venerdì 17 settembre 2021

La Chiesa è adesso come moribonda, ma quando s’innalzerà la Croce risorgerà coraggiosa e splendente, confondendo e mettendo in fuga i nemici

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA


La Chiesa è adesso come moribonda, ma quando s’innalzerà la Croce risorgerà coraggiosa e splendente, confondendo e mettendo in fuga i nemici: 

Questa mattina il mio adorabile Gesù si faceva vedere unito col Santo Padre e pareva  che gli dicesse: “Le cose fin qui sofferte non solo altro che tutto ciò che Io passai dal  principio della mia Passione fino a quando fui condannato a morte. Figlio mio, non ti  resta altro che portare la croce al Calvario”.  

E mentre ciò diceva, pareva che Gesù benedetto prendesse la croce e la metteva sulle  spalle del Santo Padre, aiutandolo Lui stesso a portarla.  

Ora, mentre ciò faceva, ha soggiunto: “La mia Chiesa pare che stia come moribonda, specie riguardo alle condizioni sociali, e con ansia aspettano il grido di morte.  Ma coraggio, figlio mio; dopo che sarai giunto sul monte, all’innalzarsi che si farà  della croce, tutti si scuoteranno e la Chiesa deporrà l’aspetto di moribonda e riacquisterà il suo pieno vigore. La sola croce sarà il mezzo, e come solo la croce fu  l’unico mezzo per riempire il vuoto che il peccato aveva fatto e per unire l’abisso di  distanza infinita che c’era tra Dio e l’uomo, così in questi tempi la sola croce farà  innalzare la fronte della mia Chiesa coraggiosa e risplendente, per confondere e  mettere in fuga i nemici”. 

Detto ciò è scomparso e poco dopo è ritornato il mio diletto Gesù, tutto afflitto,  riprendendo il suo dire: “Figlia mia, quanto mi duole la società presente! Sono mie  membra e non posso fare a meno di amarli. Succede a Me come a quel tale che  avesse un braccio o una mano infetta e piagata; la odia egli forse? La aborrisce? Ah,  no, anzi le prodiga tutte le cure, chissà quanto spende per vedersi guarito, e per lui è  causa di far dolorare tutto il corpo, di tenerlo oppresso, afflitto, fino a tanto che non  giunge ad ottenere l’intento di vedersi guarito. Tale è la mia condizione: vedo le mie  membra infette, piagate, e vi sento dolore e pena, e per questo mi sento più tirato ad  amarle. Oh, come è ben diverso l’amor mio da quello delle creature! Io sono costretto ad amarle perché cosa mia, ma loro non mi amano come cosa loro, e se mi amano,  mi amano per il loro proprio bene”.  (Vol. 4°, 02.09.1901) 

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