mercoledì 15 settembre 2021

La Battaglia Finale del Diavolo - Bertone contro Benedetto

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Questo libro ha introdotto la tesi di una “Linea del Partito” su Fatima  da parte del Vaticano, che sarebbe dettata dal Segretario di Stato e  alla quale persino Papa Giovanni Paolo II si era dovuto adeguare, e  cioè che il Messaggio di Fatima fa ormai parte del passato, che il Terzo  Segreto deve essere interpretato come un semplice racconto di eventi  passati (che dovrebbero culminare con il tentato omicidio del 1981)  e che le sue richieste – tipicamente Cattoliche – di consacrazione e  conversione della Russia devono essere “riviste” perché si confacciano  al “nuovo orientamento” della Chiesa. Questo nuovo orientamento  prevede “l’ecumenismo”, il “dialogo” e la diplomazia Vaticana, incluso  quell’Accordo Vaticano-Mosca grazie al quale il Concilio Vaticano II ha  osservato (come fa anche l’attuale apparato Vaticano) un vergognoso  silenzio di fronte alle persecuzioni Comuniste contro la Chiesa. 

Abbiamo anche spiegato come alcune figure chiave, dietro  all’implementazione di questa Linea del Partito, abbiano per così dire  “lasciato la scena del crimine” dopo la stesura della prima edizione di  questo libro: l’ex Segretario di Stato, Cardinale Angelo Sodano; l’ex  capo della Congregazione per il Clero, Cardinale Castrillòn Hoyos;  e ovviamente l’ex Cardinale Ratzinger, che è adesso Papa Benedetto  XVI. Come ha dimostrato il precedente capitolo nei minimi dettagli,  un’altra figura chiave rimane invece coinvolta in prima linea nella  perpetuazione di questa Linea del Partito: l’attuale Segretario di Stato  Vaticano, Cardinale Bertone. Come è ormai ovvio, grazie alle prove  raccolte nel Capitolo 14, il Cardinale Bertone persevera nel sostenere -  in modo persino più vigoroso rispetto al suo predecessore - questa Linea  del Partito, malgrado le devastanti rivelazioni del 2006-2007 l’abbiano  smascherata come una vera e propria frode ai danni della Chiesa, come  lo stesso Socci (conoscente e collaboratore personale del Cardinale) fu  costretto ad ammettere. 

Durante questi anni, l’ex Cardinale Ratzinger ha cambiato alcune  delle sue precedenti opinioni “revisioniste” in merito a Fatima – molte  delle quali erano probabilmente dettate dalla Linea del Partito. Dopo  essere stato eletto Papa, l’ex Cardinale Ratzinger: 

•  Ha cambiato la sua opinione, da lui espressa nel proprio commento  teologico al Messaggio di Fatima pubblicata insieme all’MDF nel  2000, secondo la quale il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria  avvenne 2000 anni fa, quando Maria accettò di divenire la Madre di  Dio. Oggi, Papa Benedetto parla di quel Trionfo come di un evento  futuro, e dichiara: “Che così avvenga!”

Ha quindi abbandonato (anche se implicitamente) la sua precedente  opinione, da lui espressa nell’introduzione al MDF, secondo la quale  Fatima “appartiene al passato” e che la pubblicazione della visione  del “vescovo vestito di bianco” il 26 giugno 2000 “chiude un tratto di  storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e di iniquità”  – un’evidente falsità, ideata allo scopo di far addormentare i fedeli  dinanzi ad un grave pericolo.

•  Ha abbandonato la sua opinione, anch’essa espressa nel MDF,  secondo la quale il Cuore Immacolato è simile al cuore di qualsiasi  individuo che si avvicina al Signore. Oggi Papa Benedetto dichiara  che il Cuore Immacolato è tra quelli degli l’uomini il Cuore più vicino  a quello di Gesù. Egli non pone più le parole “Cuore Immacolato” tra  virgolette e in minuscolo, come invece aveva fatto nel MDF. 

