mercoledì 6 ottobre 2021

La Battaglia Finale del Diavolo - Non v’è pace nella Chiesa

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Non v’è pace nella Chiesa

Che dire della pace all’interno della Chiesa stessa? Anche qui, la  Vergine di Fatima ci aveva messi in guardia e anche in questo caso i  Suoi avvertimenti sono stati ignorati da quegli uomini che ci dicono  che il Terzo Segreto di Fatima “appartiene al passato”. Mentre andava  in stampa la prima edizione di questo libro, la corruzione ed il collasso  dell’elemento umano della Chiesa degli ultimi quarant’anni  giungevano  prepotentemente alla ribalta al mondo intero, riempiendo le pagine dei  giornali e facendo sì che la Chiesa venisse profondamente umiliata.  Questo accadeva perché gli ecclesiastici stessi avevano scelto di non  ascoltare il Messaggio di Fatima, che ci aveva dato gli strumenti per  conoscere in anticipo e contrastare l’infiltrazione omosessuale che  ormai infuria senza controllo all’interno del sacerdozio.

Mentre stava per essere ultimata la prima edizione di questo libro,  nel 2000, la stampa cominciò a denunciare lo scandalo della pedofilia  nell’Arcidiocesi di Boston – dove le attività di sacerdoti pedofili erano  state nascoste per decenni dal Cardinale Law. Per paura di essere  considerate responsabili, una diocesi dopo l’altra, in Nord America,  cominciarono a fornire alle autorità investigative le liste di sacerdoti  sospettati di abusi sessuali, dopo che per anni queste cose erano state  tenute nascoste alle vittime e ai familiari, continuando a spostare i  colpevoli da un posto all’altro. Newsweek, National Review e tanti altri  giornali locali e nazionali, titolarono a piena pagina in merito agli abusi  pedofili da parte dei sacerdoti di quelle diocesi. 

Ancor oggi si può solo provare ad immaginare cosa vi sia sotto  la punta di quell’iceberg. È ormai risaputo che tra i pochi uomini  che entrano nei seminari “principali,” quelli cioè che aderiscono alle  “riforme” post-conciliari, una larga percentuale di questi è costituita da  omosessuali. Padre Donald Cozzens, direttore del Seminario di Santa  Maria a Cleveland, in Ohio, nel suo libro The Changing Face of the Catholic  Priesthood ammise ciò che era sotto gli occhi di tutti: “Il problema di  quest’inizio del 21° secolo è la concezione, sempre più diffusa, che il  sacerdozio sia, o stia diventando, una professione omosessuale.... i  seminaristi eterosessuali sono evidentemente a disagio per colpa dei  numerosi omosessuali che li circondano... I seminaristi integerrimi si sentono fuori luogo e possono interpretare questa loro condizione  interiore come un segno che in realtà non possiedono la vocazione...  i contatti sessuali ed i rapporti romantici tra seminaristi omosessuali  creano un intricata e intensa ragnatela di gelosie e rivalità.”490 

La piaga dell’abuso sessuale e della perversione tra i sacerdoti non  si limita certo al Nord America. Francia, Inghilterra e Spagna hanno  anche loro i propri scandali, che coinvolgono sacerdoti omosessuali  e pedofili. Persino un eminente Arcivescovo Polacco è stato rimosso  dal Vaticano per via dei sacerdoti che egli stesso aveva molestato  ed abusato sessualmente. Nel giugno 2009, Papa Benedetto XVI ha  sospeso, accettandone poi le dimissioni, il Vescovo Uruguaiano di  Minas, Francisco Domingo Barbosa da Silveira, dopo che questi era  stato ricattato da due seminaristi, con i quali aveva avuto una relazione  omosessuale, per mezzo di foto dei loro incontri scattate con un  cellulare.491 

Ma gli scandali non si limitano alla condotta omosessuale. In Africa,  un grande scandalo riguardante abusi sessuali sulle suore, da parte  di alcuni sacerdoti Africani, è stato portato alla ribalta dalla stampa   mondiale ed è stato anche ammesso dal Vaticano. Il portavoce Vaticano,  Padre Bernardo Cervellera (direttore di Fides, l’agenzia stampa  missionaria del Vaticano) ha rilasciato quest’oltraggiosa dichiarazione,  in difesa di quei misfatti: “Il problema è circoscritto ad alcune zone subsahariane in Africa, ed è di carattere culturale, dato che in quell’area  le donne sono giudicate in maniera negativa, così come il valore del  celibato... Non sono casi di violenza ‘psicopatica’ contro le donne, ma  piuttosto un ‘modo di vivere’ che è comune in quella regione..”. L’abuso  di alcune suore da parte di sacerdoti Africani sarebbe quindi “un modo  di vivere” tipico dell’Africa! I sacerdoti Africani semplicemente non  apprezzerebbero il “valore” del celibato! Secondo la Reuters, il Vaticano  “sta tenendo d’occhio la situazione... ma finora non è stata intrapresa  alcuna azione diretta.”492

