domenica 8 agosto 2021

Come ci si prepara a vivere il “presto” di Dio? in un solo modo: con la fede.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


L’apocalisse di Giovanni apostolo è il più grande messaggio di speranza, di consolazione. È il più grande annunzio di Cristo e della sua vittoria sulla morte e sul peccato. È il più grande annunzio del trionfo degli eletti che avranno la forza di perseverare in Lui e con Lui sino alla fine.

La storia e il suo mistero sono nelle mani del Padre. Dio ha i sigilli della vita e nessun altro.

I sigilli della storia – come si potrà constatare in appresso – sono consegnati a Cristo Gesù.

Il mistero è del Padre. Il Padre lo consegna al Figlio. Il Padre consegna al Figlio solo quella parte di mistero che Lui vuole che sia rivelato.

Quanto deve rimanere avvolto dal silenzio, dalla non conoscenza, il Padre non lo consegna al Figlio e il Figlio non lo può rivelare.

Non lo rivela perché non è oggetto di rivelazione. Padre e Figlio sono una sola volontà di rivelazione.

Ciò che vuole il Padre lo vuole anche il Figlio. Ciò che il Padre non vuole, neanche il Figlio lo vuole.

Il Figlio vive per compiere la volontà del Padre sulla terra e nel Cielo.

La rivelazione è di Gesù Cristo. È di Gesù Cristo come mediazione, non come fonte, origine. Origine, fonte, principio di ogni rivelazione è il Padre.

Il Padre ha dato la sua rivelazione a Gesù Cristo per rendere noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere. Cosa sono queste cose che devono presto accadere? Ma soprattutto: quali sono queste cose e quale sarà l’imminenza del loro succedersi? E ancora: chi sono i servi ai quali la rivelazione è diretta?

I servi sono i fedeli discepoli di Cristo Gesù. Sono tutti coloro che sono stati rigenerati da acqua e da Spirito Santo, aderendo alla Sua Parola, che essi vivono fedelmente.

Il presto di Dio, o l’imminenza delle cose che devono accadere, non è per nulla determinabile nel tempo.

Il presto di Dio dice certezza, sicurezza, fatto che immancabilmente avverrà, anzi che sta per venire.

Il cristiano vive sempre in questo “presto” di Dio, perché le cose che devono avvenire, possono avvenire da un momento all’altro. Quando esse vengono, sono già venute.

Il “presto” di Dio dice anche ineluttabilità. Nulla può far sì che esse non accadano. Poiché di certo devono accadere, è giusto che ognuno si prepari.

Come ci si prepara a vivere il “presto” di Dio? in un solo modo: con la fede. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


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