•  Ha abbandonato le tesi che risultano implicite nel momento in cui  si definisce Edouard Dhanis un “eminente conoscitore” di Fatima  – Dhanis ha contestato tutto ciò che Suor Lucia aveva affermato  riguardo alla consacrazione e alla conversione della Russia,  definendole invenzioni della religiosa. Oggi, Papa Benedetto afferma  che il Messaggio di Fatima è “il più importante messaggio profetico  del 20° Secolo.”

•  Ha ammesso che la Chiesa è nel mezzo di una terribile crisi di fede e  di disciplina, che era stata predetta senza dubbio nella parte del Terzo  Segreto composta da 25 righe di testo, come affermato dal Cardinale  Ottaviani, e che anche il Papa ha letto. Papa Benedetto, a differenza  dei suoi immediati predecessori, non parla di “rinnovamento” o di  “primavera” del Vaticano II, ma di un vero disastro ecclesiastico dalle  proporzioni senza precedenti. 

Alla luce delle azioni e delle parole del Papa, la divergenza che si è  andata a creare tra Papa Benedetto XVI ed il Cardinal Bertone e la sua  Linea del Partito su Fatima è ormai così drammatica, che per descrivere  questa situazione non è lontano dalla verità parlare di “Bertone contro  Benedetto”. 

È evidente, inoltre, che l’ex Cardinale Ratzinger - proprio perché  ha potuto leggere il Terzo Segreto nella sua integralità, fornendo nel  1984 alcuni indizi fondamentali sui suoi contenuti - è oggi un Papa che  cerca di introdurre (anche se parzialmente) un “cambio di rotta” nel  panorama ecclesiastico, che sembrerebbe ideato al fine di affrontare  proprio ciò di cui parla la parte non pubblicata del Terzo Segreto: un  collasso apocalittico della fede e della disciplina all’interno della Chiesa,  che porterebbe a quello che lo stesso Papa ha definito (nel settembre  2009) un “ambiente ecclesiale secolarizzato” e “un deserto senza Dio.”  Abbiamo visto che questo tentativo di cambiare rotta, da parte del Papa,  prevede la storica “Liberazione” della Messa in Latino, la remissione  della “scomunica” ai vescovi della Società di San Pio X ed il suo invito ai rappresentanti della Società, un fatto davvero eccezionale, affinché  si impegnino col Vaticano in “discussioni teologiche” sulle enormi  problematiche causate dai testi del Vaticano II (discussioni che hanno  avuto inizio il 26 ottobre 2009).

Il Cardinale Bertone, d’altro canto, persevera come prima  nell’inseguire incessantemente la “saggezza” mondana di una burocrazia  Vaticana che desidera farla finita con Fatima una volta per tutte. Nel  Capitolo 14 abbiamo discusso di come le rivelazioni del biennio 20062007 abbiano smascherato la Linea del Partito come una semplice rete  di menzogne. Ricorderemo adesso tre tra queste bugie più evidenti che  Bertone ha insistito nello spacciare per vere, negli ultimi anni, malgrado  prove decisive le smascherassero come palesemente false: 

•  Suor Lucia avrebbe “confessato” al Cardinale che la Madonna di  Fatima non le aveva mai detto niente sul collegamento tra il Terzo  Segreto e l’anno 1960, quando è stato lo stesso Bertone a mostrare  alle telecamere due buste (preparate chiaramente per contenere due  testi differenti dello stesso Segreto), su ciascuna delle quali Suor  Lucia aveva scritto che “per ordine espresso della Madonna” i suoi  contenuti non dovevano essere rivelati fino a quell’anno. Questa  menzogna, da sola, priva il Cardinale Bertone di qualsiasi credibilità.

