venerdì 24 settembre 2021

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE

 


Gesù nel Volume 14 - Aprile 29, 1922, precisa:

 […] “… che significa vivere nel mio Volere: vivere di un palpito eterno e divino, vivere col mio alito onnipotente”.

 

E nel Volume 36 - Maggio 17, 1938, Gesù ci ricorda che dell’uomo “Tutto uscì da Noi e plasmato dalle nostre mani creatrici: l’anima ed il corpo; perciò tutto dev’essere nostro, l’uno e l’altro. Ed il Voler Divino vuole i più piccoli atti dell’uomo per far sorgere il suo sole. Ed il mio Amore vuole sempre più vincolarsi colla creatura e, come manifesta le Verità sul suo Volere Divino, così prepara lo sposalizio tra Dio e l’anima”.

[…] (Gesù a Luisa:) “Figlia mia, tutto uscì da Noi e plasmato dalle nostre mani creatrici: l’anima ed il corpo; perciò tutto dev’essere nostro, l’uno e l’altro. Anzi, fecimo del corpo l’organo, ed ogni atto che dovea fare, fatto per compiere la Divina Volontà, dovea formare un tasto, il quale dovea racchiudere tante note e concerti di musica, distinte tra loro; e l’anima dovea essere colei che con l’unione del corpo dovea formare la voce, il canto, e toccando questi tasti dovea formare le musiche più belle. […] L’anima ed il corpo: c’è tale armonia, ordine, unione, che l’uno non può fare senza dell’altro. Perciò sto attento, ti vigilo i tuoi passi, le tue parole, il muovere delle tue pupille, i tuoi più piccoli atti, acciò la mia Volontà abbia la sua vita, il suo posto.

Noi non badiamo se l’atto sia naturale o spirituale, se sia grande o piccolo, ma stiamo attenti a guardare se tutto è nostro, se il nostro Volere ha fatto sorgere il suo Sole di luce, di santità, di bellezza, d’amore, e Ce ne serviamo anche dei piccoli atti di essa per formare i nostri portenti più prodigiosi, i quali formano le scene più belle per tenerci divertiti. Non fu sul nulla che formammo le meraviglie, l’incanto di tutta la Creazione? Non fu sul nulla che formammo tante armonie, fino la nostra immagine che Ci somiglia, nella creazione dell’uomo? Figlia mia, se la creatura dovea darci ciò che solo è spirituale, poco poteva darci; invece col darci anche i suoi piccoli atti naturali, può darci sempre, stiamo in continui rapporti, l’unione tra Noi ed essa non si spezza mai; molto più che le cose piccole sono sempre fra le mani, alla portata dei piccoli e dei grandi, degli ignoranti e dei dotti: il respirare, il muoversi, servire se stessi nelle cose personali è di tutti, e non cessano mai, e [questo] fatto per amarci, per far formare la vita della Divina Volontà in essi, è il nostro trionfo, la nostra vittoria e lo scopo per cui l’abbiamo creato. Vedi dunque com’è facile il vivere nel nostro Volere: [la creatura] non deve fare cose nuove, ma quello che fa, cioè svolgere la sua vita, come [glie]l’abbiamo data, nella nostra Volontà”.

[…] “Come il sole ogni giorno semina luce, calore, dolcezza, profumi, colore, fecondità, diversità di gusti, e con ciò abbellisce tutta la terra […] così [per] chi vive nella mia Volontà, superando Essa in modo insuperabile la semina che fa il sole, semina, sopra di chi vive in Essa, luce, amore, varietà di bellezza, santità, dando a ciascun seme la fecondità divina. Ed oh, com’è bello vedere questa creatura abbellita, fecondata dalla nostra semina divina! Come resta speciosa, da formare l’incanto alle nostre pupille divine!

[…] L’anima per ricevere la semina della mia Volontà deve vivere in Essa, deve stare sempre unita, con sommo accordo, deve farsi plasmare per ricevere la nuova vita che [la mia Volontà] vuol dare, altrimenti [la mia Volontà] […] non semina, e la creatura resta sterile, senza bellezza, sotto le tenebre della sua volontà umana.

Ecco, perciò voglio l’anima a vivere nel mio Volere, non solo per seminare, ma per fare che la mia semina non vada perduta, facendomi Io stesso Coltivatore per poter produrre le più svariate bellezze”.

(E Luisa scrive ancora:)

Poi ha soggiunto con più tenerezza d’amore: “Figlia mia buona, il mio Amore vuole sempre più vincolarsi colla creatura, e quante più Verità manifesta sulla mia Volontà, tanti più vincoli d’unione metto tra Dio ed essa; e come manifesta le Verità, così prepara lo sposalizio tra Dio e l’anima, e quanto più manifesta, tanto più con pompa e con sfarzo verrà fatto lo sposalizio. Vuoi sapere? Le mie Verità serviranno come dote per potersi sposare con Dio; Lo faranno conoscere Chi è Colui che si abbassa, e che solo il suo amore Lo induce fino a vincolarsi col nodo di sposalizio. Le mie Verità toccano e ritoccano la creatura, la plasmano, le formano la nuova vita, le restituiscono ed abbelliscono la nostra immagine e somiglianza, [come] quando da Noi fu creata; [e il Creatore] le imprime il suo bacio d’unione inseparabile.

Una nostra Verità può formare un mare di prodigi e di creazioni divine in chi ha il bene d’ascoltarla; essa può cambiare un mondo intero, da perverso in buono e santo, perché è una vita nostra che viene esposta a bene di tutti e un nuovo Sole che facciamo sorgere nelle intelligenze create, il quale a via di luce e di calore si farà conoscere, per trasformare in luce e calore chi ha il bene d’ascoltarla. Perciò occultare una Verità che Noi con tanto amore usciamo fuori dal nostro Seno paterno, è il più gran delitto, e priva le umane generazioni del bene più grande.

Oltre di ciò, chi vive nel nostro Volere, sposandosi con Noi forma la festa a tutti i Santi: tutti prendono parte alle nozze divine, ed in virtù di questa [anima] hanno una festa tutta propria in Cielo e un’altra in terra. Ogni atto che fa la creatura che vive nel nostro Volere è una festa ed una mensa che bandisce alle Regioni Celesti, ed i Santi la ricambiano con nuovi doni e l’impetrano da Dio che le manifesti altre Verità per allargare sempre più i confini della dote che Dio le ha dato”.

dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta

Nessun commento:

Posta un commento