Tuttavia, mentre non veniva intrapresa alcuna “azione diretta” da  parte del Vaticano contro quei sacerdoti che abusavano sessualmente  alcune suore, Padre Nicholas Gruner veniva invece dichiarato “sospeso”  nell’unico annuncio pubblico della Congregazione per il Clero che nel  2001 abbia riguardato la “disciplina” di un sacerdote, quando esistono  oltre 260.000 sacerdoti diocesani di tutto il mondo – una “sospensione”  per un crimine che non è mai stato specificato, perché non esiste.  “Sospeso”, in effetti, solamente perché Padre Gruner non aveva cessato  di promuovere l’autentico Messaggio di Fatima. Queste sono le priorità  del Vaticano sotto il “nuovo orientamento” della Chiesa Cattolica e la  Linea del Partito su Fatima del Segretario di Stato.

Ma per quanto infamanti possano essere questi scandali sessuali,  che abbiamo appena riportato, essi impallidiscono di fronte a quello ben  più grande dell’apostasia del clero e dei laici Cattolici.493 Solamente un  anno dopo la pubblicazione della prima edizione di questo libro, e due  anni prima di morire, Giovanni Paolo II dichiarò nella sua Esortazione  Apostolica Ecclesia in Europa che: “La cultura europea dà l’impressione  di una ‘apostasia silenziosa’ da parte dell’uomo sazio che vive come  se Dio non esistesse.” Come abbiamo già visto, anche il successore di  Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, ha sin d’allora denunciato il fatto che  “in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una  fiamma che non trova più nutrimento,” e che dopo il Concilio Vaticano  Secondo “si è smesso di parlare di certe verità fondamentali della fede,  come il peccato, la grazia, la vita teologale e i novissimi,” e che la Chiesa  soffre ora per via di un “ambiente ecclesiale secolarizzato” e persino un  “deserto senza Dio.”

Proprio così, un deserto senza Dio. Si sa ormai da tempo che la  maggioranza dei Cattolici, vittime di decenni di “riforme” liturgiche  ed ecumeniche senza senso, non possiedono più fede nella Santa  Eucaristia e non considerano più la loro Chiesa come un qualcosa di  diverso da una qualsiasi chiesa Protestante; né si sentono più in obbligo  di seguire i Suoi insegnamenti in materia di matrimonio e procreazione.  I seminari e i conventi Europei e Nord Americani sono tristemente  vuoti oppure chiusi del tutto, ad eccezione di quelli operati da piccoli  ordini “tradizionalisti” (come la Società di San Pio X e la Fraternità  Sacerdotale di San Pietro) che seguono “i vecchi metodi”. Non vi sono  assolutamente vocazioni a sufficienza per rimpiazzare i vecchi sacerdoti  che nella Chiesa “principale” stanno morendo o andando in pensione. Questo spiegherebbe come mai Papa Benedetto stia tentando di far  cambiare alla Chiesa quella rotta che ha seguito nei quarant’anni che  hanno preceduto il suo pontificato: “liberando” la Messa tradizionale  in Latino e dichiarando che qualsiasi sacerdote Cattolico è libero di  celebrarla; rifiutandosi di impartire la Comunione nella mano durante  le Messe del Papa; chiedendo una “ermeneutica della continuità” tra  il Vaticano II e i costanti insegnamenti della Chiesa preconciliare;  rimuovendo la “scomunica” dei vescovi della Società di San Pio X;  infine, organizzando incontri teologici con i rappresentanti della  Società, proprio in relazione al problema della conformità del Vaticano  II alla Tradizione Cattolica. È significativo il fatto che il Papa non abbia  semplicemente ordinato agli appartenenti della Società di San Pio X  di “obbedire al Vaticano II” (un concetto che ha di per sé poco senso),  ma si è al contrario impegnato a discutere del Concilio e dei suoi veri  insegnamenti – un chiaro segno del fatto che il Concilio è stato in realtà  un enorme problema senza precedenti per la Chiesa.

Come abbiamo suggerito nel Capitolo 15, è molto probabile che  Papa Benedetto – che aveva letto il Terzo Segreto nella sua integralità,  quand’era ancora Cardinale Ratzinger – abbia preso queste iniziative,  una volta divenuto Papa, perché sa che il Segreto avverte di un’apostasia  nella Chiesa, forse in relazione ad un Concilio problematico e alla  confusione che ne sarebbe seguita. Malgrado il potente partito antiFatima dell’apparato Vaticano abbia convenientemente giudicato “non  autentico” il testo mancante del Terzo Segreto, non è forse evidente  che - seguendo i dettami di Giovanni XXIII secondo i quali egli “lasciava  ad altri qualsiasi commento o giudizio” sull’origine soprannaturale del  contenuto del “plico Capovilla”, tuttora non pubblicato – Papa Benedetto  XVI stia adesso cercando di curare la piaga dell’apostasia, predetta  dalle parole della Vergine che accompagnano la visione silenziosa del  “Vescovo vestito di bianco”?