•  Il “plico Capovilla”, mai mostrato in pubblico da Bertone, e il “plico  Bertone” sarebbero la stessa cosa. È lo stesso Bertone ad aver fatto  testimoniare in televisione l’Arcivescovo Capovilla, secondo cui sulla  parte esterna del “plico Capovilla” (che contiene un testo del Segreto  ed era custodito nell’appartamento del Papa) c’erano le parole scritte  da lui stesso (Capovilla), una lista dei nomi dei prelati che avevano  letto i suoi contenuti e le parole dettate all’Arcivescovo da Papa  Giovanni XXIII “lascio ad altri commentare o decidere”. C’è bisogno  di un’audacia senza paragoni perché Bertone possa affermare con  candore che ciò che non ha mai fatto vedere in pubblico sia in realtà  quello che ha mostrato alle telecamere durante Porta a Porta, che  invece non reca alcuna scritta da parte di Capovilla. Bertone, tuttavia,  continua ad insistere in questa bugia, malgrado sia stata smascherata  come tale ormai da tempo. 

•  La pubblicazione della visione del 26 giugno 2000 “chiude un  tratto di storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e di  iniquità.” Gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, le guerre in  Iraq e in Afghanistan, l’ascesa di una Russia neo-Stalinista e flagellata  dall’aborto, una nuova alleanza militare tra Cina e Russia, la crisi  economica mondiale del 2008-2009 (provocata proprio dall’avidità)  e la continua discesa del mondo intero in una spirale sempre più  grave di depravazione morale, rendono quell’affermazione ridicola  e tragica al tempo stesso. Eppure, il Cardinale continua a sostenere  una simile falsità. 

Rimandiamo il lettore alle pagine precedenti per i dettagli di queste  menzogne che costituiscono la Linea del Partito su Fatima e che sono  servite, ovviamente, ad alimentare la Grande Bugia, secondo la quale  Fatima “appartiene al passato” e che le sue profezie non ci riguardano  più. 

Il Cardinale Bertone insiste nel raccontare questa Grande Bugia  – nonché quelle minori che servono ai suoi scopi – malgrado la sua  versione degli eventi sia stata confutata pubblicamente dai clamorosi  risultati ottenuti da Socci e da altri Cattolici, alle cui legittime obiezioni  Bertone non è mai riuscito a replicare, anche se fa finta (e con gran  dispiego di mezzi) di averlo fatto. Riprendiamo i fatti principali che  abbiamo esaminato nelle pagine precedenti, che danno un’idea della  tenacia con cui il Cardinale si sta aggrappando alla sua testimonianza,  ormai del tutto priva di credibilità: 

•  Il 22 novembre 2006 Antonio Socci pubblica la sua inchiesta sul  Terzo Segreto dagli esiti devastanti: la testimonianza dell’Arcivescovo  Capovilla, da lui riportata, dimostra che esistono due testi e due buste  (il “plico Capovilla” e il “plico Bertone") riguardanti il Terzo Segreto.  Lo stesso Papa Benedetto XVI invia a Socci una nota personale di  riconoscimento e ringraziamento per il suo libro, malgrado Socci  abbia accusato personalmente il Cardinal Bertone di aver occultato il  secondo testo del Segreto.

•  Di fronte a queste accuse gravissime, Bertone non solo non si tira  indietro ma pubblica un proprio libro il 10 maggio 2007, nel quale  attacca Socci ma non riesce a rispondere a nessuna delle domande  sollevate dal giornalista. 

•  Il 12 maggio 2007 Socci risponde pubblicamente al Cardinale,  dimostrando come Bertone abbia in realtà evitato di rispondere a  tutte le argomentazioni portate avanti dal giornalista. L’unica risposta  di Bertone è il silenzio. 

