sabato 5 febbraio 2022

La lotta contro i demoni e il combattimento spirituale - GLI SCHIAVI DEL DEMONIO

 


La lotta contro i demoni e il combattimento spirituale 


GLI SCHIAVI DEL DEMONIO

Da ciò che possiamo dedurre dalla dottrina cristiana, appartengono al regno del demonio: 

1. - Gli atei, gli eretici e tutti quelli che per colpa propria restano fuori della Chiesa Cattolica. 

2. - I bestemmiatori ed i nemici della Religione, che d'ordinario sono i nemici dei Sacerdoti. 

3. - Gli omicidi, i violenti o sanguinari, e specialmente coloro che uccidono i bambini prima che vedano la luce. 

4. - I ladri di professione, gl'imbroglioni del commercio, gli usurai ed i cultori del «dio oro». 

5. - I cattivi Cristiani, che senza tanto scrupolo e senza motivi veramente gravi trascurano la Messa domenicale e lavorano nei giorni festivi e facilmente tralasciano o fanno male la Comunione Pasquale. 

6. - Coloro che sposano con il proposito di evitare il peso dei figli. 

7. - 1 genitori trascurati nell'educazione religiosa e morale dei figli, non dandosi pensiero della loro Prima Comunione e della loro istruzione religiosa. 

8. - I vendicativi, i portatori di odio implacabile ed i calunniatori. 

9. - Coloro che peccano con facilità e frequenza contro la purezza; uomini e donne che convivono senza il legame del matrimonio cristiano; chi propaga o desidera che ci sia il divorzio; chi manca di fedeltà coniugale. 

10. - Gli scandalosi, o seminatori d'immoralità; gli scrittori pornografici ed i loro lettori; gli artisti e le artiste del cinema e della televisione, che calpestano la legge del pudore; coloro che seguono la moda invereconda e provocante al vizio; le lingue impure, profanate dal turpiloquio, ecc.... 

Riflettendo su queste categorie di anime sventurate, si rileva che Satana adopera tre grosse corde per tenere legate le sue prede: la superbia, il denaro e l’impurità.  

 

E’ abilità di un capo di governo conoscere i bisogni del suo popolo, i gusti e le aspirazioni, e trovare il modo di soddisfarne le esigenze. 

Il capo del regno infernale, Lucifero, conosce le tendenze della natura umana, ferita dalla colpa originale, sa adattarsi ai bisogni di ognuno, è disposto a dare uno pur di guadagnare dieci e sa trasformarsi anche in angelo di luce per ingannare i buoni. Tuttavia non può fare tutto ciò che vorrebbe, perché il suo potere è limitato dalla mano dell'Onnipotente; non può violentare la libertà umana, ma trova mille mezzi per adescarla al male. 

Un tale diceva ad un Sacerdote: 

Io prego, mi sforzo di osservare la legge di Dio, non faccio male al prossimo, anzi cerco di aiutarlo. Intanto in famiglia ho tante tribolazioni. Vicino casa mia c'è un uomo, che mai va in Chiesa, bestemmia, vive scandalosamente e tutto gli va bene. Come si spiega ciò? - 

La risposta fu: Lei porta la croce con Gesù e cammina a suo fianco, sorretto dalla divina grazia; però non trascuri la preghiera, per essere più assistito dal Signore; alla fine del viaggio terreno entrerà nella gloria con Gesù. Il suo vicino di casa invece è portato sulle spalle da Satana; però dopo il viaggio terreno il demonio lo scaricherà dalle spalle e lo precipiterà nell'Inferno. Quando si fa male e si prospera, allora bisogna tremare, perché si è nell'abbandono di Dio. 

Vuol dire che il Signore, non potendogli dare nell'altra vita la ricompensa di qualche opera buona compiuta, lo ricompensa con qualche bene in questa vita. - 

 

Il demonio briga affinché i cattivi godano. Suscita in loro la smania dei piaceri; fa gustare quello che è possibile gustare. 

Egli sa che finché si gode, non ci si dà pensiero dell'altra vita, non si sente il bisogno della preghiera e si crede di bastare a se stessi. 

Ma, passato il momento del piacere, i cattivi sentono il vuoto del cuore, sono senza pace e cadono nell'abbattimento. Allora Satana viene in aiuto e presenta la possibilità di un altro piacere. Nell'attesa di qualche altra soddisfazione e nell'alto e basso delle disillusioni, passa la vita dei servi del demonio. 

Superbia e denaro sono la felicità dei figli di Satana. Ma c'è ancora la terza corda, la più forte, la più terribile, la corda dell'impurità. Di questa si serve il nemico infernale per fare la più grande strage nel mondo; con questa corda lega per tutta la vita i suoi schiavi ed allora è soddisfatto quando li avrà sepolti nell'Inferno. 

Chi è nell'Inferno, o vi si trova per il peccato dell'impurità o anche con questo peccato. 

L'anestesia di cui si serve Satana per afferrare le anime e per legarle fortemente e per sempre, è l'impurità. Quando riesce a far commettere questo peccato, facilmente lo fa ripetere; poco per volta non fa sentire più il rimorso; rende insensibili a tutto ciò che dovrebbe far tremare; non fa temere la Divina Giustizia; fa disprezzare il pensiero dell'Inferno; suscita il disprezzo di tutto ed anche sul letto di morte, d'ordinario, non fa detestare il peccato d'impurità. Le persone immorali vivono nel peccato e di solito muoiono nel peccato. 

Senza un miracolo della misericordia di Dio, difficilmente si rompe questa catena diabolica. 

Ci sono però dei mezzi efficaci per liberarsi dal demonio dell'impurità. Satana li conosce bene e s'industria affinché i suoi servi non vi si appiglino.

