L’incontro con il Patriarca Albino Luciani, il futuro Papa Giovanni Paolo I
Don Guido aveva capito che il riconoscimento delle rivelazioni, seguendo la via gerarchica, gli era precluso.
Nel frattempo mons. Albino Luciani, suo ex-compagno di Seminario e già Vescovo di Vittorio Veneto, era stato nominato Patriarca di Venezia, per cui era diventato suo Superiore e Superiore anche del suo Vescovo.
Veramente affranto per tanta chiusura e dopo tante esitazioni per rispetto al suo Vescovo, don Guido decise di scrivere al Patriarca che, come sappiamo, aveva condiviso con lui le predizioni, fatte ad entrambi da Padre Matteo Crawley nel lontano 1928, in cui al giovane Albino era stato predetto che “sarebbe salito ai più alti gradi della gerarchia ecclesiastica” e al chierico Guido che “da anziano il Signore gli avrebbe rivelato i passi oscuri della Genesi Biblica”. Così don Guido gli raccontò, con una breve relazione, le rivelazioni avute dal Signore.
Gli spiegò tra l’altro che “Dio fu Padre e Madre per il primo Uomo” non solo spiritualmente ma anche fisicamente, perché creò nel seno di una femmina preumana sia il gamete maschile, e così Dio gli fu Padre, sia il gamete femminile, e così Dio gli fu Madre, formando la cellula germinativa del primo Uomo; mentre, per la creazione della prima Donna, Dio le fu solo Madre, poiché le fu padre l’Uomo stesso generando, ‘in similitudine naturae’, nel sonno come dice la Bibbia.
Il particolare legame che univa don Guido al Patriarca, poiché per entrambi quelle predizioni si erano realizzate, gli dava la certezza di essere creduto.
Il Patriarca infatti gli rispose affettuosamente. Tuttavia lo invitò al riserbo poiché, fin tanto che tali rivelazioni non fossero state approvate dalle competenti autorità ecclesiastiche, ossia dal suo Vescovo, esse mantenevano il carattere di rivelazioni private. Intanto il Patriarca Luciani cominciò a dire pubblicamente che “Dio per l’uomo è Padre e Madre”.
Questo intervento poteva essere interpretato come un benevolo e intelligente incoraggiamento al Vescovo di Belluno. Il Patriarca Luciani era infatti molto rispettoso dei ruoli altrui. Ciò nonostante il Vescovo rimase sulle sue posizioni.
Passò ancora qualche tempo finché don Guido s’incontrò con il Patriarca Luciani a Vittorio Veneto dove questi era venuto a guidare un ritiro spirituale di un solo giorno invitato dalla sua affezionata vecchia Diocesi. Alla fine del ritiro, il Patriarca lo avvicinò e lo pregò di trattenersi per parlargli. Ma l’ora era tarda e don Guido, preoccupato di non perdere il treno utile per la coincidenza con l’ultima corriera, gli rispose che sarebbe tornato presto per poter parlare con più calma e corse via.
Intanto il Patriarca fu eletto Papa e non ebbe più l’occasione di rincontrare don Guido. Tuttavia nel suo discorso introduttivo al Soglio Pontificio non esitò a ripetere che “Dio è, per l’uomo, Padre e Madre”, affermazione che diede a molti motivo di riflessione.
Probabilmente il compito di Papa Giovanni Paolo I nei confronti di don Guido e delle rivelazioni da lui ricevute era solo quello di avergli creduto e di testimoniare che le predizioni fatte da Padre Matteo Crawley nel Seminario di Belluno in quel lontano 1928 si erano avverate per entrambi e di accreditarlo come profeta.
Don Guido Bortoluzzi
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