•  Il 31 maggio 2007, tuttavia, Bertone appare a Porta a Porta per  attaccare Socci una seconda volta, di nuovo senza rispondere  ad alcuna delle domande del giornalista. Al contrario, durante  quella trasmissione televisiva Bertone non solo non fornisce alcun  chiarimento alle prove accusatorie portate da Socci, ma rivela  inavvertitamente nuove e devastanti prove che contraddicono le sue  precedenti posizioni. Tra queste nuove ed improvvide ammissioni vi  sono la prova dell’esistenza di due buste sigillate pertinenti al Terzo  Segreto, ciascuna delle quali reca su di sé l’ordine della Madonna  per il quale esse non dovevano essere aperte prima del 1960, e  l’ammissione di Bertone secondo il quale il Cardinale Ottaviani aveva  testimoniato “categoricamente” sull’esistenza di un testo del Terzo  Segreto composto da un singolo foglio e scritto su 25 righe. 

•  Il 2 giugno 2007 Socci risponde pubblicamente all’apparizione di Bertone a Porta a Porta, dimostrando come quella partecipazione  televisiva non abbia fatto altro che confermare le sue tesi, e cioè che il Cardinal Bertone sta effettivamente nascondendo il secondo testo  del Terzo Segreto. Ancora una volta, la risposta di Bertone a queste  osservazioni è un assoluto silenzio. 

•  Il 21 settembre 2007, dopo che la sua posizione si è fatta insostenibile,  Bertone organizza una propria trasmissione televisiva, durante la quale  non solo non risponde (ancora una volta!) a nessuna delle domande  sollevate da Socci - e adesso anche dalle rivelazioni improvvide fatte  dello stesso Cardinale pochi mesi prima - ma mostra al pubblico  un’intervista televisiva, pesantemente editata, all’Arcivescovo  Capovilla, durante la quale l’Arcivescovo in persona conferma l’esistenza  di quella stessa busta (il “plico Capovilla”) che Bertone si è fino ad oggi  rifiutato di mostrare in pubblico. Malgrado tutto ciò, Bertone continua  audacemente ad affermare di aver pubblicato tutto il contenuto del  Terzo Segreto: una menzogna smentita dai fatti. 

•  Prima dell’inizio della trasmissione del 21 settembre 2007, Socci  viene cacciato fuori dall’edificio da cui stava per andare in onda,  in modo che non potesse porre alcuna domanda a Bertone. Socci,  tuttavia, riesce a far sentire a diversi giornalisti presenti quel giorno  una registrazione audio dell’intervista all’Arcivescovo Capovilla, in  cui si sente il prelato mentre ammette chiaramente che esiste “un  allegato” al testo della visione del “vescovo vestito di bianco”. Questo  allegato non è mai stato pubblicato e probabilmente contiene le  parole della Madonna che spiegano la visione. Malgrado la stampa  Italiana riporti chiaramente questa rivelazione, il giorno dopo,  Bertone continua a non rispondere e pertanto non nega – cosa assai  sospetta e rivelatrice - l’esistenza di un “allegato” al testo della visione e non ancora pubblicato. 

•  Nel luglio 2008 esce la traduzione in italiano di un libro scritto  dall’avvocato e saggista Cattolico Christopher A. Ferrara (l’originale  in inglese era stato pubblicato qualche mese prima), dove vengono  raccolte tutte le prove e analizzati tutti gli sviluppi summenzionati, e  molti altri ancora, che dimostrano senza ombra di dubbi che il Cardinale  Bertone non sta dicendo la verità sul Terzo Segreto. Malgrado il libro  di Ferrara venga tradotto in italiano e distribuito in Italia, il Cardinale  Bertone non fornisce alcuna risposta, se non lamentandosi in privato  del libro con una lettera indirizzata ad un sacerdote, senza peraltro  rispondere a nessuno dei punti sollevati da quel libro. Si tratta dello  stesso, assordante silenzio che il Cardinale Bertone ha mantenuto in  merito alle domande sollevate dal libro di Socci. 

