venerdì 1 aprile 2022

LEGGENDA PERUGINA

 


( COMPILAZIONE DI ASSISI )


EFFICACIA DELLA SUA PREGHIERA

Mentre Francesco attraversava una provincia, gli venne incontro l’abate di un  monastero, che lo venerava con profondo affetto. L’abate scese da cavallo e si trattenne  per qualche ora in conversazione con Francesco parlando sulla salvezza dell’anima sua.  Al momento del commiato, l’abate gli chiese con viva devozione che pregasse per lui.  Gli rispose Francesco: «Lo farò volentieri».

Quando l’abate fu un poco lontano, il Santo disse al suo compagno: «Fratello,  fermiamoci un momento, perché voglio pregare per l’abate, come ho promesso». E si  raccolse in orazione.

Era infatti abitudine di Francesco, se qualcuno per devozione lo avesse richiesto di  pregare Dio per la salvezza della sua anima, di fare orazione più presto che poteva, per  timore di scordarsene.

L’abate intanto seguitava il suo cammino. Non si era allontanato molto da Francesco,  quando il Signore lo visitò nel cuore. Un soave calore gli soffuse il volto e per un istante  si sentì elevato in estasi. Tornato in sé, subito si rese conto che Francesco aveva pregato  per lui, cominciò a lodare Dio, e fu ricolmo di letizia nel corpo e nello spirito.

Da quel giorno provò per il Santo una devozione più grande, poiché aveva sperimentato  in se stesso l’alta santità di Francesco. E finché visse considerò quello un grande  miracolo, e più volte raccontava l’accaduto ai fratelli e agli altri.

Traduzione di VERGILIO GAMBOSO

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