E che dire dell’osservazione che Antonio Socci fa nel suo libro sul  Terzo Segreto, cioè che “Papa Benedetto XVI ha indicato sembra aver   dato al suo pontificato l’orizzonte del martirio” proprio “il martirio  come suo ‘programma pastorale’’”? Ne Il quarto segreto di Fatima, Socci ha fatto notare che durante la Messa per il suo “insediamento”  come Pontefice – la Chiesa del “nuovo orientamento” si rifiuta infatti  di chiamarla incoronazione, come invece aveva da sempre fatto la  Tradizione – il nuovo Papa ha dichiarato che “Chi crede, non è mai solo  - non lo è nella vita e neanche nella morte,” e ha poi fatto riferimento al  pericolo della morte, che anche il Papa deve affrontare: 

Cari amici – in questo momento io posso dire soltanto: pregate per me, perché io impari sempre più ad amare il Signore. Pregate per me, perché io impari ad amare sempre più il Suo gregge – voi, la Santa Chiesa, ciascuno di voi singolarmente e voi tutti insieme.  Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi…

È quindi il Papa in persona ad ammettere d’essere circondato dai  lupi! E questo dopo quarant’anni d’inutile “dialogo col mondo,” che  avrebbe dovuto rendere la Chiesa più attraente e comprensibile per  “l’uomo contemporaneo”. Come ha scritto Socci, il Papa ha spesso  ribadito il concetto che “si può solamentesolo ‘fuggire’ oppure  affrontare il martirio”, e che “sin dall’inizio, in sostanza, Benedetto  sembra aver dato al suo pontificato l’orizzonte del martirio.” Socci ha  anche affermato che durante il concistoro del 24 marzo 2006, nel quale  aveva creato molti nuovi Cardinali, il Papa aveva ricordato ai nuovi  porporati che il rosso che essi indossano: “significherà per voi una più  intensa partecipazione al mistero della Croce nella condivisione delle  sofferenze di Cristo. E noi tutti siamo realmente testimoni delle sue  sofferenze oggi, nel mondo e anche nella Chiesa.”

Due giorni dopo, durante l’Angelus del 26 marzo, il Papa disse che:  “La fedeltà a questa missione fino al Il Sacrificio della vita è un carattere  distintivo dei Cardinali, come attesta il loro giuramento e come è simboleggiato dalla porpora, che ha il colore del sangue.” Inoltre, il 7  maggio 2006, durante una Messa per l’ordinazione di quindici diaconi  per la diocesi di Roma, il Papa ha attaccato il “carrierismo” nella Chiesa,  ricordando agli ordinandi che “l’unica ascesa legittima verso il ministero  del pastore è la Croce… il pastore dà la sua vita per le pecore… Donare  la vita, non prenderla. È proprio così che facciamo l’esperienza della  libertà.”

Socci ha collegato le dichiarazioni di Benedetto sul martirio, alle  parole pronunciate da Giovanni Paolo II a Fulda, nel novembre 1980,  sei mesi prima di subire il tentato omicidio. In quell’occasione il Papa,  parlando del Terzo Segreto, affermò: “Dobbiamo ben essere pronti a  vicine grandi prove, che potranno richiedere anche il sacrificio della  nostra vita…” Da queste parole Socci è giunto alla conclusione condivisa  anche da chi scrive, e cioè che il Terzo Segreto predice, tra le altre cose,  il martirio di un Papa all’interno di uno scenario apocalittico: 

Benedetto XVI non ha spiegato il motivo della sua continua e  accorata meditazione sul martirio, sulla necessità di essere pronti a dare la vita, ma obiettivamente – rileggendo questi interventi del suo primo anno di pontificato – non si può evitare di ricordare il  testo della più clamorosa profezia pubblica di questi duemila anni di cristianesimo, ufficializzata dalla Chiesa, il cosiddetto Terzo  Segreto di Fatima che contiene appunto la visione di un papa che “ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati  […] e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi  sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e  donne di varie classi e posizioni.”