Per riassumere, il Cardinale Bertone è ormai un testimone  completamente screditato che insiste caparbiamente a difendere la  propria testimonianza, anche dopo che questa è stata privata di qualsiasi credibilità. Egli rappresenta quindi un problema ancora più grande, per  la Chiesa, rispetto al suo predecessore alla guida della Segreteria di  Stato. Perché Bertone non è solo pronto a difendere la Linea del Partito,  ma ormai anche la propria reputazione, danneggiata oltremodo da uno  scandalo pubblico nel quale uno dei più famosi giornalisti Cattolici  d’Italia, Socci, lo ha accusato di tenere nascoste le parole della Madre  di Dio. Ecco il motivo per cui Bertone si è impegnato in una furiosa  campagna di pubbliche relazioni a difesa della sua testimonianza ormai  screditata, che lo ha visto pubblicare un libro e partecipare a ben due  trasmissioni televisive, solo per vedere confermata l’indifendibilità della  sua versione. Eppure Bertone continua a puntare i piedi, rifiutandosi di  ammettere le ovvie implicazioni dovute alle sue involontarie rivelazioni  e ammissioni. Egli si è quindi trasformato in un ostacolo pesantissimo  all’obbedienza della Chiesa nei confronti del Messaggio di Fatima.  Stiamo parlando di un singolo burocrate Vaticano che sta mettendo a  repentaglio la Chiesa ed il mondo intero per il proprio orgoglio personale.  Ora, nel 2000 Bertone era un sottoposto del Cardinale Ratzinger, in  quanto Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, e sia  lui che Ratzinger stavano portando avanti la Linea del Partito secondo  i dettami dell’allora Segretario di Stato Sodano. In quelle circostanze, è  lecito pensare che il Cardinale Ratzinger potesse ritenere affidabile la  testimonianza dell’allora Arcivescovo Bertone, inviato nell’aprile 2000 da  Sodano ad intervistare Lucia, in vista dell’imminente pubblicazione della  visione del “Vescovo vestito di bianco”. Allo stesso modo, nel novembre  2001, il Cardinale Ratzinger continuava a credere alla testimonianza  dell’Arcivescovo Bertone in merito a quell’infame “intervista”, della quale  – su oltre due ore di conversazioni non registrate con la veggente - Bertone  aveva pubblicato solo 9 parole attribuite a Suor Lucia sul Terzo Segreto!  Forse, all’epoca, il Cardinale Ratzinger sentiva di non aver altra scelta  se non quella di seguire la testimonianza dell’Arcivescovo Bertone ed i  dettami del Cardinale Sodano, allora Segretario di Stato, come sembrano  suggerire i tanti deferenti accenni del Cardinale alla “interpretazione di  Sodano” sulla visione, che si possono leggere nel commento teologico di  Ratzinger nel MDF (un compito, quello dell’interpretazione del Segreto,  per il quale tra l’altro Sodano non possedeva assolutamente alcuna  autorità o competenza, ma che il Segretario di Stato del Vaticano si era  semplicemente arrogato a sé). 

Come abbiamo suggerito precedentemente, fu forse per via della  “soluzione di compromesso” ipotizzata da Socci, se nel 2000 l’allora  Cardinale Ratzinger si sentì giustificato ad adottare una riserva  mentale riguardo al testo di 25 righe, ancora nascosto e che contiene  indubbiamente le parole della Vergine a spiegazione della visione. Nel  portare avanti quella “soluzione di compromesso”, potrebbe essere stato  deciso che durante le “interviste” a Lucia condotte da Bertone (e che,  in modo assai conveniente per il Cardinale, non erano state registrate)  questi avrebbe ottenuto “l’assenso” di Lucia - cioè l’accettazione sottomessa, o perlomeno una sua non obiezione, da parte di quella  obbediente suora di clausura – alla proposizione secondo cui il testo  non pubblicato poteva essere “non autentico”. A Papa Giovanni Paolo  II sarebbe stato permesso quindi di rivelare solamente la sostanza del  testo “contestato”, attraverso i suoi riferimenti apocalittici alla “coda  del Drago”, durante la sua omelia del 13 maggio 2000 a Fatima. Quelle  velate ammissioni, insieme alla visione del “Vescovo vestito di bianco”,  sarebbero state presentate come “l’intero” Terzo Segreto, senza alcun  palese travisamento, proprio come suggerito da Socci. 

