Il Re della Città del bene.
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Re della Città del bene, perchè ne ha formato la base viva ; lo Spirito Santo l’é altresì, perché ne é l’anima e la vita. Circolando egli in tutte le parti di questo gran corpo, come il sangue circola nelle nostre vene e la luce ne iraria, così la sua carità lo ispira, la sua sapienza lo governa, la sua beltà lo abbellisce, la sua potenza lo protegge.1 All* oggetto di conoscere la natura e il modo delle sue comunicazioni divine, in altri termini il governo del Re della Città del bene, accostiamoci con rispetto misto ad amore al trono ove é assiso, e vediamo qual’ é in se stesso questo divino Re. Il conoscerlo è tutto quel che vi è di più alto a farci desiderare di vivere sotto il suo impero.
Conoscere un essere, vuol dire sapere il suo nome ; chi ci dirà i nomi propri del Re della Città del Rene ? Egli solo; imperocché l’essere infinito può solo nomi narsi. Ora egli si chiama : Spirito Santo, Dono, Unzione, Dito di Dio, Paracleto. Che la più vasta intelligenza creata prenda queste parole divine nel loro più alto significato, e si ricordi che, a malgrado di tutti gli sforzi, rimarrà sempre infinitamente al disotto delle sublimi realtà eh’ essi esprimono. Tal è il suo dovere, studiando l' Ineffabile.
Egli si chiama Spirito Santo , Spiritus Sanctus.
Spirito. Le altre due persone divine, il Padre, ed il Figliuolo, sono altresì degli Spiriti e Spiriti Santi. Tutti gli Angeli del cielo e tutte le anime beate lo sono del pari. Perchè dunque attribuire ad un solo il nome comune a parecchi ? « È vero, risponde san Tommaso, la Trinità nella sua natura e nelle sue persone, è Spirito Santo. Con tutto ciò, siccome la prima persona ha un nome proprio, che è quello di Padre ; e la seconda quello di Figlio, si è lasciato alla terza il nome di Spirito Santo, per distinguerla dalle due altre e per fare intendere la natura delle sue operazioni.
« Questo nome la distingue ; poiché designa la persona divina che procede mediante 1’ amore. Indica la natura delle sue operazioni, imperocché nelle cose corporee, la parola Spirito significa un certo impulso. Di qui deriva che noi chiamiamo spirito, l’alito e il vento. Ora, proprietà dell’ amore è di spingere la volontà di colui che ama verso l' oggetto amato, e la santità si attribuisce alle cose che tendono a Dio. È dunque con grande proprietà di linguaggio che si chiama Spìrito Santo la terza persona della Trinità, la quale procède mediante l’amore, amore pel quale noi amiamo Dio. 1 »
È vero ancora che gli angeli e le anime beatificate sono tanti spiriti santi; ma essendo semplici creature, non sono santi che per grazia, mentre lo Spirito Santo è santo per natura e la stessa santità. È dunque arci-giustissimo che lo si chiami per eccellenza lo Spirito Santo. Come quello del Padre e del Figlio, il nome dello Spirito Santo viene, non dagli uomini, ma da Dio medesimo. Di questa conoscenza siamo debitori alla Scrittura che lo ripete più di trecento volte, tanto nell’antico che nel nuovo Testamento.
Santo. Santo vuol dire puro, privo di composizione. * Il Re della Città del bene è appellato santo perchè è l’èssere propriamente detto ; 1’ essere puro da ogni miscuglio e la sorgente di ogni purità. Quel che è 1’ Oceano alla pioggia che feconda la terra, e alle rugiade che la rinfrescano, cosi è lo Spirito Santo alla santità ed anche più. Non é solamente il serbatoio inesauribile, ma ne è il principio eterno ed eternalmente fecondo.
Ora, è verità d’ordine morale come d’ordine mate riale, che la cagione del male, e per conseguenza della vergogna e del dolore, è il miscuglio, il dualismo o per dire la vera parola 1' impurità. Comunicandosi alle creature che cosa fa lo Spirito di santità ? Elimina gli elementi eterogenei che le disonorano e le fanno soffrire. Quanto più questa comunicazione è abbondante, tanto più le creature si semplicizzano; e quanto più si semplicizzano, tanto più si perfezionano; imperocché più che mài esse si accostano alla loro purità nativa ed alla purità ineffabile del loro Creatore e del loro modello. Ma a misura che esse si perfezionano, tanto più diventano belle e felici. Da queste nozioni fondate sul1’ essenza stessa delle cose, risulta che la santità è il principio unico della bellezza e della felicità. Poiché il Re della Città del bene essendo la santità medesima, possiamo giudicare se è glorioso, e se è dolce il vivere sotto le sue leggi.
Le creature materiali medesime ci rivelano qual cuna delle ricchezze racchiuse in questo nome misterioso dello Spirito Santo. Si può dire che fra tutti gli elementi, l'alito e il vento è il più necessario. Per esso vive tutto ciò che respira. Esso è il più forte ; noi lo abbiamo visto sradicare in meno di sette minuti, cento mila piedi di alberi secolari sopra una estensione di tre leghe.1
Ogni giorno i naviganti lo vedono mettere a nudo gli abissi del mare, sollevando fino alle nubi la pesante massa delle loro acque. Esso è il più carezzevole: chi non ha invocato con ardore la sua azione benefica in mezzo dei cocenti calori della state e non l’ha sentita con delizia? Esso è il più indipendente, il più utile, il più misterioso. Il vento è il principio sempre attivo che purifica le nostre citta, le nostre campagne e le nostre abitazioni; nessuno lo può incatenare. Egli è il veicolo della parola, e mediante essa il legame necessario della società.
Ih un ordine più elevato, vale a dire più reale, lo Spirito Santo è tutto ciò. Egli è vita, è forza, è dolcezza è purificatore, è il legame universale. In lui tutto è uno; e sebbene abiti il cielo, la terra ed il purgatorio, l' immensa Citta della quale è re, non forma che uno stesso corpo, obbedendo allo stesso impulso. Da ciò viene che san Cipriano lo chiama l'anima del mondo: « Questo divino Spirito, dice il glorioso martire, anima di tutto ciò che è, riempie talmente gli esseri della sua abbondanza che le creature inintelligenti come le creature intelligenti ricevono ciascuna nel suo genere, e resistenza ed i mezzi d’ agire conforme alla loro natura. Non è che egli sia lui stesso sostanzialmente l’anima di ciascuna di esse; ma come distributore magnifico della sua pienezza egli comunica a ciascuna creatura e le fa proprie le sue divine influenze: simile al sole che dà il calore e la vita a tutta la natura, senza diminuzione nè esaurimento. 1 »
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Monsignor GAUME
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