domenica 12 settembre 2021

LA ROVINA DELLA CITTÀ DI ROMA

 


Umiltà di Daniele. 

1. Cerchiamo di penetrare il senso della prima lettura sul santo  profeta Daniele lì dove lo abbiamo sentito pregare e lo abbiamo  ammirato sentendolo confessare non solo i peccati del popolo ma  anche i suoi propri. Le sue erano parole di preghiera ma anche di  confessione. Diceva: Pregando e confessando i peccati miei e quelli  del mio popolo al Signore Dio mio 1. Dopo questa preghiera chi  potrebbe dichiararsi senza colpa dato che perfino Daniele fa  confessione di propri peccati? A un orgoglioso una volta Ezechiele  disse: Sei forse più sapiente di Daniele? 2 La Scrittura pose questo  Daniele anche fra i santi uomini nei quali sono adombrate le tre  categorie umane che il Signore fa capire che salverà quando si  abbatterà una grande tribolazione sul genere umano. Ha detto che  nessuno da quella tribolazione scamperà tranne Noè, Daniele e  Giobbe 3. E` chiaro che in questi tre personaggi, come ho detto, Dio  adombra tre categorie di uomini. Infatti quei tre grandi morirono e  le loro anime sono presso Dio, mentre i loro corpi si sono dissolti  nella terra. Essi sono ormai alla destra di Dio e non possono più  temere alcuna tribolazione da cui abbiano a chiedere di essere  liberati in questo mondo. Come si spiega dunque che Noè, Daniele  e Giobbe saranno liberati da quella tribolazione? Quando Ezechiele  diceva queste cose, solo Daniele forse era ancora vivo. Noè e  Giobbe erano morti e affiancati ai Padri nel sonno della morte.  Come poteva porsi per loro il problema di venir liberati da una  imminente tribolazione, se erano già stati liberati dalla vita  mortale? Ma in Noè sono raffigurate le autorità buone, coloro che  guidano e governano la Chiesa, come Noè governava l'arca del  diluvio. In Daniele sono adombrati tutti i santi che vivono nella  continenza. In Giobbe tutti i coniugati che vivono onestamente. Dio infatti libera dalla tribolazione annunciata queste tre categorie di  uomini. Tuttavia Daniele è posto sopra gli altri due e da ciò appare  evidente che lui solo meritò di essere nominato. E, ciononostante,  egli confessa i suoi peccati. Di fronte a Daniele che confessa i suoi  peccati come possono non essere presi da timore i superbi, non  sgonfiarsi i vanagloriosi, non trovare il freno dell'umiltà gli  orgogliosi e i presuntuosi? Chi può vantarsi di avere il cuore puro o  chi può vantarsi di essere esente da peccato? 4 

2. 1. E poi gli uomini si meravigliano (e magari solo si  meravigliassero e non giungessero alla bestemmia!) quando il  Signore castiga il genere umano e lo colpisce con le punizioni di un  pio emendamento, esercitando prima del giudizio finale il rimedio di  una correzione. Spesso manda afflizioni, dettate da misericordia,  senza fare una scelta di quelli che mette alla prova. Il fatto è che  non vuol trovare nessuno da condannare. Colpisce indistintamente  ingiusti e giusti 5, per quanto chi può considerarsi giusto, se anche  Daniele fa confessione dei propri peccati? 

Sant'Agostino

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