venerdì 4 febbraio 2022

Le onde si ritirano davanti a un'ostia consacrata: il Miracolo Eucaristico di Tumaco

 


Cristo su un pezzo di pane.

Quando pensiamo ai miracoli eucaristici di solito ci riferiamo a eventi in cui l'ostia consacrata si è fatta carne e sangue, quella di Cristo. Ma ce ne sono altri in cui l'ostia consacrata stessa è stata il veicolo attraverso il quale è stato compiuto un miracolo. Uno dei più noti di questi miracoli è quello di Tumaco, in Colombia, dove un'ostia consacrata era il veicolo, sul quale tutta la popolazione pregava, per evitare uno tsumani che avrebbe travolto la città nel 1906.


playa de temuco

Nessuna prova fisica di questo miracolo è conservata, come in altri miracoli eucaristici comuni, ma ci sono storie, che allo stesso tempo ci informano del prodigio, officiano un tipo di prova. In ogni caso, dobbiamo tenere a mente che molti non crederanno in questi miracoli. Coloro che sono atei non crederanno nemmeno con prove, e molti cristiani non crederanno neanche, perché affiliati a una "fede matura e adulta", considerano i miracoli come fatti magici attribuibili alla religiosità popolare credulona, a tal punto che se visiti i siti cattolici più legati al potere ecclesiale, vedrai che gli articoli che si riferiscono ai miracoli sono eccezionali, nemmeno menzionato come ipotesi.

San Andrés de Tumaco è una città colombiana, conosciuta anche come La Perla del Pacifico perché sulle sue spiagge è stata trovata la più grande perla trovata fino ad oggi. La sua popolazione attuale è di 188 mila abitanti.

UN TREMITO DI TERRA CHE PREPARA UNO TSUNAMI

L'evento ebbe luogo il 31 gennaio 1906, nella città di Tumaco, situata su una piccolissima isola nella parte occidentale della Colombia, bagnata dall'Oceano Pacifico.

A quel tempo, il Reverendo Padre Fray Gerardo Larrondo de San José era lì come sacerdote-missionario, avendo come ausiliare nella cura delle anime Padre Julián Moreno de San Nicolás de Tolentino, entrambi Recolletti.

Erano circa le dieci del mattino, quando si fece sentire un terribile tremore della terra, essendo questo così lungo che, secondo padre Larrondo, non avrebbe dovuto scendere sotto i dieci minuti, e così intenso, che trovò tutte le immagini della chiesa a terra.

Inutile dire che il panico che ha preso piede in paese, che a frotte si è affollato nella chiesa e nei dintorni, piangendo e implorando i genitori di organizzare subito una processione e di farsi condurre in esse le immagini, che a un certo punto sono state collocate dalla gente nelle rispettive passeggiate.

Ai padri più prudenti sembrò incoraggiare e confortare i loro parrocchiani, assicurando loro che non c'era motivo di un terrore così orribile come quello che si era impadronito di tutti, e questo era ciò in cui erano impegnati i due ferventi ministri del Signore vicino alla chiesa, quando avvertirono che, come risultato di quel continuo trambusto della terra, il mare si allontanava dalla spiaggia e lasciava asciutto forse fino a un chilometro e mezzo di terra rispetto a quello che copriva le acque, che allo stesso tempo si accumulavano al largo, formandosi come una montagna che, scendendo di livello, doveva diventare un'onda formidabile, essendo probabilmente sepolta sotto di essa o forse completamente spazzata via il popolo tumaco, il cui terreno è precisamente ad un livello inferiore a quello del mare.

IL SACERDOTE CONDUCE LA POPOLAZIONE ALLA SPIAGGIA CON L'OSPITE IN MANO

Terrorizzato allora Padre Larrondo, si precipitò verso la chiesa, e, raggiungendo l'altare, immerse frettolosamente le Forme del sacro calice, riservando solo la grande Ostia, e poi si rivolse al popolo, portando il calice in una mano e in un'altra a Gesù Cristo nel Sacramento, esclamò:

Dai, figli miei, andiamo tutti in spiaggia e che Dio abbia pietà di noi..

Come elettrizzati alla presenza di Gesù, e di fronte all'atteggiamento imponente del loro ministro, tutti marciarono piangendo e gridando a Sua Divina Maestà di avere pietà di loro. Il dipinto deve essere stato sicuramente il più tenero e commovente che si possa pensare, perché Tumaco era una popolazione di molte migliaia di abitanti, tutti lì, con tutto il terrore di una tragica morte già incisa in anticipo nei loro lineamenti.

