lunedì 26 luglio 2021

La battaglia continua 4

 


DA MEDITARE: ALCUNI TEMI DEL VATICANO II 


1) Concezione “latitudinarista” ed ecumenica della Chiesa:

 La concezione della Chiesa come “popolo di Dio” si incontra ormai in numerosi documenti ufficiali: gli Atti del Concilio “Unitatis Redintegratio”, “Lumen Gentium”, il nuovo Diritto Canonico (C. 204), la lettera del Papa Giovanni Paolo II, “Catechesi tradendae” e l’allocuzione nella chiesa anglicana di Canterbury, il Direttorio ecumenico “ad totam Ecclesiam” del Segretariato per l’Unità dei Cristiani. Da detta concezione spira un significato latitudinarista e un falso ecumenismo. Alcuni “fatti” palesano tale concezione eterodossa: le autorizzazioni per la costruzione di sale destinate al pluralismo religioso, l’edizione di Bibbie ecumeniche, che non sono più conformi all’esegesi cattolica, le cerimonie ecumeniche, come quella di Canterbury. Nell’“Unitas Redintegratio” si insegna che la divisione dei cristiani «è per il mondo motivo di scandalo ed ostacola la predicazione del Vangelo a tutti gli uomini… che lo Spirito Santo non si rifiuta di servirsi delle altre religioni come strumenti di salvezza». Il medesimo errore è ripetuto nel documento “Catechesi tradendae” di Giovanni Paolo II. Nello stesso spirito, e con affermazioni contrarie alla Fede tradizionale, Giovanni Paolo II, nella cattedrale di Canterbury, il 25 maggio 1982, dichiara che: «la promessa del Cristo ci ispira fiducia che lo Spirito Santo sanerà le divisioni introdotte nella chiesa fino dai tempi dopo la Pentecoste», come se l’unità del CREDO non fosse mai esistita nella Chiesa. Il concetto di “Popolo di Dio” induce a credere che il Protestantesimo non è altro che una forma particolare della medesima religione cristiana. Il Concilio Vaticano II proclama «una vera unione nello Spirito» con le sètte eretiche (“Lumen Gentium”, 14), «una certa comunione, ancora imperfetta con esse» (“Unitatis Redintegratio”, 3). Questa unità ecumenica contraddice l’Enciclica “Satis Cognitum” di Leone XIII, il quale insegna che «Gesù non ha fondato una Chiesa che abbraccia più comunità che si rassomigliano genericamente, ma che sono distinte e non legate da un vincolo che formi una Chiesa unica». Ugualmente questa unità ecumenica è contraria all’enciclica “Humani Generis” di Pio XII che condanna l’idea di ridurre ad una qualsiasi formula la necessità di appartenere alla Chiesa Cattolica. È contraria anche all’Enciclica “Mystici Corporis” del medesimo Papa, che condanna la concezione di una Chiesa pneumatica, la quale costituirebbe il legame invisibile tra le comunità separate nella fede…». 

2) Governo collegiale-democratico della Chiesa: 

Dopo aver scosso l’unità della Fede, i modernisti contemporanei s’adoprano a scuotere l’unità di governo e la struttura gerarchica della Chiesa. La dottrina, già suggerita dal documento “Lumen Gentium” del Concilio Vaticano II, sarà ripresa esplicitamente dal nuovo Diritto Canonico (C. 336): dottrina, secondo la quale il collegio dei Vescovi unito al Papa gode allo stesso modo del potere supremo nella Chiesa e ciò in modo abituale e costante. Questa dottrina del doppio potere supremo è contraria all’insegnamento e alla pratica del Magistero Ecclesiastico, specialmente nel Concilio Vaticano I (Dz. 3055) e nell’Enciclica di Leone XIII “Satis Cognitum”. Solo il Papa ha tale potere supremo, ch’egli comunica, nella misura in cui lo ritiene opportuno e in circostanze straordinarie. A questo grave errore si collega l’orientamento democratico ecclesiale, risiedendo i poteri nel “Popolo di Dio” com’è sancito nel nuovo Diritto. Questo errore giansenista è condannato dalla Bolla “Auctorem Fidei” di Pio VI (Dz. 2602). La tendenza a far partecipare la “base” all’esercizio del potere si ravvisa nell’istituzione del Sinodo e delle Conferenze Episcopali, nei Concili presbiterali e pastorali, e nella moltiplicazione delle Commissioni Romane nazionali, così come in seno alle Congregazioni religiose (vedi ad hoc Concilio Vaticano I, Dz 3161- Nuovo Diritto Canonico, ca. 447). La degradazione della autorità della Chiesa è al fonte dell’anarchia e del disordine che oggi vi regnano dappertutto. 

