giovedì 2 giugno 2022

SULLE ERESIE

 


69. 1. I DONAZIANI o, meglio, DONATISTI sono coloro, che hanno  fatto, in un primo tempo, scisma a causa di Ceciliano, il quale  venne ordinato vescovo della Chiesa di Cartagine contro la loro  volontà, accusandolo di crimini non dimostrati e, soprattutto, di  essere stato ordinato da traditores delle sacre Scritture. Ma dopo  che la causa, a lui fatta, fu discussa e conclusa, e fu palese che essi  erano colpevoli di falso, si rafforzò il loro caparbio dissenso, ed essi  mutarono il loro scisma in eresia, ritenendo che la Chiesa di Cristo,  in conseguenza dei crimini di Ceciliano, siano essi veri, o siano falsi,  cosa, quest'ultima, che apparve più evidente ai giudici, era andata  distrutta in tutta la terra, dove, invece, secondo la promessa divina,  la Chiesa è destinata a rimanere; e pertanto essa sarebbe rimasta  nella fazione di Donato, che è in Africa, essendosi estinta nelle altre  parti della terra, per essere stata contagiata dalla comunione [con  Ceciliano]. Hanno, inoltre, l'ardire, di ribattezzare i Cattolici, e con  ciò hanno dato una maggiore conferma di essere eretici, dal  momento che l'intera Chiesa cattolica ha definito di non annullare la  comunione di battesimo, neppure nel caso degli eretici. 

69. 2. Dai documenti pervenutici sappiamo che l'iniziatore di questa  eresia è stato Donato. Costui, venuto dalla Numidia, creò una  divisione tra i fedeli di Cristo nei riguardi di Ceciliano, e, aggregati a  sé alcuni vescovi del suo stesso partito, ordinò vescovo di Cartagine  Maiorino. Successore di questo Maiorino fu un altro Donato, sempre  della stessa fazione. Codesto con la sua eloquenza rafforzò tanto  questa eresia, che molti credono che codesti eretici si chiamino  Donatisti a causa di lui. Ci restano i suoi scritti, nei quali risulta che  egli anche sulla Trinità non ha avuto una concezione cattolica, ma  ha ritenuto il Figlio minore rispetto al Padre, e lo Spirito Santo  minore rispetto al Figlio, benché della medesima sostanza. Tuttavia,  la folla dei Donatisti non ha posto attenzione a questo suo errore  riguardante la Trinità, né tra di loro si trova facilmente alcuno che  sappia di questa sua professione [di fede]. 

69. 3. Nella città di Roma codesti eretici sono chiamati  MONTENSES: ad essi dalla nostra Africa [i Donatisti] sono soliti  mandare il vescovo; oppure i vescovi donatisti africani partono da  qui alla volta di Roma, nel caso che abbiano deciso di ordinarne uno  là. 

69. 4. In Africa fanno parte di questa eresia anche coloro che  vengono chiamati CIRCONCELLIONI, una razza di uomini rozza e di una violenza assai malfamata, poiché non solo perpetrano immani  delitti sugli estranei, ma non hanno riguardo neppure di se stessi in  questa loro pazza ferinità. Infatti sono soliti suicidarsi con vari  generi di morte, e soprattutto gettandosi in un precipizio, nell'acqua  e nel fuoco; parimenti a commettere tale folle gesto cercano di  indurre quante persone possono dell'uno e dell'altro sesso, e per  farsi uccidere dagli altri, minacciano a questi, talvolta, perfino la  morte, se non vogliono farlo. Ma tali persone sono sgradite alla  maggioranza dei Donatisti, i quali però non si sentono contaminati  dalla loro comunione, anzi, nella loro demenza, rinfacciano all'intero  mondo cristiano un crimine, commesso da Africani sconosciuti. 