Ma a parte queste ipotesi speculative, è un fatto che sin d’allora  il Cardinale Ratzinger è diventato nel frattempo il Papa, e che sin  dalla sua elezione sono emerse prove schiaccianti che rendono oramai  oggettivamente impossibile credere alla testimonianza di Bertone.  Anche i drastici cambiamenti d’opinione avuto dal Papa dopo la sua  elezione, indicano che Benedetto XVI sa bene che il Terzo Segreto  contiene proprio quegli avvertimenti profetici che non abbiamo ancora  potuto leggere. C’è poi l’importante nota indirizzata dal Pontefice a  Socci, con la quale lo ringrazia per aver dato alle stampe un libro che  accusa apertamente il Segretario di Stato del Vaticano di nascondere  deliberatamente una parte del Terzo Segreto. Si può stare certi che se  Socci avesse accusato ingiustamente Bertone di un simile misfatto, il  Papa glielo avrebbe detto con chiarezza e gli avrebbe intimato di ritirare  le sue accuse per far cessare lo scandalo. 

È chiaro quindi che il Papa sa di non poter difendere pubblicamente  la versione dei fatti fornita dal Cardinale Bertone, semplicemente  perché questa non corrisponde alla verità. Tuttavia il Santo Padre, per  colpa di decisioni compiute prima che diventasse Papa, si trova dinanzi  ad un dilemma: quel testo che non ancora pubblicato è stato tuttavia  “rivelato” in modo velato da Giovanni Paolo II, a Fatima, ma questo è  accaduto grazie alla “soluzione di compromesso”, cosa che implicava  una rivelazione solamente “velata” dei contenuti del testo mancante, un  testo che i Cardinali Bertone e Sodano, nonché tutto lo schieramento  che in Vaticano è contrario a Fatima, hanno definito come “discutibile” o  addirittura “non autentico”. Come potrebbe ora il Papa rivelarlo, senza  rischiare una vera e propria rottura all’interno del Vaticano? 

Eppure egli deve rivelarlo. Come scrisse Socci il 2 giugno 2007,  dopo la partecipazione di Bertone a Porta a Porta, il Papa in persona “ha  aperto la strada verso la verità” affermando, proprio in quella lettera che  Bertone aveva incluso nel suo libro, che “le parole autentiche della terza  parte del Segreto sono state pubblicate,” il che “implica chiaramente  che esistono parole del Segreto considerate ‘non autentiche’. Coraggio,  allora: pubblichiamolo tutto. ‘La verità vi renderà liberi.’”433

La verità ci renderà liberi. Al Segretario di Stato del Vaticano non  deve più essere permesso di ostacolare la rivelazione del Segreto:  Benedetto XVI è il Sommo Pontefice e Bertone è solo un suo sottoposto.  È giunto il momento in cui il Papa ponga fine al predominio del  Segretario di Stato sulla vicenda di Fatima e cancelli i danni recati da  Bertone e Sodano a causa delle loro azioni ingannevoli e sconsiderate.  Solo il Santo Padre è nella posizione di porre rimedio a questa grave  ingiustizia, immediatamente. Oltre a rivelare integralmente il Terzo  Segreto e a compiere la Consacrazione della Russia, attesa da troppi  anni, questo rimedio dovrebbe includere la ritrattazione pubblica della  Linea del Partito e delle sue ovvie menzogne, da parte di Bertone,  oppure la sua rimozione dall’incarico di Segretario di Stato, per il bene  della Chiesa e di tutta l’umanità. Siamo costretti a chiedere tutto questo,  nella Petizione al Santo Padre con la quale ha termine il nostro libro. 