Il divin Salvatore era accompagnato anche dalle immagini della chiesa portate sulle sue spalle, senza che i padri l'avessero sistemata, solo per irresistibile impulso della fede e della fiducia di quel popolo ferventemente cristiano.

L'ONDA RALLENTA

Era passato poco tempo, quando padre Larrondo era già sulla spiaggia, e quella montagna formata dalle acque cominciò a muoversi verso il continente, e le acque avanzarono come uno sbarramento impetuoso, senza che alcuna potenza della terra potesse contrastare quell'onda travolgente, che in un istante minacciava di distruggere la città di Tumaco.

Tuttavia, il fervente ricordo non fu intimidito; piuttosto, discese senza paura nella sabbia e, ponendosi sotto la giurisdizione ordinaria delle acque, proprio nel momento in cui l'onda stava già arrivando e crescendo fino all'ultimo limite il terrore e l'ansia della folla, sollevò con mano ferma e con cuore pieno di fede la sacra Ostia agli occhi di tutti, e tracciava con lei nello spazio il segno della Croce.

Momento solenne! Spettacolo orribilmente sublime!

L'onda avanza di un passo avanti e, senza toccare la coppa sacra che rimane elevata, arriva a schiantarsi contro il ministro di Gesù Cristo, raggiungendo l'acqua solo fino alla vita..

Padre Larrondo si è appena accorto di quello che gli è appena successo, quando sente prima Padre Giuliano, che era accanto a lui, e poi tutta la città in massa, che esclamava come un matto di emozione: Miracolo! Miracolo!

Infatti, spinta da un potere invisibile superiore a tutta la potenza della natura, quell'onda era stata immediatamente contenuta, e l'enorme montagna d'acqua, che minacciava di cancellare dalla faccia della terra il popolo di Tumaco, iniziò il suo movimento di ritirata per scomparire, al largo, tornando a recuperare il suo livello ordinario e l'equilibrio naturale.

GIOIA E FERVORE DELLA GENTE

Il lettore capisce già quanto deve essere stata la gioia, la santa gioia e la santa lode di quel popolo, che Gesù nel Sacramento ha appena liberato da un'inevitabile e orribile ecatombe.

Alle lacrime di terrore seguirono le lacrime del tumulto più intimo; le grida di angoscia e di scoraggiamento furono seguite dalle grida di ringraziamento e di lode, e dappertutto e da tutti i seni sgorgarono stentorei vivi a Gesù nel Sacramento.

Padre Larrondo ordinò loro di portare la Custodia dalla chiesa, e, ponendo in essa l'Ostia Sacra, fu organizzata una processione molto solenne, che attraversò le strade e i dintorni della città, fino a quando Sua Divina Maestà entrò con tutto lo sfarzo e lo splendore nel suo santo tempio, da dove era partito così male e precipitosamente pochi istanti prima.

Poiché il suddetto brivido non ebbe luogo solo a Tumaco, ma in gran parte della costa del Pacifico, a causa dei grandi danni e perturbazioni che quell'onda, respinta a Tumaco, causò in altri punti della costa molto meno esposti di questa per essere distrutta dal mare, si può calcolare l'importanza del beneficio che Gesù dispensava a quel popolo cristiano, che, poiché si trova, come abbiamo detto, ad un livello inferiore a quello del mare, sarebbe probabilmente scomparso con tutti i suoi abitanti.

Ecco cosa ci dice a questo il missionario reverendo padre Bernardino García de la Concepción, che all'epoca si trovava a Panama City, in una lettera che abbiamo in vista:

"A Panama era con la massima bassa marea, e improvvisamente (l'ho visto) la luna piena è arrivata e ha superato il porto, entrando nel mercato e prendendo tutti i tipi di scatole: le barche più piccole che erano asciutte sono state lanciate a grande distanza, dopo essere state molte disgrazie."

L'evento di Tumaco ebbe grande risonanza nel mondo, e diverse nazioni d'Europa scrissero a padre Larrondo, pregandolo di avere una relazione con quanto accaduto.

Fonti: "Prodigi eucaristici" di Fr. Antonio Corredor García, o.f.m. pags.108-113, Segni di questi tempi

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