69. 5. Anche tra costoro si sono avuti molti scismi; da loro si sono  separati altri e poi altri, così da formare gruppi diversi, tuttavia del  loro distacco non si sono accorti i Donatisti rimasti. Però  l'ordinazione, avvenuta a Cartagine, di Massimiano in  contrapposizione a Primiano, fatta da circa cento vescovi, seguaci  del suo stesso errore, e la sua condanna, in base a terribili  incriminazioni, pronunciata dai rimanenti trecentodieci [vescovi], ed  estesa ai dodici che avevano partecipato all'ordinazione di lui anche  con la loro presenza fisica, li costrinse a sapere che anche al di fuori  della Chiesa c'è la possibilità di dare il battesimo di Cristo. Infatti  hanno accolto [nella loro comunione] alcuni di questi scismatici e  con quelli anche le persone che essi avevano battezzato, mentre  erano fuori della chiesa donatista, conservando a ciascuno i grandi  senza affatto ripetere il battesimo su alcuno. Neppure hanno  desistito dall'intentare contro di loro cause, affine di farli ravvedere,  ricorrendo alle pubbliche autorità; né, inoltre, hanno temuto di  contaminare la loro comunione per effetto dei crimini di quelli,  crimini oltremodo gonfiati dalla sentenza pronunciata dal loro  concilio. 

70. 1. I PRISCILLIANISTI, che Priscilliano ha fondato nella Spagna,  seguono soprattutto le dottrine degli Gnostici e dei Manichei,  mescolandole fra loro, benché altro sudiciume da altre eresie sia  confluito in loro, come in una fogna, orrida nella sua mistura. A  fine, però, di occultare le contaminazioni e le turpitudini, hanno tra i  loro placiti anche queste parole: " Giura e spergiura, ma non tradire  il segreto ". Codesti eretici dicono che le anime sono della  medesima natura e sostanza, che ha Dio; esse discendono  [dall'empireo] passando attraverso sette cieli e vari principati,  disposti a gradini, per dedicarsi sulla terra come ad una gara volontaria; ed incappano nel principe del male, dal quale, come essi  pretendono, è stato fatto questo mondo, e da questo principe sono  seminate nei vari corpi di carne. Sostengono, inoltre, che gli uomini  sono vincolati alle stelle, le quali ne decretano il destino, e che lo  stesso nostro corpo è disposto in modo corrispondente ai dodici  segni zodiacali, come affermano coloro che comunemente sono  chiamati Matematici, e, così, collocano l'Ariete nella testa, il Toro  nel collo, i Gemelli nelle spalle, il Cancro nel petto, e, elencando per  nome gli altri segni zodiacali, arrivano alle piante dei piedi, che essi  assegnano ai Pesci, perché questo segno è nominato per ultimo  dagli astrologi. Questa eresia ha voluto tener coperte dal segreto  queste e le altre sue dottrine fantastiche, insulse, sacrileghe, la cui  enumerazione sarebbe troppo lunga. 

70. 2. Anche questa eresia rifugge dal mangiar carne, ritenendola  immonda; e così provoca dissenso tra i coniugi, ai quali essa è  riuscita a far credere questa malsana dottrina, cioè fa dissentire i  mariti dalle mogli che non vogliono accettarla, e le mogli dai mariti  che non vogliono accettarla. Ed infatti attribuiscono la formazione di  ogni specie di carne non al Dio buono e vero, ma agli angeli del  male; in ciò sono più subdoli perfino dei Manichei, perché [i  Priscillianisti] non ripudiano alcun testo delle Sacre Scritture  Canoniche, leggendole tutte unitamente agli apocrifi e prendendole  come testi probativi, ma, mediante l'interpretazione allegorica,  piegano nel senso che loro aggrada, ogni affermazione dei Libri  Sacri atta a demolire il loro errore. Riguardo a Cristo professano  l'eresia di Sabellio, dicendo che Egli è nella sua stessa identità non  solo Figlio, ma anche Padre e Spirito Santo. 

71. Filastrio dice che vi sono altri eretici i quali non prendono cibo  insieme con altre persone. Però non spiega se tengono questa  usanza con la gente che non è della medesima setta o anche fra di  loro stessi. Dice ancora che codesti hanno una dottrina ortodossa  sul Padre e sul Figlio, ma che riguardo allo Spirito Santo non  professano la cattolica, poiché lo ritengono creato. 

72. Filastrio racconta che da un certo Retorio ha avuto origine  un'eresia di strabiliante assurdità: essa, infatti, afferma che tutti gli  eretici camminano per la strada retta e professano la verità: ma  tale dottrina è tanto assurda, che, a mio parere, è inimmaginabile.

Sant'Agostino

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