È evidente che l’evento apocalittico qui profetizzato, con tale  solennità, dalla Madonna di Fatima ha una gravità assolutamente  unica nella storia (del mondo e) della Chiesa, dove pure non sono  mancate persecuzioni, massacri immensi e anche attentati alla vita dei Papi.494

Tuttavia, conclude Socci dopo i passaggi che abbiamo appena  citato, la Chiesa ed il mondo sono stati privati delle parole con cui la  Madonna spiegava come mai quel Papa, mostrato nella visione, salisse  sulla collina e venisse ucciso ai piedi di una croce, tra le rovine di una  città semi distrutta e piena di cadaveri. Il Papa ha sicuramente letto  quelle parole, anche se sembra considerarsi obbligato al silenzio dalla  determinazione dei suoi predecessori e dei suoi consiglieri sul fatto che  le parole debbano essere tenute nascoste ai fedeli. Questo spiegherebbe  come mai il Papa abbia mandato una lettera di ringraziamento a Socci,  per un libro che accusava apertamente l’apparato Vaticano d’aver  occultato alla Chiesa e al mondo i funesti avvertimenti pronunciati  dalla Madre di Dio.

Malgrado sia motivato dalla sua conoscenza del Segreto e dai suoi  avvertimenti sui “pericoli che minacciano la fede e la vita del Cristiano,  e pertanto del mondo” (le parole del Cardinale Ratzinger pronunciate  nel 1984), le iniziative di Papa Benedetto verso una restaurazione della  Chiesa e le sue allusioni al martirio non sono tuttavia riuscite a porre  fine alla crisi che sta colpendo la Chiesa e l’umanità. Al contrario, la  situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Malgrado il nuovo  orientamento della Chiesa sia un fallimento disastroso sotto tutti gli  aspetti, che non ha prodotto nient’altro che frutti marci, i membri  dell’apparato Vaticano che perseguitano Padre Gruner continuano  a sostenere un simile orientamento in modo incessante. Se fosse per  loro non vi sarebbe alcun ritorno al “modello” di Chiesa rappresentato  dal Messaggio di Fatima. Non vi sarebbe alcuna “imbarazzante”  consacrazione pubblica della Russia. Non vi sarebbe nessuna “datata”  conversione della Russia alla Fede Cattolica. Non vi sarebbe nessun  trionfo del Cuore Immacolato, perché questo potrebbe mettere a  rischio “il dialogo ecumenico” con i Protestanti e gli Ortodossi, e perché  costituirebbe un problema per i progetti massonici di trasformare la  Chiesa Cattolica in un loro strumento, distogliendola dal suo scopo  originario, la salvezza delle anime, per portarla a promuovere l’unica  religione mondiale sotto il Nuovo Ordine Mondiale – e questo con la  scusa della democrazia, che in realtà giustifica qualsiasi cosa decidano  i padroni del Nuovo Ordine Mondiale. La Russia, quindi, non è affatto  convertita e non v’è pace nel mondo, mentre la Chiesa Cattolica rimane  in uno stato confusionale quasi assoluto – proprio come aveva predetto  il Terzo Segreto

Tutto attorno a loro – nella Chiesa, in Russia e nel mondo intero  – i promotori della Linea del Partito su Fatima del Segretario di Stato,  assistono ogni giorno al suo fallimento. Tuttavia, il successore di Sodano,  il Cardinal Bertone, insieme ai suoi collaboratori e le loro marionette  revisioniste sparse in tutta la Chiesa, continuano ad insistere che la  Russia è stata consacrata 25 anni fa al Cuore Immacolato, che i recenti  eventi in Russia sono “miracolosi”, che il Terzo Segreto e il Messaggio  di Fatima ormai “appartengono al passato” e non ci riguardano più.  A quanto pare neanche il Papa riesce a sbarazzarsi della burocrazia  Vaticana, che continua a intrappolare la Chiesa nelle reti della  diplomazia, del “dialogo” e della cooperazione con i poteri secolari ed  il loro sempre più diabolico Nuovo Ordine Mondiale.

Nel frattempo, Cattolici come Padre Gruner, che continuano  invece ad affermare l’ovvio, vengono ingiustamente derisi e sottoposti  all’equivalente delle purghe Staliniste, per via della loro mancanza  di fedeltà alla Linea del Partito. Vengono definiti “disobbedienti”,  “scismatici”, e viene posta in dubbio la loro “lealtà verso il Papa”,  malgrado né Giovanni Paolo II né Benedetto XVI abbiano mai sostenuto  o imposto personalmente la Linea del Partito su Fatima; al contrario,  questi due Papi hanno semmai fornito indicazioni evidenti della falsità di quella Linea, come abbiamo già dimostrato: Giovanni Paolo II, rendendo  chiaro che la Madonna sta “ancora aspettando” la Consacrazione della  Russia; e Benedetto XVI, il 13 maggio 2009, nell’anniversario della prima  apparizione di Fatima, dichiarando: “Tu hai promesso ai tre bambini di  Fatima ‘alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà’. Che così avvenga!”  Che questo non sia ancora avvenuto non può essere negato da nessuna  persona obiettiva al mondo. 

Padre Paul Kramer

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