3) I falsi diritti naturali dell’uomo: 

La dichiarazione “Dignitatis humanae” del Vaticano II afferma l’esistenza di un falso diritto naturale dell’uomo in materia religiosa, contrariamente agli insegnamenti pontifici che negano formalmente una simile bestemmia. Così Pio IX, nell’enciclica “Quanta cura” e nel “Sillabo”; Leone XIII, nelle encicliche “Libertas praestantissimum” e “Immortale Dei”; Pio XII, nella locuzione “Ci riesce” ai giudici cattolici italiani, negano che la ragione e la Rivelazione fondino un simile diritto. Il Vaticano II crede e professa, in maniera assoluta, che «la Verità non può che imporsi con la forza propria della Verità», il che si oppone formalmente agli insegnamenti di Pio VI contro i giansenisti del Concilio di Pistoia (Dz. 2604). Il Concilio arriva alla assurdità di affermare il diritto di non aderire alla Verità e di non seguirla; di obbligare i Governi civili a non fare più discriminazioni per motivi religiosi, stabilendo l’uguaglianza giuridica tra le false e la vera religione. Tali dottrine si fondano su un falso concetto della dignità umana, derivante dagli pseudo filosofi della Rivoluzione Francese, agnostici e materialisti, che sono già stati condannati dal San Pio X nel documento pontificio “Notre Charge Apostolique…”. 

4) Concezione protestante della Messa: 

La nuova concezione della Chiesa, secondo la definizione data dal Papa Giovanni Paolo II nella Costituzione preliminare al nuovo Diritto, comporta un cambiamento profondo nell’atto principale della Chiesa che è il Sacrificio della Messa. La definizione della nuova ecclesiologia dà esattamente la definizione della nuova Messa: vale a dire un servizio e una comunione collegiale ecumenica. Non si può meglio definire la nuova Messa, la quale, come la nuova Chiesa conciliare, è in rottura profonda con la Tradizione e il Magistero della Chiesa. È una concezione più protestantica che cattolica, la quale spiega tutto ciò che è stato indebitamente esaltato e tutto ciò che è stato sminuito. Contrariamente agli insegnamenti del Concilio di Trento nella XXII sessione, contrariamente all’Enciclica “Mediator Dei” di Pio XII, si è esagerato il ruolo dei fedeli nella partecipazione alla Messa e sminuito il ruolo del sacerdote, diventato un semplice “presidente”. Si è esagerato il ruolo della Liturgia della Parola e sminuito il ruolo del Sacrificio propiziatorio. Si è esaltata la “cena” comunitaria e la si è laicizzata, a spese del rispetto e della fede nella “Presenza Reale” della transustanziazione. Sopprimendo la lingua sacra, si è pluralizzati all’infinito i “riti”, profanandoli con apporti umani (creativismo) o pagani, e si sono diffuse false traduzioni, a spese della vera fede e della autentica pietà dei fedeli. Eppure, i Concili di Firenze e di Trento avevano pronunciato “anatemi” contro tutti questi cambiamenti e affermato che la nostra Messa risaliva, nel Canone, ai tempi apostolici. I Papi S. Pio V e Clemente VIII hanno insistito sulla necessità di evitare cambiamenti e mutamenti, conservando perpetuamente questo rito romano consacrato dalla Tradizione. La desacralizzazione della Messa, la sua laicizzazione comportano la laicizzazione del Sacerdozio alla maniera protestante. La Riforma liturgica di stile protestante, è uno dei più grandi errori della Chiesa conciliare ed è una delle più dannose per la Fede e la Morale. 

5) La libera diffusione degli errori e delle eresie: 

La situazione della Chiesa, messa in stato di ricerca, introduce, in pratica, il “libero esame” protestante, risultato della pluralità dei “credo” all’interno della Chiesa.

a - Le filosofie moderne, anti-scolastiche, esistenzialiste, anti-intellettualistiche, sono insegnate nelle università cattoliche e nei Seminari maggiori.

 b - L’umanesimo è favorito dal bisogno delle autorità ecclesiastiche di fare eco al mondo moderno, considerando l’uomo il fine di tutte le cose. 

c - Il naturalismo - l’esaltazione dell’uomo e dei valori umani - fa dimenticare i valori sopranaturali della Redenzione e della Grazia. 

d - Il modernismo evoluzionista causa il rigetto della Tradizione, della Rivelazione, del Magistero di 20 secoli. Non esiste più la Verità immutabile, né dogma.

e - Il socialismo e il comunismo - il rifiuto da parte del Concilio di condannare questi errori è stato scandaloso e ha fatto legittimamente credere che oggi il Vaticano sarebbe favorevole a un socialismo o ad un comunismo più o meno cristiano. 

L’atteggiamento della Santa Sede durante questi ultimi 15 anni, sia al di là che al di qua della cortina di ferro, conferma questo giudizio. Infine, gli accordi con la Massoneria, con il Consiglio ecumenico delle Chiese e con Mosca, riducono la Chiesa allo stato di prigioniera, la rendono del tutto incapace di compiere liberamente la propria missione. Sono dei veri tradimenti che gridano vendetta al cospetto di Dio, come gli elogi rivolti all’eresiarca più scandaloso e più nocivo alla Chiesa. È tempo che la Chiesa ricuperi la libertà di realizzare il Regno di Nostro Signore Gesù Cristo ed il Regno di Maria SS. senza preoccuparsi dei suoi nemici! 

sac. dott. Luigi Villa 

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