Il primo mezzo è la preghiera. Chi prega, si salva; chi non prega, si danna. Coloro che bruciano nell'Inferno o non hanno pregato, o non hanno pregato abbastanza. 

La preghiera è il primo passo verso Dio e rimane il passo decisivo. Importanza particolare ha la preghiera rivolta alla Madonna, Regina delle anime vergini e Madre ed Avvocata dei peccatori. 

La preghiera alla Vergine Santissima, fatta con fede e perseveranza, può strappare al demonio innumerevoli anime. 

Pregare è la cosa più facile che possa farsi sulla terra: in qualunque momento, in qualunque luogo ed in qualunque modo, con le labbra o con la mente o con il cuore. A questa cosa tanto facile, alla preghiera, Dio ha legato la salvezza di ognuno. 

A chi prega con perseveranza il Signore dà a poco a poco tanta luce e tanta fortezza, che alla fine anche l'anima peccatrice più immorale potrebbe rialzarsi definitivamente. È interesse di Satana che i suoi seguaci non preghino. Guai se pregassero, quanto e come si deve! Il suo regno si spopolerebbe. 

Chi è sotto il peso dell'impurità non prega; dice di non averne voglia; considera perduto il tempo impiegato nell'orazione; giunge anche ad indispettirsi se vede pregare gli altri. 

Chi eccita nell'animo delle persone impure tanta avversione alla preghiera ed alle cose sante? È proprio Satana, colui che ha tanta paura della preghiera. 

Il secondo mezzo per liberarsi dagli artigli di Satana è la riflessione. Se i cattivi fanno il male, è perché non riflettono sullo stato lacrimevole della loro lacrimevole anima. 

Dio è sole di misericordia, che riversa la sua luce sulle anime. Se all'azione illuminante del sole si pone un ostacolo, che le impedisce di estendere il suo raggio benefico, qualunque oggetto rimane nel buio; così la mancanza di riflessione è un grande ostacolo, che intercetta il divino raggio di luce. Chi si sottrae all'influsso dell'Eterna Luce, resta avvolto nelle tenebre spirituali e si attacca a ciò che seduce, al momentaneo piacere. 

Conoscendo i frutti della riflessione, Satana impedisce che i suoi sudditi rientrino in se stessi, che meditino le verità eterne e che approfondiscano il grande perché della vita. 

I cattivi riflettono, e molto seriamente, sul guadagno quotidiano e sulle spese, fanno bene i loro calcoli sugli affari che intraprendono, sanno trovare le sfumature per piacere a questa o a quella persona, sono accorti e riflessivi per giungere là ove hanno mirato. Per la vita spirituale, invece... nessuna riflessione, e non si accorgono che agiscono così perché sono sotto l'influsso di Satana. 

Gesù misericordioso, volendo salvare questi infelici, spesso presenta delle occasioni per farli riflettere. 

Un mezzo provvidenziale, di cui si serve Gesù per liberare le anime dal demonio impuro, è il dolore. 

Quando si soffre, si ragiona diversamente di quando si gode. Gesù vede ritornare tra le sue braccia tante pecorelle smarrite, dopo averle toccate o con una malattia o con qualche disgrazia. 

Ma Satana, per non perdere i suoi, quando li vede sotto il peso della tribolazione, li spinge a ribellarsi alla volontà di Dio, ad imprecare contro il destino o a troncarsi la vita. Quanti che vivono male, chiudono poi la vita con il suicidio. 

 

Abbiamo considerato le arti che adopera il demonio per non lasciarsi sfuggire i cattivi. 

Ci sono però nel mondo tanti che non sono cattivi, ma sono assai deboli nella virtù. Costoro, d'ordinario, appartengono al regno di Gesù, perché vivono nella sua grazia. Qualche volta cadono nel peccato mortale e passano momentaneamente nel regno di Satana; ma subito se ne liberano, ricorrendo al Sacramento della Confessione e rinnovando il proposito di vita migliore. 

Se grande è il lavorio diabolico sui cattivi, maggiore è quello sui deboli, in quanto i primi sono già nella rete, mentre i secondi ne stanno fuori. 

Satana comprende che il grave peccato non è facilmente commesso da chi suole stare nel regno di Gesù; per riuscire comincia con il poco, poi chiede di più, infine ottiene lo scopo; insensibilmente porta sull'orlo del precipizio e poi con una spinta fa precipitare nell'abisso del male. 

Chi è debole, se non fa attenzione, potrebbe facilmente cadere. Più aumenta la debolezza e più aumenta la probabilità della caduta. 

La tattica del demonio è questa: indebolire sempre più i deboli, affinché quando dà un forte assalto,- facilmente possano cadere. La forza viene all'anima mediante i Sacramenti, la preghiera, la meditazione e la pia lettura. Satana, quando prende di mira un'anima per rovinarla, la fa rallentare nella vita spirituale: meno Confessioni e meno Comunioni, poca preghiera e fatta con dissipazione, trascuratezza nella meditazione. 

Intensifica poi le insidie: Questo atto, questo piacere, non è peccato; ciò che Dio ha fatto, è tutto bene . . . Perché non fare ciò che quasi tutti fanno? ... Perché vivere con tanti scrupoli? ... Questa mancanza è una piccolezza; basta un segno di Croce e tutto è cancellato! ... Fare il grave peccato, no; ma tu quando sarai in procinto di commetterlo, dirai: No! Mi fermo qui! Non voglio cadere! Basta volerlo e tu non cadrai!... - 

Man mano che l'anima cede alle insidie diaboliche, quasi insensibilmente si avvia all'abisso. Non resta poi a Satana che presentare un'occasione propizia, forte, attraente; se l'anima incauta si mette volontariamente in tale occasione, dato lo stato di debolezza, facilmente cade nella grave colpa. Chi ama il pericolo, cadrà in esso. 


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