martedì 22 giugno 2021

TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO

 


Il Re della Città del bene.

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Re della Città del bene, perchè ne ha formato la base viva ; lo Spirito Santo l’é altresì, perché ne é l’anima e la vita. Circolando egli in tutte le parti di questo gran  corpo, come il sangue circola nelle nostre vene e la  luce ne iraria, così la sua carità lo ispira, la sua sapienza  lo governa, la sua beltà lo abbellisce, la sua potenza lo  protegge.1 All* oggetto di conoscere la natura e il modo  delle sue comunicazioni divine, in altri termini il go­verno del Re della Città del bene, accostiamoci con ri­spetto misto ad amore al trono ove é assiso, e vediamo  qual’ é in se stesso questo divino Re. Il conoscerlo è  tutto quel che vi è di più alto a farci desiderare di  vivere sotto il suo impero.

Conoscere un essere, vuol dire sapere il suo nome ;  chi ci dirà i nomi propri del Re della Città del Rene ?  Egli solo; imperocché l’essere infinito può solo nomi­ narsi. Ora egli si chiama : Spirito Santo, Dono, Unzione,  Dito di Dio, Paracleto. Che la più vasta intelligenza  creata prenda queste parole divine nel loro più alto  significato, e si ricordi che, a malgrado di tutti gli sforzi,  rimarrà sempre infinitamente al disotto delle sublimi  realtà eh’ essi esprimono. Tal è il suo dovere, studiando  l' Ineffabile.

Egli si chiama Spirito Santo , Spiritus Sanctus.

Spirito. Le altre due persone divine, il Padre, ed il  Figliuolo, sono altresì degli Spiriti e Spiriti Santi. Tutti  gli Angeli del cielo e tutte le anime beate lo sono del  pari. Perchè dunque attribuire ad un solo il nome co­mune a parecchi ? « È vero, risponde san Tommaso, la  Trinità nella sua natura e nelle sue persone, è Spirito  Santo. Con tutto ciò, siccome la prima persona ha un nome  proprio, che è quello di Padre ; e la seconda quello di Figlio, si è lasciato alla terza il nome di Spirito Santo,  per distinguerla dalle due altre e per fare intendere la  natura delle sue operazioni.

« Questo nome la distingue ; poiché designa la persona  divina che procede mediante 1’ amore. Indica la natura  delle sue operazioni, imperocché nelle cose corporee, la  parola Spirito significa un certo impulso. Di qui deriva che  noi chiamiamo spirito, l’alito e il vento. Ora, proprietà  dell’ amore è di spingere la volontà di colui che ama  verso l' oggetto amato, e la santità si attribuisce alle  cose che tendono a Dio. È dunque con grande proprietà  di linguaggio che si chiama Spìrito Santo la terza  persona della Trinità, la quale procède mediante l’amore,  amore pel quale noi amiamo Dio. 1 »

È vero ancora che gli angeli e le anime beatificate sono tanti spiriti santi; ma essendo semplici creature,  non sono santi che per grazia, mentre lo Spirito Santo  è santo per natura e la stessa santità. È dunque arci-giustissimo che lo si chiami per eccellenza lo Spirito  Santo. Come quello del Padre e del Figlio, il nome dello  Spirito Santo viene, non dagli uomini, ma da Dio mede­simo. Di questa conoscenza siamo debitori alla Scrittura  che lo ripete più di trecento volte, tanto nell’antico che  nel nuovo Testamento.

Santo. Santo vuol dire puro, privo di composizione. *  Il Re della Città del bene è appellato santo perchè è l’ès­sere propriamente detto ; 1’ essere puro da ogni miscu­glio e la sorgente di ogni purità. Quel che è 1’ Oceano  alla pioggia che feconda la terra, e alle rugiade che la  rinfrescano, cosi è lo Spirito Santo alla santità ed anche più. Non é solamente il serbatoio inesauribile, ma ne è  il principio eterno ed eternalmente fecondo.

Ora, è verità d’ordine morale come d’ordine mate­ riale, che la cagione del male, e per conseguenza della  vergogna e del dolore, è il miscuglio, il dualismo o per  dire la vera parola 1' impurità. Comunicandosi alle  creature che cosa fa lo Spirito di santità ? Elimina gli  elementi eterogenei che le disonorano e le fanno sof­frire. Quanto più questa comunicazione è abbondante,  tanto più le creature si semplicizzano; e quanto più si  semplicizzano, tanto più si perfezionano; imperocché più  che mài esse si accostano alla loro purità nativa ed  alla purità ineffabile del loro Creatore e del loro mo­dello. Ma a misura che esse si perfezionano, tanto più  diventano belle e felici. Da queste nozioni fondate sul1’ essenza stessa delle cose, risulta che la santità è il  principio unico della bellezza e della felicità. Poiché il  Re della Città del bene essendo la santità medesima,  possiamo giudicare se è glorioso, e se è dolce il vivere  sotto le sue leggi.

Le creature materiali medesime ci rivelano qual­ cuna delle ricchezze racchiuse in questo nome mi­sterioso dello Spirito Santo. Si può dire che fra tutti  gli elementi, l'alito e il vento è il più necessario. Per  esso vive tutto ciò che respira. Esso è il più forte ; noi  lo abbiamo visto sradicare in meno di sette minuti, cento  mila piedi di alberi secolari sopra una estensione di  tre leghe.1

Ogni giorno i naviganti lo vedono mettere a nudo gli  abissi del mare, sollevando fino alle nubi la pesante  massa delle loro acque. Esso è il più carezzevole: chi  non ha invocato con ardore la sua azione benefica in mezzo dei cocenti calori della state e non l’ha sentita  con delizia? Esso è il più indipendente, il più utile, il  più misterioso. Il vento è il principio sempre attivo che  purifica le nostre citta, le nostre campagne e le nostre  abitazioni; nessuno lo può incatenare. Egli è il veicolo  della parola, e mediante essa il legame necessario della  società.

Ih un ordine più elevato, vale a dire più reale, lo  Spirito Santo è tutto ciò. Egli è vita, è forza, è dolcezza  è purificatore, è il legame universale. In lui tutto è uno;  e sebbene abiti il cielo, la terra ed il purgatorio, l' im­mensa Citta della quale è re, non forma che uno stesso  corpo, obbedendo allo stesso impulso. Da ciò viene che  san Cipriano lo chiama l'anima del mondo: « Questo  divino Spirito, dice il glorioso martire, anima di tutto  ciò che è, riempie talmente gli esseri della sua abbon­danza che le creature inintelligenti come le creature in­telligenti ricevono ciascuna nel suo genere, e resistenza  ed i mezzi d’ agire conforme alla loro natura. Non è  che egli sia lui stesso sostanzialmente l’anima di ciascuna di esse; ma come distributore magnifico della sua pie­nezza egli comunica a ciascuna creatura e le fa proprie  le sue divine influenze: simile al sole che dà il calore e  la vita a tutta la natura, senza diminuzione nè esauri­mento. 1 »

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Monsignor GAUME

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