Angelo Cardinal Sodano (a sinistra). Ex Segretario di Stato del  Vaticano, ha “gestito” la rivelazione della visione del “Vescovo  vestito di bianco” nel 2000, la cui insostenibile “interpretazione”,  che vorrebbe in tale visione l’anticipazione del tentato omicidio del  1981 alla vita di Giovanni Paolo II, è stata largamente rifiutata dai  fedeli. L’”interpretazione” di Sodano è stata citata non meno di quattro  volte nel commento teologico del Vaticano alla Visione, Il Messaggio di  Fatima, pubblicato insieme alla visione il 26 giugno 2000. Ma quale  autorità teologica può avere mai il Segretario di Stato del Vaticano  nell’”interpretare” un Messaggio consegnato alla Chiesa e al mondo  intero dalla Madre di Dio, nel lontano 1917? Qui possiamo vedere  all’opera la “diplomazia” vaticana, che si è appropriata ingiustamente  del Messaggio di Fatima al fine di salvaguardare mere e fallaci iniziative  umane, quali il “dialogo”, “l’ecumenismo” e la “Ostpolitik”. 
Tarcisio Cardinal Bertone (al centro). Succeduto al Cardinal  Bertone come Segretario di Stato, quand’era ancora Arcivescovo ha  rivestito la carica di Segretario della Congregazione per la Dottrina  della Fede (e in quel ruolo ha contribuito alla pubblicazione del Messaggio di Fatima). Le azioni di Bertone, tra le quali una serie di  improvvide ammissioni e rivelazioni - compiute tra il 2000 ed il 2009  - in merito all’occultamento di un testo non ancora pubblicato del  Terzo Segreto, che contiene senza dubbio le parole della Vergine a  spiegazione della visione pubblicata, sono al centro dell’indagine  approfondita che abbiamo svolto in questo libro. 
Giuseppe De Carli (a destra). Il vaticanista che è stato strumentale  al fine di quest’occultamento, grazie alle sue domande a Bertone,  inoffensive e servili, e alla sua difesa prevenuta nei confronti dello  stesso Cardinale. È stato de Carli, in qualità di giornalista privato  inviato da Bertone, ad aver condotto un’intervista pesantemente  editata nei confronti dell’Arcivescovo Capovilla, testimone oculare  dell’esistenza di un secondo testo del Terzo Segreto, custodito  nell’appartamento del Papa. In quell’intervista, usando domande  guidate, De Carli ha cercato di indurre l’Arcivescovo a cambiare la sua  testimonianza sull’esistenza di un testo non pubblicato del Segreto.  Non solo questo tentativo non ha avuto successo, ma al contrario  l’Arcivescovo ha confermato che il “plico Capovilla”, contenente quel  testo, esiste davvero. Ciò nonostante, questo plico non è mai stato  mostrato in pubblico da Bertone o Sodano.


Padre Gruner pone delle domande a De Carli sul testo del Terzo Segreto  scritto da Suor Lucia. Padre Gruner sottolinea a De Carli la differenza  tra la parola “foglio”, al singolare, e la parola “fogli”, al plurale. De Carli  concorda. Padre Gruner allora fa notare al giornalista che nel libro di De  Carli e Bertone si afferma che Suor Lucia avrebbe detto d’aver scritto il  Terzo Segreto su dei fogli di carta, al plurale, ed il fatto che il Cardinale 
Bertone fino ad oggi ha solo mostrato un singolo foglio di carta. De Carli  concorda, ma afferma che nella nuova edizione del loro libro le parole di  Suor Lucia vengono riportate diversamente, e che lei ha affermato d’aver  scritto il Segreto su di un unico foglio di carta. 
Ma va fatto notare che nella Prefazione alla nuova edizione del libro del  Cardinale Bertone, scritta da Papa Benedetto XVI, il Santo Padre afferma  che Suor Lucia aveva scritto il Segreto su dei fogli! Il Papa in persona,  pertanto, conferma che Suor Lucia aveva scritto il Segreto su dei fogli di  carta, e non su un foglio singolo. È quindi grazie ad una frase scritta da  Papa Benedetto XVI in persona che sappiamo oramai con certezza che  esiste un testo mancante del Terzo Segreto. 

Padre Paul Kramer


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