mercoledì 20 luglio 2022

L’ANIMA DOPO LA MORTE DEL CORPO

 


Quando san Macario di Alessandria supplicò l'angelo che lo accompagnava nel deserto di spiegargli il significato della commemorazione della Chiesa al terzo giorno, l'angelo gli rispose: "Quando l'offerta è fatta in chiesa, il terzo giorno, l'anima del defunto riceve dal suo angelo custode sollievo dal dolore che si prova a seguito della separazione dal corpo. Questo sollievo lo riceve perché la glorificazione e l'offerta che sono fatte nella Chiesa di Dio originano in lui beata speranza, nel corso dei due giorni dopo il decesso l'anima è autorizzata a vagare sulla terra, ovunque vuole, in compagnia degli angeli che sono con lei. Pertanto, l'anima, amando il corpo, a volte si aggira nel luogo in cui è stato deposto il suo corpo, e trascorre quindi due giorni come un uccello che cerca il suo nido. Ma l'anima virtuosa va in giro in quei luoghi in cui era solita fare buone azioni. Il terzo giorno, colui che è risorto dai morti il terzo giorno comanda all'anima cristiana, a imitazione della sua risurrezione, dir ascendere al cielo per adorare il Dio dell'universo". Dopo aver adorato Dio il terzo giorno, arriva il comando di mostrare all'anima le varie dimore beate dei santi e la bellezza del Paradiso. L'anima considera tutto questo per sei giorni, persa nello stupore e glorificando il Creatore di tutto. Contemplando tutto questo, si trasforma e dimentica il dolore che provava nel corpo. Ma se è colpevole di peccati, alla vista delle delizie dei santi comincia a piangere e rimproverare se stessa, dicendo: "Guai a me! Quanto mi sono occupato nella vanità di questo mondo!

Innamorato della gratificazione della lussuria, ho trascorso la maggior parte della mia vita nella spensieratezza e non ho servito Dio come avrei dovuto, per poter essere per anch'io ritenuto degno di questa grazia e gloria. Guai a me! Povero me!" Dopo aver esaminato tutte le gioie dei giusti nel corso di sei giorni, ancora una volta è portata dagli angeli ad adorare Dio. "Dopo la seconda adorazione, il sovrano universale comanda che l'anima sia condotto all'inferno e che le vengano mostrati i luoghi di tormento, le varie parti dell'inferno, e le diverse torture dei malvagi, in cui le anime dei peccatori stanno incessantemente nel pianto e stridore di denti. L'anima è portata per questi vari luoghi di tormento per 30 giorni, tremando per timore che essa stessa vi possa essere imprigionata. Al quarantesimo giorno è ancora una volta rapita in alto per adorare il Signore Dio, ed è in questo momento che il giudice determina il suo luogo di confino in conformità con le sue azioni. Questo è un giorno importante per il defunto, perché vi si determina la sua destinazione fino al tremendo giudizio di Dio, e, quindi, la Santa Chiesa comanda, giustamente, in questo giorno si faccia una preghiera fervente per i defunti."

San Macario il Giovane (mn. egiziano del IV° sec.)

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