitarmi e per divenire mia figlia perfettissima, generata dal mio spirito e nutrita al mio petto. Ecco che io ti do la mia benedizione, affinché tu scriva per la seconda volta in mio nome, con la mia direzione e la mia assistenza».
18. Per maggior chiarezza, tutta questa Vita santissima si raccoglie in tre parti. La prima parte sarà su ciò che riguarda i primi quindici anni della Regina del cielo, dalla sua immacolata concezione fino a che nel suo grembo verginale prese carne mortale il Verbo eterno, e ciò che in questi anni l'Altissimo operò in lei. La seconda parte comprenderà il mistero dell'incarnazione, tutta la vita di nostro Signore Gesù Cristo, la sua passione e morte e l'ascensione al cielo, che fu il tempo in cui la divina Regina visse col suo Figlio santissimo, e quanto ella fece in questo lasso di tempo. La terza parte riguarderà il resto della vita di questa Madre della grazia, da quando rimase sola nel mondo senza Cristo nostro redentore fino all'ora del suo felicissimo transito, della sua assunzione in cielo e coronazione come imperatrice del cielo per vivere eternamente come figlia del Padre, madre del Figlio e sposa dello Spirito Santo. Distribuisco queste tre parti in otto libri, affinché riescano più maneggevoli e siano incessantemente oggetto della mia mente, stimolo della mia volontà e mia meditazione giorno e notte.
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di Suor Maria di Gesù
Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione
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