giovedì 25 novembre 2021

Le forze occulte che manovrano il mondo - Responsabilità totale del giudaismo

 


Responsabilità totale del giudaismo


Pare di sognare!

Intanto noi, di tutto questo non abbiamo la benché minima coscienza e non ci badiamo affatto; ci sollazziamo con chiacchiere e partiti, ci scanniamo, moriamo di fame, corriamo di qua e di là come tanti pupazzi, senza riuscire a comprendere quello che si dovrebbe comprendere. Abbiamo gli occhi e non vediamo; non vediamo come la potenza ebraica vada ormai stringendoci dentro una ferrea morsa per stritolarci.

Ecco l'America — scrivevo nel 1944 — dominata largamente dagli Ebrei per mezzo della Massoneria ivi imperante, alla quale possiamo aggiungere ancora l'Impero Inglese, il cui governo è, da gran tempo e nella sua totalità, alla dipendenza diretta del dispotismo massonico, che marciano, dietro ordine ebraico, con possenti eserciti che si potrebbero chiamare israeliti, dall'occidente.

Ecco dall'oriente la Russia bolscevica, egualmente comandata dai Giudei che, con spaventevoli forze e con colpi ancor più formidabili, sta per soffocarci, poiché si trova alle porte di Vienna e di Berlino.

Un altro po' di tempo e la morsa sarà bell'e chiusa; tutto il mondo cadrà prostrato in ginocchio davanti alla dominazione giudaica. A tanto siamo giunti, perché gli Ebrei trovano inammissibile, che una sola nazione — intendo dire la Germania — abbia potuto arrivare a comprendere — data la sua maturità culturale — l'entità del pericolo ebraico ed ardisca, non solo contestare il passo al loro dispotismo ma giunga perfino ad apertamente combatterli.

Trovano inammissibile, che un'altra nazione — il Giappone — non si periti di proclamare il principio «L'Asia agli asiatici» e non soggiaccia anche questa all'influenza dei Giudei.

Alla scaltrezza ebraica non mancherà di trovare i motivi e la forza per scatenare contro questi Stati tutto il mondo già asservito alla sua infernale potenza, sino al conseguimento dell'intera loro sottomissione, senza badare, anzi rallegrandosi se, per tal fine, dovranno morire 46 milioni di uomini.

Poca gloria, miei signori, mille che non capiscono contro uno che capisce!

Pertanto, intera cade sopra i Giudei la responsabilità della presente universale tragedia, sopra questo popolo di dura cervice, adoratori, più che del vero Dio, del vitello d'oro, cui Mosè già ruppe in testa le tavole della Legge. Essi, infatti, uccisero i Profeti — che li tacciavano di deviazione — e il Cristo, il Quale, però, così li bollò:

«Figli dell'inferno... sepolcri imbiancati... serpenti, razza di vipere... (Matt. XXIII, 15, 27, 33). Voi avete per padre il diavolo... che fu omicida fin da principio e padre della menzogna...

(Giovanni VIII, 44) ...pieni di rapina e d'iniquità (Luca XI, 39)».

Queste parole, sebbene rivolte direttamente ai dirigenti d'Israele, riguardano anche i successori di tale genìa, e, nessuno vorrà sostenere che costoro, ai tempi d'oggi, abbiano cessato di esistere. Bene, dunque, le parole di Cristo dovrebbero servirci di ammonimento e norma circa la nostra linea di condotta.

Se la regola di vincere il male con il bene è assolutamente doverosa verso chiunque, nei confronti dei Giudei sembra subisca piuttosto eccezione, dal momento che il Divino Maestro usò verso di loro parole così forti. Egli che con tutti aveva parole di bontà e di perdono.

Aggiungerò l'altro imperativo di Cristo «...non buttate le vostre perle davanti ai porci, che non le pestino co' loro piedi e si rivoltino a sbranarvi» (Matt. VIII, 6), che rivela l'amarezza del Suo Cuore nel vedere contraccambiati con la più nera ingratitudine i Suoi benefici.

Riguardo alla suddetta responsabilità sarà doveroso distinguere i Giudei in due nette classi: da una parte gli alti loro dirigenti, che, quali tramatori ed organizzatori di efferate scelleratezze, hanno piena coscienza di quanto viene da sé stessi operato; dall'altra, tutta la classe del loro popolo. Questo, sebbene sia più o meno all'oscuro delle losche manovre ordite dai loro maggiorenti, tuttavia ad essi obbedisce, perché sa, molto bene, quanto s'adoperino per la maggior gloria d'Israele.

Ma, anche volendo ammettere che, questa seconda classe, non conosca, in modo assoluto, nulla di nulla del fosco operare su vasta scala dei suoi capi, ciò nondimeno, riesce ugualmente, per i poveri «goim», di esiziale nocumento. Infatti, le comunità giudaiche, fra noi conviventi, ci sono, senza dubbio, sorgente e causa di un infinito numero di guai, perché, sia per la loro straordinaria abilità, sia per il poco o nessuno scrupolo nella trattazione degli affari, sia per l'aiuto reciproco che fra loro si danno, il fatto è — ed i fatti sono quelli che, soprattutto, hanno eloquenza — che si vedono, a poco a poco, emergere sopra le altre genti, fino al totale assorbimento di quelle nazioni e popoli, che avevano creduto cosa di poco momento offrire ad essi una generosa ospitalità e cittadinanza.

Si noti, che già ventisei secoli addietro, Geremia profeta, parlando degli Ebrei, poteva affermare: «Dal più piccolo fino al più grande tutti sono dati all'avarizia, e dal profeta fino al sacerdote, tutti commettono frodi» (Ger., 6,13; 8,10).

Badiamo, quindi, di non ingannarci col pensare erratamente che oggi costoro siano per essere qualche cosa di meglio dei loro antenati.

A questa generale condanna fa, naturalmente, eccezione qualche raro e vero Israelita in cui non c'è frode, timorato di Dio, che non sacrifica la sua coscienza al vitello d'oro.

Con molta esattezza, dunque, «il serpente simbolico degli Ebrei» (cioè l'astuzia), che deve divorare le nazioni attraverso le quali s'infiltra, prefigura: nella sua testa i maggiori esponenti dell'ebraismo, e nel suo corpo l'intera massa del suo popolo.

E pensare che tale popolo — dotato di facoltà sì eccezionali — se abbracciasse il cristianesimo, potrebbe davvero essere la guida del mondo! Se l'ingegno che pone per la causa del male l'impiegasse per quella del bene, quale immenso benessere potrebbe produrre all'umanità! Ma oggi sono guide cieche di altri ciechi e cadranno insieme nella fossa.

“Vermijon”

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